Cauldron II: The Pumpkin Strikes Back - 1986 - Versione Commodore 64
Se il primo Cauldron era un gioco difficilissimo, in cui bisognava destreggiarsi tra frotte di nemici infiniti che cercavano di urtarci in tutti i modi, e tra piattaforme da cui spiccare salti millimetrici (il tutto senza un livello di difficoltà crescente, il gioco era difficilissimo fin dall'inizio), con il secondo capitolo invece... si prosegue sulla stessa strada!
In realtà probabilmente questo Cauldron 2 è leggermente meno ostico del precedente, se non altro perché i nemici sono meno veloci ed imprevedibili, ed è più facile mappare l'area di gioco. Tuttavia c'è un nuovo elemento che rende l'esperienza esasperante, ed è il sistema di controllo.
La nostra zucca infatti non si muove rotolando, ma rimbalza come se non ci fosse un domani (un po' come in Wizball), ed è davvero ostico prenderci la mano visto che bisogna regolare direzione e ampiezza del rimbalzo, senza che vi sia alcun modo per rimediare agli errori. Inoltre si può anche sparare, sempre con lo stesso tasto con cui si regola il rimbalzo, e i proiettili sono persino in numero finito, quindi bisogna raggiungere le aree di ricarica per averne di nuovi a disposizione. Tutto questo è veramente un casino che raggiunge e supera il livello di frustrazione. Attenzione, non sto dicendo che sia impossibile domare il gioco, dico solo che non ne valeva la pena già nel 1986, figuriamoci oggi!
Alla fine della fiera abbiamo un gioco dall'aspetto piacevolissimo e che conta di alcune trovate geniali, ma dalla giocabilità troppo sbilanciata verso il proibitivo, fin da subito. In giochi come questi basterebbe, il più delle volte, introdurre le difficoltà un po' alla volta, in modo che il giocatore possa avere il tempo di prendere la mano con le diverse meccaniche di controllo senza trovarsi direttamene in groppa ad un toro inferocito. Qui non accade, ed è un peccato perché il gioco ha fascino da vendere e sarebbe potenzialmente molto divertente da portare a termine.
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