giovedì 10 aprile 2025



David's Midnight Magic - 1983 - Versione Commodore 64
Night Mission Pinball - 1982 - Versione Commodore 64


Ho accorpato due titoli in uno stesso articolo perché di questi due giochi si possono dire quasi le stesse identiche cose. In entrambi i casi siamo davanti a "simulatori di flipper", una categoria che nasceva già penalizzata dalla risoluzione degli schermi televisi di allora, come ben sappiamo più estesi in orizzontale che in verticale, motivo per cui la grafica era per forza molto miniaturizzata, con elemnti troppo piccoli per consentirci di godere in modo decente di quanto accade su schermo.



Dovrò aspettare l'arrivo di Pinball Dreams su Amiga per trovare un gioco che, grazie anche ad uno scrolling impeccabile, riuscisse ad ovviare a questo problema in modo brillante. Ma sul vecchio Commodore 64, per lo meno nel periodo di tempo che ho posseduto questa macchina, furono i due flipper in oggetto a tenermi compagnia. Va detto che non credo di aver giocato per più di una manciata di ore a nessuno dei due titoli. Questo è dovuto un po' per la già citata grafica lillipuziana, ma soprattutto perché non è che questi pseudoflipper fossero così divertenti come giochi di per sé. Probabilmente nessuno dei due giochi riusciva ad avvicinare nemmeno da lontano il fascino di un flipper vero benché, almeno Night Mission, ci avesse provato in qualche modo, ad esempio simulando l'inserimento del quarto di dollaro nel cabinato virtuale, con una simpatica, quanto inutile, breve animazione.



Entrambi i giochi più che altro facevano "numero", nell'elenco dei software posseduti, e facevano "curriculum" nel monte delle esperienze di giocatore che avevo iniziato ad accumulare, ma non erano certamente quei titoli che mi veniva voglia di ricaricare. Eppure Night Mission mi aveva conquistato se non altro per un paio di caratteristiche interessanti. Oltre al già citato siparietto dell'inserimento delle monete, aveva un ottimo sonoro, sempre presente - e in tema - durante il gioco. Aveva inoltre la caratteristica di essere monocromatico, e quindi con una risoluzione più definitiva rispetto all'altro gioco. Era anche possibile però passare alla modalità multicolor, con un dimezzamento della risoluzione che era un vero pugno nell'occhio. Si potevano tra l'altro cambiare i colori su schermo e addirittura cambiare alcuni parametri della simulazione, per renderla più o meno difficile e veloce.



David's Midnight Magic per contro era stato progettato e programmato per essere sempre in multicolor, quindi sì con risoluzione dimezzata ma era stato studiato per non sembrare così brutto come invece capitava a Night Mission quando lo si tramutava da una modalità all'altra. Tuttavia ho sempre trovato la sua "tavola" poco realistica e piuttosto brutta da giocare, per cui alla fine posso dire di aver sempre preferito intrattenermi (anche se in modalità monocromatica) con Night Mission.



Queste simulazioni di flipper anche oggi si lasciano giocare, pur se appaiono davvero troppo spartane per poter interessare per più di qualche minuto. Mi fa piacere riprendere in mano questi giochi (in special modo Night Mission) perché ho comunque dei bei ricordi legati ai pomeriggi passati col mio amato "biscottone" della Commodore. Alle volte mi rivedo come un ragazzino davvero solo quando, quattordicenne, passavo i mie pomeriggi attaccato ad uno schermo (per i primi tempi IN BIANCO E NERO) a giocare e programmare col Commodore 64. Ma non rimpiango un solo istante di quei momenti. Anche solo giocare con un flipper simulato così limitato mi rendeva felice. Dopo le ore di scuola al liceo, dopo compiti, versioni e ore di studio, c'era questo mio amico capace di aprirmi mondi sempre diversi in cui avventurarmi e trovare soddisfazione. Non c'era niente di meglio per me.




lunedì 7 aprile 2025

Astro Fighter

 


Astro Fighter - 1980 - Versione Arcade

Mi ero completamente dimenticato di questo gioco arcade, probabilmente perché l'ho visto solo un paio di volte in qualche ristorante in riviera, e forse ancor più perché per me non aveva un aspetto tanto "solido" ma mostrava dei colori così strani che non mi sentivo affatto invogliato ad impiegarci preziose monetine. In realtà non ha mai giocato alla sua versione originale, sono quasi certo che il cabinato riportasse il nome "Astro Wars" e che fosse un clonazzo europeo, ma nella sostanza quello era lo stesso identico gioco che ho ritrovato oggi. Ricordavo molto bene invece le cometine gialle che solcavano quel cielo blu che faceva da sfondo al gioco, un blu stucchevole e affaticante, e assolutamente inconsueto per un gioco spaziale. Così come ricordavo l'impossibilità, per me bambino di nove anni, di arrivare al boss dopo il quarto livello, non tanto perché venissi colpito dai proiettili nemici, ma perché mi finiva sempre il carburante!


