martedì 12 maggio 2020

Legend of Darkmoon



Eye of The Beholder 2: Legend of Darkmoon - 1992 - Versione Pc VGA


Il secondo episodio della saga Eye of The Beholder (del primo ho parlato qui) prosegue esattamente sulla falsariga del titolo che lo precede, migliorando molti aspetti e portandosi dietro nel bene e nel male anche diversi difetti. Dal punto di vista tecnico questi programmi mi sono sempre apparsi alquanto instabili e, se posso dirlo, programmati un po' col c..o, dal momento che, per esempio, ogni volta che si lancia una magia sembra che il computer si fermi per mostrare solo l'effetto visivo dell'esplosione, bloccando i movimenti e lasciando quindi l'utente fermo e un po' in difficoltà, quando magari vorrebbe allontanarsi dal nemico colpito. Questa sensazione vale tanto per le versioni che girano sull'Amiga (dove ho giocato il primo capitolo) che per le più colorate in Vga per il PC (dove ho giocato a Legend of Darkmoon anche "ai vecchi tempi").




Per quanto riguarda questo secondo capitolo anche dal punto di vista ludico siamo di fronte allo stesso identico gioco, con le stesse meccaniche e con un palese riciclo di buona parte degli elementi grafici e sonori. Insomma sembra più una nuova raccolta di livelli che un vero e proprio gioco a sé stante, cosa che dal punto di vista tecnico è assolutamente certa. Ciò non di meno l'insieme e molto gradevole e la storia raccontata è decisamente più interessante di quanto si era visto nel primo Eye of The Beholder.


Una nota importante che ho apprezzato moltissimo è il livello di difficoltà, che in alcuni frangenti rasenta l'impossibile, costringendoti a salvare praticamente ad ogni passo fatto o ad ogni mostro ucciso. Per fortuna all'inizio è permesso assegnare ai propri omini il massimo per ogni caratteristica: farlo non è barare, anzi è praticamente necessario. Naturalmente manca l'auto-mappa, per cui bisognerebbe mappare a mano ogni angolo di labirinto, cosa che nel 2020 non è certamente accettabile, e infatti ho giocato con le mappe già pronte visualizzate sul tablet. E pur non dovendo disegnare le mappe, il gioco mi ha intrattenuto per almeno una decina di ore: niente male davvero!


Una cosa che non ho apprezzato, in un gioco che è comunque molto valido, è la scarsità di equipaggiamenti. Sia chiaro, di oggetti se ne trovano, ma sono pochissimi quelli equipaggiabili, e infatti ho terminato il gioco con ancora molti slot liberi per anelli, collane e persino scarpe. Credo che da questo punto di vista sia stato fatto troppo poco.
Al di là di questo Legend of Darkmoon resta ancora oggi un bel gioco che, se affrontato con le mappe già fatte, può divertire per parecchie ore. Nel suo piccolo è un classico.


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