venerdì 29 ottobre 2021

Battle Chaser di nuovo, ma su telefonino

 


Battle Chasers  - 2019 - Versione Android


Solo due righe per descrivere la versione mobile di questo splendido gioco, che è stato ottimamente riprodotto su telefonino, con una fedeltà perfetta e con un'interfaccia comoda e funzionale. Manca la possibilità di gestire il gioco via joypad (per lo meno, io non sono riuscito a farlo riconoscere) ma usare le dita una volta tanto è perfettamente comodo e quindi non mi posso lamentare.



Il mio Samsung, di fascia bassa, fatica un po' nello scrolling se lascio la grafica al massimo del dettaglio, ma resta tutto comunque perfettamente gestibile, per cui mi immagino che con un telefono decente non ci sia alcun problema da questo punto di vista.


Per concludere quindi non posso che consigliare anche questa versione, se amate giocare in mobilità: a mio parere Battle Chaser è uno dei giochi più entusiasmanti e impressionanti, nel genere dei giochi di ruolo che puoi trovare su Android.



giovedì 28 ottobre 2021

Defender (arcade)

 


Defender - 1980 - Versione Arcade


Tanto mi era piaciuta la versione per Atari 2600 di Defender, al punto che mi ero letteralmente slogato il pollice giocandoci, tanto invece fu un'esperienza terribile per il sottoscritto la sua versione arcade. Defender in sala giochi era un titolo impossibile per un bambino di 10 anni quale io ero quando mi ci approcciai, visto che prevedeva una leva per alzare e abbassare l'astronave, un tasto per fare fuoco, uno per la bomba intelligente, uno per tentare il salto nell'iperspazio e ben due tasti per muoversi, uno per andare a destra e uno per andare a sinistra: decisamente troppo per le mie manine paccioccose, e infatti ogni partita, per me, fu un disastro.


Oltre a questo, ogni dannata volta che saltavo nell'iperspazio finivo per morire, e non ho mai capito perché. Ho perso più vite in questo modo che per collisioni con gli alieni nemici. Giocare a Defender era quindi una tortura vera e propria, per cui dopo una dozzina di tentativi abbandonai. Peccato, perché il misto di suoni metallici e la grafica così ricca di colori che brillano aveva un fascino come ho trovato in poche altre macchine da gioco arcade. Per non parlare del laser, la cosa più vicina ad un vero raggio che mi sia mai capitato di vedere in uno sparatutto.


Anche su emulazione questo gioco è un casino da padroneggiare, per cui non consiglio di provarlo se non muniti di mani tentacolari e di un joypad stile sala giochi. A parte questo Defender è ancora un gioco fighissimo da vedere ed ascoltare... quando giocano gli altri!



lunedì 25 ottobre 2021

Shin Megami Tensei: Persona 3



Shin Megami Tensei: Persona 3 - 2007/2011 - Versione PSP


Ho iniziato a giocare a Persona 3 un paio d'anni fa, quindi non l'ho vissuto al momento del lancio, e questo purtroppo ha inficiato parecchio il mio giudizio: Persona 3 è un gioco che sente moltissimo la sua età, soprattutto nelle fasi di esplorazioni dei dungeon, con grafica e varietà a livelli molto bassi, al punto che addirittura mi ha spesso annoiato. Risollevano poco il divertimento i vari incroci che si possono fare tra i demoni catturati, tratto distintivo della serie Shin Megami Tensei, o le fasi di vita normale del protagonista del gioco, che sono una versione molto arretrata di quanto ho potuto fare in Persona 5 (come è ovvio aspettarsi).



Il problema è che non c'è un aspetto di Persona 3 che possa reggere il confronto con quanto visto nel quinto capitolo, per cui non trovo alcun motivo per impegnare ore e ore per giocarlo oggi, soprattutto se la parte giocata non è così avvincente. So che in molti hanno amato questo gioco, ma probabilmente 15 anni fa questo titolo poteva avere un senso, senso che oggi ha perso completamente, alla luce di quanto è seguito negli anni successivi.



