Darkest Dungeon - 2016 - Versione Playstation 4
Alla fine mi sono fatto convincere dal fascino che questo gioco, indubbiamente, emana, e pur avendolo acquistato almeno 3 anni fa, mi sono deciso di godermi l'esperienza soltanto adesso. Numerosi scogli si sono frapposti tra me e il godimento che è stato capace di regalarmi questo titolo, ma alla fine la passione ha prevalso ed è stato un vero amore. Un amore tormentato, tossico, ma durato almeno 40 ore.
Lo scoglio più grosso da affrontare, almeno nella versione per Playstation è l'interfaccia utente, progettata a dir poco malissimo, con comandi scomodi e per nulla intuitivi. E' facilissimo fare una cosa al posto di un'altra e se certamente dopo ore di gioco il problema si risolve da sé con l'abitudine, resta l'impressione di avere sempre a che fare con un sistema che vuole infliggere dolore psichico al giocatore. L'altro scoglio importante è la difficoltà, davvero elevata in un gioco dove si è quasi sempre sul filo del rasoio, dove un colpo andato a vuoto ha facilmente risvolti drammatici, dove la "Sfiga" sembra vederci benissimo. In tutto questo però il giocatore Barabba, probabilmente penitente e dall'indole autoflagellante, ha colto enormi soddisfazioni sbaragliando nemici sempre più ostici e cattivi. E c'è riuscito senza mai avere una morte permanente. Quando uno nasce figo....
Se entri nel loop in cui potenzi la squadra con cui puoi raccogliere più risorse nei dungeon e che quindi ti permettono di ampliare le infrastrutture, che poi ti permettono di potenziare a loro volta la squadra, per cui poi diventi abbastanza forte per ambire ad affrontare vittorioso dungeon più difficili eccetera, allora è la fine, il gioco ti assorbe senza scampo. A me è capitato, e tutto questo accade indipendentemente dall'aspetto tecnico che è abbastanza povero, e da quello artistico che invece è notevole e che quindi può dare quella spinta in più alla tua voglia di affrontare il gioco.
In definitiva consiglio o no questo gioco? Assolutamente sì, ma a patto di perseverare e saper accettare gli screzi della Sfiga, il dolore fisico creato dall'interfaccia ridicola e una ossessiva (termine non scelto a caso!) ripetitività di fondo, perché alla fine il gioco è sempre uguale a sé stesso e si finisce per reiterare le stesse missioni tante volte nella speranza di diventare sempre un po' più forti (e per allevare un bel numero di personaggi "panchinari" che sostituiscano i titolari alla bisogna). Insomma non è un gioco per tutti ma è senz'altro un gran gioco.
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