Praticamente in questo gioco, che ricorda un po' Galaxians o Phoenix come tipologia, i nemici tendono ad avanzare verso il fondo dello schermo, come invece accade in Space Invaders, e se non li fai fuori tutti prima che arrivino sul fondo del quadro di gioco, questi ritornano dalla cima... ma tornano in forze! Cioè basta che te ne sfugga uno perché ne arrivi una nuova ondata. E basta che questa fregatura ti accada una sola volta, in sostanza, che poi ti ritrovi senza abbastanza carburante per arrivare al boss. E quando finisce il carburante è game over. Riassumendo: se ti sfugge un nemico ti sei fottuto l'intera partita. Ed io da bambino, purtroppo, non riuscivo mai ad evitare che avvenisse questo problema.


Astro Fighter in sostanza era un gioco poco spettacolare, "strano", con cromatismi arditi e limitati, e con un sistema di gioco decisamente frustrante. Oggi che sono più grandicello riesco abbastanza agevolmente ad arrivare a questo benedetto boss, che poi in sé è estremamente semplice da abbattere, ma quella sensazione di precarietà (tecnica) che mi dava il gioco fin da bambino continua a perseguitarmi anche oggi,  e quindi per me questo gioco "non ce la fa" a sembrare un coin-op degno di questo nome. Detto questo lascia a te decidere se vale la pena provarlo oppure no.




sabato 5 aprile 2025

Chopper Command

 


Chopper Command - 1982 - Versione Atari 2600

Chopper Command è esattamente quello che sembra: un clone spudorato di Defender, con la differenza principale e immediatamente visibile che questo titolo Activision, come spesso è accaduto, ha un impatto grafico nettamente migliore non solo del Defender ufficiale prodotto dalla Atari per la sua piccola console, ma anche della più gran parte di tutti gli shot'em up pubblicati su tale macchina.



Da questo punto di vista Chopper Command è in grado di rivaleggiare con certi giochi prodotti per macchine ben superiori, se non altro perché l'Atari VCS può sfoggiare una palette di colori nettamente superiore, ad esempio, a quella del Commodore 64. Ma come ci insegna bene Zio Paperone: non è tutto oro quel che luccica! Diversamente dal vero Defender, Chopper Command ha un gameplay decisamente basilare e con pochissima varietà: non ci sono omini rapiti da salvare per il rotto della cuffia e da agganciare in volo, mancano la smart bomb e l'iperspazio, non c'è il momento di panico quando si realizza l'invasione aliena. Quello che resta è solo un bel gioco dal punto di vista grafico, con uno scrolling fluidissimo, ma che dal punto di vista dell'azione è più noioso di Space Invaders. Se solo il Defender ufficiale fosse stato realizzato con questa perizia, nel 1982 sarebbe stata l'apoteosi per il giovanissimo Barabba. Ma pur restando le cose così, posso dire che dovendo scegliere Chopper Command resta comunque inferiore al glorioso (e bruttino) Defender ufficiale.



giovedì 3 aprile 2025

Tekken 3

 


Tekken 3 - 1998 - Versione Playstation

Non c'è niente da dire: Tekken 3 è un gioco della madonna, e se lo dice uno come me che mette i picchiaduro in fondo alla sua scala di preferenze (persino al di sotto del genere platform) vuol dire che questo gioco era (ed è ancora) oggettivamente una bomba.


Naturalmente stiamo parlando di un titolo che ha 27 anni sulle spalle, con tutti i limiti che questo fatto si porta inevitabilmente dietro, tra cui una risoluzione da tv raster, una quantità di poligoni che è quantificabile mille volte minore rispetto allo standard attuale e una griglia di combattenti nutrita ma non sconfinata.


Eppure giocarlo oggi è ancora un puro spettacolo! Puoi immaginarti che libidine per gli occhi e per tutti i sensi fosse giocarlo nel 1998, sembrava incredibile che un gioco così fluido, reattivo, colorato e dal sonoro così dirompente girasse sul nostro televisore di casa. E infatti ci giocai tantissimo, al punto che oggi sono riuscito a finire lo storymode del mio personaggio preferito senza alcun problema, ricordandomi dal nulla tutte le mosse e le strategie che attuavo all'epoca.


Così come invece resto negato nella modalità presente come bonus, che si svolge in stile picchiaduro a scorrimento, dove mi incasino persino solo nel muovermi avanti e indietro in profondità. Solo con Eddy riesco a fare qualcosa ma più che altro perché, stando sempre a strisciare per terra, evito più facilmente i colpi a levare.


In ogni caso questo gioco resta un capolavoro assoluto, uno dei titoli più divertenti e spettacolari mai entrati a casa mia. Peccato solo che non mi piaccia il genere e che quindi non abbia continuato a seguire assiduamente la serie (tranne qualche piccola eccezione). Assolutamente consigliato.