Non mancano spunti interessanti, né personaggi carismatici. Alcune cose lasciano il segno come ad esempio i personaggi che si sparano in testa per fare gli attacchi, cosa che all'inizio è fonte di inquietudine e disturbo, ma anche a questo ben presto non ci si fa più caso. Al netto di tutto non boccio questo gioco in quanto è un bel titolo. Semplicemente oggi ti consiglierei di giocare a Persona 5 e di dimenticarti di questo prequel.



venerdì 22 ottobre 2021

Battle Chasers: Nightwar

 


Battle Chasers: Nightwar - 2017 - Versione Playstation 4

Che grandissima e bellissima sorpresa questo Battle Chasers! Comprato d'occasione per pochissimi spiccioli qualche mese fa, ho atteso parecchio prima di decidermi a dargli un'occhiata e... ragazzi, che gran bel gioco! Me lo sono divorato quasi platinandolo in un paio di settimane, non annoiandomi mai nemmeno per un minuto. Ma forse è il caso di andare con ordine.


Battle Chasers è il più classico dei giochi di ruolo in stile Final Fantasy, anzi ancor più ricorda gli ultimi giochi della serie Atelier, sia per la rappresentazione del mappamondo che per l'impostazione delle battaglie, tipicamente a turni, che si dipanano strategicamente dalla combinazione delle varie abilità dei membri del nostro party. Da questo punto di vista non c'è quindi nulla di nuovo sotto il sole, ma il sistema funziona alla perfezione e ogni singolo scontro è spettacolare da giocare ed avvincente da portare a termine.


Tecnicamente siamo di fronte ad un gioco che, pur non avendo i valori produttivi di un tripla A, può vantare di una direzione artistica ottima, derivata dal punto di vista grafico da un fumetto - da cui il gioco è tratto direttamente - che non conosco direttamente ma che sembra abbastanza caratterizzato e anche un po' caotico. La grafica nel complesso è molto carina, mentre la musica tocca l'eccellenza, probabilmente ha una delle colonne sonore migliori che abbia sentito quest'anno. Da 10.


Tralasciamo la trama, che è abbastanza banalotta, ma addentriamoci nell'offerta ludica. Il gioco consiste fondamentalmente nell'esplorare delle aree, la cui mappa viene generata in modo casuale e che quindi varia ogni volta che si accede, rappresentate graficamente in modo isometrico, alla "Diablo". In questi labirinti ci sono ovviamente numerosissimi incontri casuali con creature di vario genere. Le battaglie che ne scaturiscono sono molto interessanti, mai facili, spesso ricche di bottini. Alla fine c'è il classico boss, che a ben vedere non è mai difficilissimo da battere.


Le aree sono molto interessanti da esplorare perché ricche di piccoli enigmi, segreti ed altre cose che tra l'altro non si incontrano sempre, essendo appunto le aree formate da combinazioni casuali. Ci sono tantissimi oggetti da "loot" o da forgiare utilizzando i componenti che si raccolgono in giro, fino ad ottenere le classiche e ambite armi finali. Così come ci sono anche tonnellate di abilità per ciascun personaggio, attive e passive, tanto che si ha solo l'imbarazzo della scelta su come affrontare le battaglie. Questa parte delle abilità del party è studiata benissimo ed è l'elemento fondamentale che rende sempre le battaglie nel gioco così avvincenti.


In definitiva avrai capito che il gioco mi è piaciuto e tanto. Forse non è un gioco per tutti, non ha sequenze cinematografiche da Oscar e non ha ambizioni di mostrare i muscoli dell'hardware su cui gira (tra l'altro ne ho una versione anche che mi gira sul cellulare, di cui mi riprometto di parlarne in futuro). Ma è  un gioco davvero divertente, ben fatto e sempre interessante, e non si prende mai troppo sul serio. Non posso che consigliarlo a tutti gli amanti dei giochi di ruolo a turni.



mercoledì 20 ottobre 2021

41606: Il Brickheadz signore delle stelle.



Set 40606 - anno 2018 (113 pezzi)


Un set abbastanza anonimo, che non ha nulla di particolarmente interessante, mancando persino degli occhietti puccettosi tipici di questa serie. Non amo il personaggio originale, quindi non amo particolarmente la sua effige, soprattutto se così anonima.



L'unica cosa veramente carina sono i due laser che stringe nelle mani. Per il prezzo a cui lo si trova ora non vale assolutamente la pena comprarlo.

Valutazione 6/10

Prezzo nuovo circa 30 euro



martedì 19 ottobre 2021

Dragon's Lair

 


Dragon's Lair - 1983 - Versione Arcade


Nell'annata 1984-1985 il giovane Barabba prendeva lezioni di tennis in un centro sportivo di Genova... e si annoiava parecchio. Per fortuna il bar di fronte alla fermata dell'autobus era uno di quei bar mitici dove svettavano sempre almeno tre cabinati. In quel periodo c'era Pole Position 2, Ghosts'n Goblins e niente popò di meno che Dragon's Lair!



