Podcast videoludici (parte 9)
Eccoci anche questo mese con due tra i miei podcast preferiti che ti voglio illustrare, magari convincendoti pure ad ascoltarli!
XVII - Walkie Talkie con Ualone
Questo è davvero un podcast molto interessate pur essendo strutturato come una sorta di lungo monologo. Ualone è un personaggio magari un po' egocentrico e a volte borioso, ma ha sempre dei punti di vista molto originali e spesso condivisibili, e li argomenta con garbo e chiarezza mentre passeggia per le vie della sua città. Insomma vale la pena ascoltare i suoi pensieri perché tante volte riesce a farti vedere le cose da un punto di vista un po' diverso che, anche se non ti trovasse completamente d'accordo, arricchisce comunque la tua opinione al riguardo. Attenzione però che neanche questo podcast è esente da difetti. Il primo, abbastanza marginale (ma fastidioso) è il suo continuo intercalare con degli "eeeeeeh", versi che si susseguono senza sosta per il 30/40/50 minuti di podcast. Se è vero che gli "eeeeeeh" lunghi occorrono magari una volta sola al minuto, vi è invece una costellazione di "eeeh" più brevi che incidono le tue orecchie ogni 5 secondi. All'inizio magari non ci fai caso, ma appena lo noti inizi a non poter fare a meno di notarlo e presto questo verso acquista talmente importanza da farti scoppiare le orecchie.
L'altro difetto è che quest'uomo, in modo quasi preoccupante, a volte si sofferma decine di minuti a rimarcare concetti elementari che capirebbe chiunque in 15 secondi. Invece lui ripete e ripete la cosa, facendo anche numerosi esempi, in un modo che rasenta la patologi, tipo malato di Alzheimer. E poi spesso perde tempo a raccontare quello che vede per strada o, peggio, a parlare di pizzerie, imponendoti di saltare in avanti nella registrazione come un grillo per evitare l'ascolto di chiacchiere inutili.
- IDEALE PER chi cerca opinioni interessanti
- STIA ALLA LARGA chi cerca essenzialità e mal sopporta la boria
XVIII - RINGCAST
Ringcast è uno dei primissimi podcast videoludici che abbia mai seguito, ed è infatti uno dei più classici per impostazione e dinamiche, sullo stile dei Godfathers di Farenz (che purtroppo non esistono più), di Freeplaying e di programmi simili, dove diverse personalità siedono ad una sorta di tavola rotonda virtuale ed ognuno dice la sua su quello che ha fatto o provato. Purtroppo questo podcast è molto incostante nelle uscite (pochissime all'anno) ma il presentatore e gli altri commensali sono talmente ben assortiti tra loro da rendere sempre ogni puntata interessante e divertente da seguire. L'unico aspetto davvero negativo secondo me sta nella qualità dell'audio di alcuni o di tutti i partecipanti, il che spesso rende difficoltoso l'ascolto per tutta la durata (in media un paio d'ore) del podcast.
- IDEALE PER chi ama ascoltare chiacchiere in libertà
- STIA ALLA LARGA chi cerca un ascolto "pulito" e i discorsi coincisi
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