Phoenix - 1982 - Versione Arcade
Ho sempre visto Phoenix, fin dal primo incontro, come una semplice evoluzione di Galaxians, da cui riprendeva ogni elemento, ad iniziare dal cielo stellato che se è vero che qui è più curato perché si vedono pianeti e comete, tutto sommato in un certo senso è meno bello perché le stelle non brillano come in Galaxians. Questo gioco introduceva però anche grosse novità, come una certa varietà nelle ondate di nemici che mutavano colore, velocità e formazione, e per la presenza di alieni mutaforma (da uova a rapaci) e soprattutto perché c'era un bel boss di fine livello: la mitica astronave madre con il capo degli alieni al suo interno!
Quando giocavo a Phoenix ero solo un bambino di 11 anni e pur avendo già una certa esperienza nel campo dei videogiochi quando arrivavo all'astronave madre mi prendeva il panico: questo enorme oggetto che piano piano si avvicinava mi faceva davvero venire l'ansia e finivo per farmi sopraffare dagli alieni più piccoli che continuavano a spararmi contro. Insomma: non ero un gran che bravo a Phoenix, se non altro nella sua versione arcade (discorso diverso per la versione Atari 2600, con la quale ho passato un'estata intera... ma ne parlerò un'altra volta), ma le mie belle 200 lire ce le ho messe spesso e volentieri.
Oggi Phoenix è ancora piuttosto divertente da giocare. Certamente non è molto vario, ma è anni luci meno monotono di Galaxian, e può contare su un gameplay comunque molto reattivo e fresco. Non è certamente un titolo da passarci i pomeriggi sopra, ma ha ancora un suo certo fascino che lo rende magnetico. Se possibile andrebbe però giocato su schermo verticale.
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