Rimasi come tutti estasiato davanti a quella grafica da cartone animato, ma non osai avvicinarmi se non per guardare gli altri giocare: 500 lire per giocare, magari per pochi secondi, erano davvero troppi, quando con meno della stessa cifra potevo fare due partite a G'n'G,  dove ero tra l'altro diventato bravino e mi divertivo un mondo.



Guardando a lungo gli altri giocatori appresi però le mosse necessarie per domare Dragon's Lair, anche se non avevo esperienza diretta del tempismo giusto con cui le stesse andavano eseguite. Rimasi settimane a guardare gli altri tirare colpi molto forti e rumorosi a quella manopola nera a forma di pallone aerostatico che sembrava creata apposta per sopportare maltrattamenti eccezionali. Alla fine ci provai, a malincuore estrassi le 500 lire.



Ovviamente le prime partite mi durarono pochi secondi ma poi piano piano ci presi la mano e in qualche giorno arrivai anche a finire il gioco. Tra l'altro avevo trovato l'elenco delle mosse su una rivista del settore che, seppur con qualche errore, mi diede una buona mano anche nei passaggi più difficili. Il gioco era strutturato in modo che si arrivava alla sequenza finale dopo aver superato una dozzina di "stanze" che venivano proposte in modo casuale. C'erano alcuni di questi livelli molto più difficili di altri, per cui arrivare in fondo dipendeva anche dalla fortuna che avevi di beccare le stanze che eri ben capace di superare.


A tal proposito ricordo che l'estate successiva ero a Londra e trovai un Dragon's Lair in un locale da bowling; allora volli fare il gradasso millantando la mia capacità di portare il gioco a termine, facendo invece una figura di merda senza precedenti: il gioco era settato in modo che fosse molto più difficile (nei tempi di risposta) e mi propose tutti gli schemi, anche specchiati, prima di condurmi al livello finale, il che se vogliamo è anche meglio perché così una partita può potenzialmente durare il quadruplo, ma esausto dalla lunghezza della partita e dalla difficoltà dei tempi di risposta, non riuscii nemmeno dopo diversi tentativi ad arrivare in fondo. Tra l'altro ricordo che quel maledetto cabinato aveva anche i colori un po' sfasati sul verde, probabilmente per i pugni che gli avevano dato altri sventurati come me!


Ho un ricordo molto affettuoso relativamente a questo gioco. Pur non essendo bravo a disegnare presi Dragon's Lair a modello per un sacco di disegni: non solo riprodussi innumerevoli Dirk, ma anche gli ambienti, le stanze del gioco. Per cui mi è difficile dare un giudizio oggettivo. Secondo me Dragon's Lair può essere ancora divertente oggi, anche e soprattutto non conoscendo le mosse, e quindi morendo a ripetizione finché non si impara ad eseguire le giuste sequenze. Un bel gioco anche se non per tutti. 

venerdì 15 ottobre 2021

Space Shuttle

 


Space Shuttle - 1983 - Versione Atari 2600


Questo gioco rappresenta una chimera per chi come me aveva l'Atari 2600 e leggeva Videogiochi. Ricordo perfettamente sia la recensione sulle pagine di quella rivista, sia quanto sono rimasto imbambolato con occhi sognanti davanti a quella manciata di foto dai colori impastati, ma così tanto evocative che riuscivano a montare in me il desiderio di andare fino in orbita a bordo di uno Space Shuttle! Oggi ho rivissuto la stessa sensazione vedendo come il buon William Shatner abbia realizzato questo stesso desiderio alla bella età di 90 anni, e così ho rispolverato questo vetusto gioco per Atari 2600.



All'epoca non ebbi modo di giocarci per niente, era troppo costoso (circa 90.000 lire, oggi 150 euro) e troppo complicato per un bambino di 12 anni, e così anche nessuno dei miei amici ce l'aveva, credo per gli stessi motivi. Per cui restai per mesi con questa frustrazione di non poter provare un gioco che, nella mia immaginazione, più che un gioco poteva essere una simulazione di qualcosa di vero. Oggi non posso che sorridere vedendo quanto Space Shuttle, pur avendo un certo grado di complessità per il sistema in cui gira, in realtà sia un giochino semplice da domare, e a dirla tutta non è per niente divertente. Posso quindi dire che ho fatto bene a risparmiare i soldini che avevo nel porcellino non comprando questa cartuccia, visto che d'altra parte ho sognato di giocarci così tanto che è come se l'avessi fatto davvero. Space Shuttle è quindi un'idea bellissima, con un'ottima realizzazione, ma è qualcosa di troppo ambizioso per l'epoca in cui fu prodotto.


mercoledì 13 ottobre 2021

Summer Games



Summer Games - 1984 - Versione Commodore 64


Dopo essermi dilettato un pochino con il primo mitico Decathlon Activision, mi sono andato a rigiocare il suo clone più eccellente, il notissimo Summer Games della Epyx. Devo dire che di questo gioco ricordavo perfettamente la cerimonia di apertura (con omino che corre e con le colombe svolazzanti) così come la geniale fase di scelta della nazionalità dei propri atleti, con tanto di bandiere e inni nazionali.


