The Warlock of Firetop Mountain - 1984 - Versione Spectrum
Quando ero molto giovane avevo un vicino di casa molto più grande di me che era appassionato di fantasy e fantascienza (mi aveva prestato anche molti dei suoi innumerevoli libri) e amava fare il master nei giochi di ruolo, per cui invitava spesso il sottoscritto, mia sorella e diverse altre persone che vivevano nel nostro palazzo per fare lunghissime sessioni di gioco serali. Un non precisato giorno del 1984 prima che si iniziasse a giocare mi invitò cinque minuti a vedere il suon nuovo home computer, un fiammante Spectrum 48k!
Non avevo mai visto questo aggeggio prima e l'oggetto mi fece una stranissima impressione: anche se sembrava poco più che un giocattolo era talmente contenuto nelle dimensioni che mi fece nello stesso tempo l'impressione di essere qualcosa di veramente futuristico. Nei pochi minuti che restai in quella postazione l'amico mi fece provare il gioco che era caricato in memoria in quel momento, The Warlock of Firetop Mountain. Il gioco mi ricordò, per grafica e visuale, il Berzerk che avevo sul Vcs ma capii subito che, pur nella sua semplicità, in questo programma c'era qualcosa di più evoluto: le varie schermate non erano delle "bolle" chiuse ma erano tutte collegate tra loro, formando un enorme labirinto: "lo schermo ne mostra un pezzettino, ma immagina che il labirinto sia grande come tutta la parete, e ad ogni partita cambia", mi disse entusiasta.
Quella franse fece il suo effetto e mi rimase impressa, e infatti ricordo quel momento ancora adesso che sono passati quasi quarant'anni. Fu in quell'occasione che mi resi conto che i nuovi home computer avevano potenzialità enormi se confrontati con le vecchie console come ad esempio la mia, e fu così che la mia testa si riempì di eccitazione e pensieri, dove labirinti procedurali, mondi estesi da esplorare, enigmi e misteri da risolvere si accavallavano in una vena creativa che fino a quel giorno non avevo mai provato. Probabilmente quei pochi minuti davanti a questo - diciamolo - insulso giochino fecero nascere in me la passione per l'informatica, non tanto e non solo dal punto di vista ludico ma anche come strumento creativo. Era il momento giusto per mettere via i Lego e per passare definitivamente a qualcosa di più evoluto. Da lì a breve iniziai a comprare dei corsi di programmazione a fascicoli settimanali e mi diressi verso l'acquisto del Commodore 64.
Ma alla fine cosa resta di questo The Warlock of Firetop Mountain? Poco. Il gioco è davvero bruttino e poco interessante, richiede l'utilizzo di 15 diversi tasti per essere giocato e se nel 1984 l'enorme labirinto procedurale poteva affascinare un ragazzino di 13 anni, oggi farebbe dormire anche un poppante. Preferisco non indagare oltre e ricordare questo gioco come lo vidi quel giorno così lontano nel tempo, una piccola finestra aperta su un enorme mondo pieno di potenzialità.
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