domenica 11 novembre 2018


Eye Of The Beholder - 1990 - Versione Pc


Ho scelto di giocare la versione Pc e non quella dell'Amiga, su cui avevo giocato originariamente, perché ricordo che sull'Amiga il gioco mi si piantava spesso (forse avevo una copia sprotetta male?), e non volevo brutte sorprese. Ebbene, dopo svariate ore di gioco, arrivato al livello 9 (sul totale di 12), mi si è sputtanato il salvataggio e ovviamente non ho mai fatto un backup... per questo motivo non ho terminato il gioco, non ce la potevo fare a ricominciare da capo! 

In ogni caso ho rigiocato a sufficienza per poter sentenziare che Eye Of The Beholder è invecchiato bene: rimane un titolo perfettamente godibile, magari se ci si procura preventivamente le mappe visto che il gioco non ha l'automapping e, se 30 anni fa poteva essere affascinante disegnarsi le mappette, è impensabile continuare a farlo nel 2018. I labirinti sono stati ben ingegnati e non è facile districarsi tra i percorsi senza le mappe, essendo spesso necessarie chiavi o altri oggetti per proseguire. Gli enigmi sono NON sempre semplici né banali, e i combattimenti - se non fosse per il numero eccessivo di colpi che vanno a vuoto - sono impegnativi quanto basta.
Demenziale è invece il sistema di incantesimi che richiede molto tempo anche solo per selezionare la magia che ci serve, nel mentre veniamo mazzulati allegramente dai nemici di turno.
Paradossalmente il lato più negativo dell'intero gioco è l'adesione ai canoni di AD&D, che a mio modesto parere non si sposano efficacemente ad un gioco di questo tipo. E pensare che il Eye of the Beholder vendette uno sfacelo proprio grazie a questa licenza!

In ogni caso, sonoro decente e grafica assolutamente decorosa fanno da compendio ad un gioco davvero ancora godibile ai giorni nostri, impreziosito da una semplice ma efficace presentazione.

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