Al contrario ricordavo poco o niente delle varie discipline emulate, se non giusto un paio, tipo il salto con l'asta che è animato in modo impressionante e i tuffi che mi avevano davvero fatto divertire, cercando di far prendere delle panciate assurde ai miei poveri atleti!


Questo può voler dire senz'altro che io sono un vecchio rincoglionito, ma è anche sintomo del fatto che l'aspetto più spettacolare ed esaltante di questo gioco era in effetti nella sua presentazione piuttosto che nella giocabilità delle discipline che propone. 



Non che queste siano brutte o poco assortite, ma a parte le (per allora notevoli) animazioni degli atleti l'aspetto tecnico è abbastanza povero e la grafica, nella sua pulizia, è comunque molto minimale. Anche la giocabilità è altrettanto minimale, e si basa fondamentalmente sulla ritmicità o sulla velocità con cui si preme il tasto o si muove la leva del joystick.



Insomma, Summer Games non è un gioco che oggi valga la pena di provare, soprattutto da soli. In compagnia all'epoca il gioco aveva un suo perché (da solo invece l'avrò caricato 4 volte in tutto), ma oggi credo che abbia ben poco divertimento da offrire anche se giocato con amici. Resta comunque un'ottima testimonianza di gioco ben confezionato in un'epoca in cui, fino all'arrivo di Summer Games, si badava più alla sostanza che alla forma.



sabato 9 ottobre 2021

Jedi Fallen Order



Jedi Fallen Order - 2019 - Versione Playstation 4/5


L'unica grande sfortuna che ha avuto questo Jedi Fallen Order nei miei confronti, è che ci ho giocato dopo aver passato le settimane precedenti su Demon's Souls, gioco da cui tra l'altro derivano diverse caratteristiche anche importanti. Questo gioco basato sull'universo di Star Wars vanta di una grafica di primissimo livello, pulita, fluida e con panorami mozzafiato che si aprono su mondi ampi (soprattutto verticalmente) in cui l'occhio del giocatore fugge verso incredibili distanze.



Eppure dopo aver giocato a Demon's Souls la differenza di generazione si vede tutta in modo imbarazzante, e non è detto che sia solo colpa della quantità di particolari sullo schermo, che comunque non sono pochi, o della qualità e quantità delle texture (anche se in questo campo effettivamente si vede una certa ripetizione delle stesse).


E' invece una questione soprattutto di illuminazione: in Jedi Fallen Order l'illuminazione è funzionale al gioco e alla sua leggibilità, ma è totalmente irrealistica e spesso fuori luogo, in altre parole è tutto troppo chiaro e poco contrastato, con una mancanza cronica di zone scure.



Un altra cosa in cui questo gioco paga dazio ai Souls è nella fisicità degli scontri. Potenzialmente i combattimenti sono fantastici perché brandire la spada laser, lanciare i nemici a distanza usando la forza e via dicendo è incredibilmente bello ed appagante, ma gli scontri uno contro uno, come ad esempio accade affrontando i vari boss, hanno regole totalmente differenti rispetto ad un Souls qualunque, e quindi mi sono trovato spesso spaesato e in balia degli eventi. 




Per esempio qui i nemici non si fanno aggirare facilmente (a meno di non usare la forza per rallentarli), né si fanno problemi a farci danni quando rotoliamo via da loro, senza contare in fatto che molti degli attacchi più micidiali sono imparabili. E' un bene? E' un male? Non saprei dirlo, ma io continuo a preferire il sistema della From Software.


Infine non posso citare un altro aspetto oggettivamente debole di questo titolo, cioè la mancanza di alcun tipo accessorio/armatura potenziante. Tutti i numerosi bauli che si trovano disseminati per i livelli, e spesso sono anche un casino da raggiungere, contengono solo ed esclusivamente articoli estetici, come ponchi, maglie o impugnature per la spada laser (che manco si vedono, visto che le tieni nel pugno). Ma scherziamo??



