Shadow of the Beast - 1989 - Versione Amiga
Il 97% "regalato" da TGM nel lontano ottobre del 1989 creò molte aspettative in me e in tutti quei giocatori amighisti che rimasero a bocca aperta davanti alle immagini stampate sulla rivista e all'idea di poter vedere ben 13 livelli di parallassi su schermo! Di cosa sto parlando? Di qualcosa che nemmeno si era ancora vista in sala giochi, quindi di un traguardo tecnico davvero notevole per i nostri amati home computer.
Il gioco in sé si rivelò davvero bello a vedersi, anche nelle fasi "all'interno" dove la parallasse era molto più limitata, con animazioni accurate, nemici enormi e musica di prim'ordine (anche se tipicamente dalle sonorità "cupe" in stile Amiga/Soundtracker). Ma da giocare non era così divertente. Se la parte all'esterno era possibile da ammaestrare con un po' di perseveranza, le fasi al chiuso erano un vero inferno, con frotte di nemici che apparivano ovunque e che erano stramaledettamente veloci, troppo veloci per il nostro protagonista che per voltarsi ci metteva un'era geologica.
Insomma Shadow of the Beast ci sbatteva in faccia una difficoltà quasi proibitiva, e richiedeva di imparare pressoché a memoria ogni metro dei cunicoli con cui erano costruiti i livelli. Questi livelli in verità erano piuttosto pochi, ma il gioco era talmente bastardo che ti permetteva di affrontarli in ordine sparso, salvo capire dopo averli affrontati nell'ordine sbagliato che c'era invece da seguire un ordine obbligatorio, altrimenti restavi bloccato. Così come restavi bloccato se arrivavi ad un boss senza l'arma giusta, e via dicendo. Probabilmente in questo modo gli sviluppatori hanno voluto rendere più lunga l'esperienza ludica di un gioco altrimenti davvero breve.
Ciliegina sulla torta, l'ultimo livello di gioco abbandona l'aspetto da action-adventure per proporre un vero sparatutto a scorrimento orizzontale, molto simile al buon vecchio Menace. Insomma Shadow of the Beast è un gioco strano e sembra essere figlio più di una demo tecnica che di un puntiglioso lavoro di design. Ciò non toglie che sia ancora oggi un titolo molto affascinante, soprattutto nella sua realizzazione grafica, per cui ti consiglio di farci un giro.
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