Donkey Kong e Crazy Kong (part 2) - 1981 - Versione Arcade
Ammetto di non aver mai giocato l'originale Donkey Kong, in sala giochi. Dalle mie parti girava solo un clone chiamato Crazy Kong (part 2), ed io ero convinto si trattasse semplicemente di una versione piratozza dell'originale. Ho scoperto solo di recente, giocando col Mame, che in realtà i due giochi, per quanto simili, non sono frutto dello stesso codice. Crazy Kong è quindi a tutti gli effetti un clone, per altro fatto su licenza ufficiale, dell'originale Donkey. Non ha alcun senso quindi cercare di trovare le differenze tra i due, tanto più che non conosco moltissimo dell'originale, mentre con Crazy Kong sono a casa mia, in quanto ero - modestamente - un piccolo campione.
Sì, perché Crazy Kong era molto diffuso, lo si poteva trovare in tanti bar e sale della mia regione, e quindi mi ritrovai in tantissime occasioni a privarmi di preziosi 200 lire per intrattenermi con lui. E' passato troppo tempo per ricordami a che livello arrivassi, o che punteggio ero in grado di fare, ma sicuramente riuscivo a fare partite che duravano anche più di un'ora. Avevo imparato tutti i trucchi e i patner di movimento dei nemici (fiamme, barili, carrellini ecc), per cui a meno di qualche problema con i comandi (spesso poco precisi) era difficile che sbagliassi uno schema. Diversamente da Donkey Kong, in Crazy fin dal primo livello venivano proposti tutti e 4 gli schemi, pertanto si arrivava al primo Kong già piuttosto concentrati e benché la difficoltà salisse di livello in livello, una volta "caldo" e nei giorni in cui ero particolarmente concentrato, riuscivo ad andare avanti non poco.
Non ricordo come, ma imparai un trucco che permetteva di finire il primo quadro di ogni livello in pochi secondi. Ovviamente non c'era internet e ovviamente certi segreti si imparavano col passaparola.
Chiunque l'avesse scoperto, però, doveva essere un genio, e ancora oggi non capisco come abbia potuto farlo. Per attivare il trucco era necessario dare un colpo allo stick verso destra e saltare nello stesso preciso istante, dopo aver posizionato Mario, di schiena, con un piede fuori dalla prima piattaforma. La posizione era facile da raggiungere, ma il salto richiedeva un'esecuzione perfetta, e riuscirci il 100% delle volte era appannaggio solo dei migliori. Quindi usavo questo trucco, ma non sempre. Visto che era facile lasciarci la pelle, lo utilizzavo solo quando avevo molte vite a disposizione, anche perché finire lo schema più velocemente non era un vero e proprio vantaggio, una volta che si sapeva giocare.
Ben diverso, ma altrettanto poco utile, era un trucco che scoprii per caso. Nel quadro dei carrellini era possibile lasciare il martello "impastato" con lo sfondo una volta che il suo effetto si fosse esaurito naturalmente (il martello è un potenziamento che dura circa 10 secondi). Per far si che il martello restasse sullo schermo (visibile, ma non sempre) era necessario smanettare con lo stick nelle 4 direzioni in modo forsennato durante gli ultimi due secondi di utilizzo, quando Mario era appoggiato sul lato dello schermo, spinto dal movimento del nastro trasportatore. Se il trucco funzionava, qualunque nemico avesse toccato il martello "fantasma" sarebbe stato schiacciato: di fatto il martello restava attivo, benché fisso in un punto, e avrebbe facilitato lo schema lasciandoci più liberi di muoverci per lo schermo, fondamentalmente eliminando i carrellini.
Al di là dei trucchi, uno degli aspetti che più mi piace di Crazy Kong, rispetto alla sua controparte "originale", è il sonoro. Da molti è giudicato più brutto rispetto all'altro, soprattutto perché privo della musichetta. In realtà alcuni suoni, ad iniziare dal "wataa" che emette Mario quando salta, ma anche il rumore delle molle, sono fantastici per un gioco del 1981! Non sto dicendo che la copia sia oggettivamente migliore dell'originale, e anzi probabilmente il mio punto di vista è un po' viziato dall'affetto che ho per questo gioco. Io in ogni caso continuo a preferire Crazy al buon Donkey. Del resto glielo devo: si è fatto pagare profumatamente, ma mi ha tenuto davvero tanta tanta compagnia!
Nota finale: visto tutto quello che ho raccontato fin qui si potrà pensare che io ami Mario, dal momento che ho giocato con lui fin dal suo gioco originario.
E invece no, lo detesto abbastanza!