Podcast videoludici (parte 4)
Anche questo mese continuo le mie recensioni nei confronti dei podcast videoludici che uso ascoltare mentre viaggio o passeggio. Puoi trovare le parti precedenti a partire dal gennaio di quest'anno, un'uscita al mese, pubblicate intorno al 20 di ciascun mese.
Prima di iniziare a recensire un paio di programmi, anche questa volta mi piacerebbe dare una nota di colore facendo notare come certi termini tendano a diventare di moda tra gli individui che producono i podcast, il che dimostra che queste persone fanno parte di una cerchia piuttosto chiusa dentro cui ciascuno ascolta i programmi degli altri. Non si spiegherebbe altrimenti come sia possibile che in un qualsiasi podcast videoludico venga pronunciato in modo continuativo l'avverbio "banalmente", una parola che in tutta la mia vita avrò sentito pronunciare altrove forse quattro volte in tutto. "Banalmente" è un termine ormai infestante, quasi un intercalare, il "cioè" del ventunesimo secolo... ma solo nei podcast, sia chiaro. Stessa cosa per tante altre parole. Un esempio per tutti: da quando fu annunciato il God Of War uscito poi per Playstation 4, vi fu un fiorire dell'aggettivo "norreno" sulla bocca di tutti, termine praticamente mai sentito pronunciare in anni di ascolto di podcast, anni pur pieni di videogiochi con dei vichinghi come protagonisti. Improvvisamente si è scoperta l'esistenza di questa parola, e hanno iniziato ad utilizzarla senza sosta tutti quanti, in modo davvero fastidioso.
Ma torniamo alle recensioni, anche oggi con due simpatici podcast:
VII - RGBar (i beceri videoludici)
RGBar è un podcast di retrogamer coi controfiocchi, gente che ha l'hardware e lo sa "moddare"; gente che parla di "upscaler" e di altri ammennicoli che permettono di utilizzare e godere al meglio le vecchie console su televisori moderni; gente che sa usare il saldatore per aggiungere dispositivi moderni a vecchie macchine da gioco. Il limite più grande di questo podcast, oltre al fatto che è un po' troppo colloquiale e quindi confusionario in certi momenti, è tutto qui: se non te ne frega nulla dell'hardware, delle collezioni e insomma dell'aspetto collaterale al gioco vero e proprio, potresti trovare questo podcast poco interessante. Per fortuna però parlano anche di giochi, anche se mai troppo approfonditamente (anzi, a volte sembrano non sapere nemmeno cose abbastanza elementari quando parlano di un dato gioco), e tra l'altro hanno qualche rubrica fissa interessante, come quella in cui uno dei conduttori, dopo diversi anni passati in Giappone, ci racconta delle (strane) usanze del posto.
- IDEALE PER chi è un collezionista di software e hardware e vuole tenersi informato sulle ultime novità per le vecchie console
- STIA ALLA LARGA chi preferisce sentire parlare di giochi in modo approfondito
VIII - SUONA TIPO BENE
Suona Tipo Bene non è un podcast sui videogiochi, è più in generale un programma che parla di musica e lo fa dal punto di vista compositivo, un argomento che personalmente trovo davvero interessante. A volte parla di colonne sonore di videogame ma spesso parla anche di film o, peggio, di musical, per cui i videogame sono toccati solo saltuariamente. Ma resta il fatto che Suona Tipo Bene sia un podcast che dice cose molto interessanti e a volte inaspettate, svelando cosa sta dietro alla scelta dei suoni, delle melodie e di tutto quanto c'è di studiato in una colonna sonora al fine di rendere il risultato più incisivo e consono a quello che la musica va ad accompagnare. Svela, in un certo senso, i dietro le quinte, i trucchi utilizzati per rendere più emozionante l'esperienza musicale che accompagna i film o i nostri giochi preferiti. E' un programma che quindi mi sento di consigliarti, a meno che tu non sia quel tipo di persone che, come me, mal sopporta una conduzione del tipo "tesorooo, ma quanto sei bbella, quanto sei simpatica, quanto ti adoroooo", perché in ogni puntata del podcast c'è sempre un ospite con cui si scambiano smancerie imbarazzanti. Oltre a questo il conduttore, che per carità è uno che si sbatte e sa quello che dice, ha la terrificante tendenza ad avere una costante ridarella, per cui continua dall'inizio alla fine a ridersi addosso per qualunque cazzata dica l'ospite o, peggio, dica lui stesso.
- IDEALE PER chi è ama la musica ed è interessato a scoprire i trucchetti dei compositori
- STIA ALLA LARGA chi odia i musical, la gente che si ride addosso costantemente, le smancerie.
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