In ogni caso, come ho detto all'inizio, se non fossi arrivato diritto da Demons's Souls, ora avrei un tono entusiastico nel parlarti ad esempio della storia (che è piuttosto interessante pur nei cliché tipici della serie), delle intricate ambientazioni in pieno stile Souls (con scorciatoie da sbloccare, vie segrete e "falò" da scoprire) e tutto sommato anche delle numerose sezioni alla "Uncharted", con scalate spettacolari e scivolate a rotta di collo. Ma purtroppo l'eccellenza del titolo Form Software ridimensiona questo Fallen Order ben oltre i suoi demeriti, per cui a conti fatti mi sento comunque di consigliartelo perché a ben vedere Fallen Order mi ha fatto fare davvero un bel viaggio, in una galassia lontana lontana. 




giovedì 7 ottobre 2021

Astro Playroom



Astro Playroom - 2020 - Versione Playstation 5


E' sempre bello trovarsi un giochetto pre-installato quando si compra una nuova console, e questo Astro Playroom non solo è offerto gratuitamente ma è pure un ottimo gioco. Non amo i platform per cui non l'ho portato a termine, pur essendo in sé un gioco abbastanza breve, ma ho lasciato l'onore di raccogliere tutti gli artefatti collezionabili a mio figlio che invece se l'è consumato tutto di un fiato.



Tecnicamente questo gioco è pulitissimo ma non è nulla che faccia gridare al miracolo o che, va detto, non potrebbe girare altrettanto bene sulla vecchia PS4. E' nei comandi che si sente invece la differenza: Astro Playroom è praticamente un dimostrativo di come possa essere utilizzato il controller della PS5 ed in effetti, da questo punto di vista fa una certa impressione.



Ho molto apprezzato che il tema portante del gioco sia la Playstation, dalle origini ad oggi, con i collezionabili che spaziano dalle console ai più svariati accessori... insomma una cosa da nerd!

Che dire quindi: nulla di eccezionale, ma assolutamente da provare!



martedì 5 ottobre 2021

8092: Usa la Forza, Luke.



Set 8092 - anno 2010 (pezzi 163)


Un buon set che probabilmente non vale il prezzo pieno, ma che se trovato d'occasione ne è altamente consigliabile l'acquisto. Prima di tutto gli omini presenti sono un must per gli amanti di Guerre Stellari essendoci, oltre ad uno stormtrooper e ad un droide spia "volante", niente popò di meno che Obi-Uan (purtroppo senza cappuccio), Luke (che sembra una po' una femmina) e i due droidi R2D2 e C3P-O!

La macchinetta in sé invece pur essendo abbastanza fedele all'originale, anche se un po' troppo radente al suolo rispetto alla controparte filmica, non è probabilmente un pezzo meraviglioso né da montare né da vedere, ma non si può negare che il set, nella sua totalità, sia molto versatile e quindi, come giocattolo, sia una scelta eccellente.

In definitiva questo set mi ha ampiamente convinto.


Valutazione 8/10

Prezzo nuovo eur 50 

lunedì 4 ottobre 2021

Decathlon Activision


 

Decathlon - 1983 - Versione Atari 2600


Decathlon è stato il primo gioco sportivo multievento a cui abbia mai giocato, e già solo questa cosa che in un'unica cartuccia ci fossero ben 10 diverse attività da svolgere rappresentava una novità talmente eclatante da rendere questo gioco un titolo che ciascun possessore di Atari 2600 doveva assolutamente possedere. Me incluso.



Decathlon era inoltre un titolo prodotto benissimo, programmato da quel genio di David Crane, ed è una cosa che traspare da ogni pixel presente sullo schermo, con scrolling, grafica, animazioni e quant'altro di assoluto livello, considerato che parliamo pur sempre del vecchio Video Computer System.



Certamente oggi non ha alcun senso giocare con Decathlon, non solo perché tecnicamente oggi è risibile, ma anche per la questione dei comandi: per far correre l'omino è infatti necessario menare il josytick velocissimamente, cosa che all'epoca spaccava il polso e le leve dei nostri comandini, ma che oggi, coi pad moderni, è molto meno difficile da fare.



Inoltre, particolare non da poco, un gioco di questo genere ha senso solo se giocato da più persone contemporaneamente, perché è il classico gioco che non ha alcun senso affrontare da soli. Io ti consiglio comunque di darci un'occhiata, soprattutto nella versione Atari 2600, se non altro perché questo gioco ha conservato in tutti questi anni un certo fascino d'altri tempi.