mercoledì 18 marzo 2020

Match Point: l'anello di congiunzione




Match Point - 1984 - Versione Commodore 64


Quando è arrivato questo gioco a casa mia, in una compilation di titoli su una cassetta registrata col turbo tape, pensai compiaciuto: "finalmente Pong è diventato qualcosa di davvero simile al tennis, viva il Commodore 64!". Infatti prima di Match Point il tennis, nei videogiochi, l'avevo sempre visto sotto forma di barrette squadrate che si rimbalzavano una puntino o, nei casi migliori, in un paio di omini quasi inanimati che correvano all'interno di un quadrato (mi riferisco ai tennis per Intellivision e Vcs). Invece, finalmente, con questo titolo si era fatto il grande salto, che ci avrebbe portato poi ad avere titoli tennistici sempre più vicini al realismo, sia dal punto di vista grafico che più prettamente nel modo in cui si giocherà a tennis sul schermo. Match Point è l'anello di congiunzione tra lo sport astratto di Pong et similia, e lo sport simulato a cui siamo abituati oggi.
Il campo è infatti rappresentato in modo abbastanza accurato, con diversi giudici, e con due raccattapalle che addirittura si animano quando una pallina impatta sulla rete, per correre a recuperarla (ricordo ancora quando un mio amico mi mostrò esaltato questa "raffinatezza"). Pazienza per il pubblico immobile e rappresentato da un sacco di puntini colorati alla rinfusa: il feeling del campo da gioco c'è ed era quello che speravamo di trovare prima o poi in un titolo dedicato al tennis.



Anche gli omini sono animati benino, con un palleggio pre-servizio davvero evocativo. In corsa fanno abbastanza pena, invero, e soprattutto a livello facile ("quarti di finale") vanno talmente piano che sembrano sott'acqua! In compenso al livello "finale" vanno spediti come treni, diventando quasi incontrollabili. "In media stat virtus": il livello intermedio ("semifinale") invece è godibile, anche se dare una direzione alla pallina è comunque più facile nel tennis vero (cosa di cui all'epoca ero già fermamente convinto perché prendevo proprio lezioni di tennis in quel periodo). Purtroppo questo è il più grande limite di Match Point: manca un raffinato sistema per indirizzare i colpi, rendendo il tutto troppo casuale e poco soddisfacente. Ad iniziare dal servizio, che è praticamente automatico.
In definitiva devo essere sincero: nel 1984 questo gioco mi esaltò non poco: finalmente un tennis vero sul mio televisore! E ci giocai abbastanza spesso. Oggi mi rendo conto che Match Point è invecchiato malissimo e che non è affatto divertente, per lo meno giocato contro il computer. Dubito però che anche in due valga la pena di scendere a patti con i comandi per trovare un po' di divertimento sfidandosi con questo gioco. 
Per nostalgici.




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