lunedì 27 luglio 2020

Il metodo Elder Barabba




Colgo l'occasione che mi sono dato un momento di pausa, visto che sto aprendo il mio nuovo canale Instagram (che puoi trovare ovviamente scrivendo nella casella di ricerca "#elderbarabba") per spiegare con poche parole il metodo che utilizzo per recensire i giochi su questo blog.

Per iniziare, come si sarà notato, qui gli spoiler volano come le foglie d'autunno. Per il 95% dei casi parlo di giochi che hanno almeno 10 anni sul groppone, per cui non ho motivo di paranoiarmi per non svelare qualcosa di talmente vetusto che probabilmente conoscono anche i sassi. Se del gioco di cui parlo non conosci nulla e non vuoi rovinarti l'esperienza vedendo qualche anticipazione, allora è meglio che ti vai a cercare una recensione professionale (ce ne sono a decine per qualunque titolo): qui io parlo a ruota libera, prendere o lasciare. In particolare cerco sempre di mettere anche dell foto relative a fasi avanzate di ogni gioco di cui parlo.

Già che ho nominato le foto, come si sarà visto metto quasi sempre schermate prese col cellulare direttamente dal monitor. Tranne nei pochi casi in cui gioco a qualcosa direttamente sul cellulare (e da cui prendo direttamente gli screenshot), in tutti gli altri casi fotografo il monitor, e lo faccio magari anche un po' di sbieco, perché le mie recensioni vogliono dare l'idea che tu, lettore, sia seduto su una seggiolina di fianco a me, giocatore, mentre ti illustro, comandi alla mano, come si gioca, quali sono le cose belle e quali quelle meno belle del titolo in questione.

C'è stato qualche caso in cui, per gioco, ho impostato i miei articoli in modo un po' più classico nel testo (ad esempio nella recensione di Millennium2.2) ma per la maggior parte delle volte ho sempre seguito questo canovaccio dei "due amici davanti allo schermo". Così mi piace immaginarti, caro lettore: mentre ti mostro un gioco e tu lo guardi cercando di farti un'opinione.

Per il resto vado a ruota libera: a volte inizio subito col dirti se il gioco merita o non merita, a volte invece elenco punti di forza e punti a sfavore cercando, ove la memoria mi aiuta, di aggiungere qualche aneddoto di esperienza diretta. Anche perché nella stragrande maggioranza dei casi parlo di giochi che ho già affrontato nella mia lunga esperienza quarantennale di gamer. Sia come sia, normalmente alla fine dell'articolo tiro le somme ed arrivo a consigliarti se una partita vale ancora la pena farsela o se invece sia meglio impegnare il proprio tempo in altro modo.

Questo è il mio metodo, questo è anche il motivo per cui ti do del "tu". A me non interessa se i lettori di questo blog saliranno di numero dalla manciata giornaliera (che si conta sulle dita di una mano) a una quantità più corposa, mi piace fare così e continuerò con il mio stile anche se le foto che pubblico non sono bellissime e anche se spesso i miei articoli sembrano fatti di getto (cosa non del tutto falsa).

Per quanto riguarda invece i Lego invece sono certamente un po' più schematico, ma generalmente non mi discosto molto da mio metodo. Ma del resto i Lego sono Lego e al di là del prezzo e del numero di pezzi non c'è mai troppo da dire che non dicano già le immagini.

Spero di non averti troppo annoiato e se ti va fammi sapere cosa ne pensi.


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