Disk Magazine: ZINE (1989-1991) per Amiga
Oggi voglio dedicare due righe ad un fenomeno non molto conosciuto e la cui memoria si sta inesorabilmente estinguendo: le disk magazine, e in particolare vorrei parlare della mia preferita, Zine, edita dal "demo-group" Brainstorm. Nate in un'epoca in cui internet non lo si era nemmeno mai sentito nominare, sono figlie di un'epoca in cui gli appassionati di computer e di tutto quello che ci girava intorno cercavano di fare community ricorrendo ai pochi mezzi a loro disposizione, tra i quali principalmente c'era proprio la posta ordinaria (quella fisica, non quella elettronica!), utilizzata anche per coprire grandi distanze, addirittura a livello intercontinentale.
Nacquero in questo modo fitte reti di corrispondenze tra i diversi gruppi di sviluppatori, a livello prima nazionale e poi internazionale, e ognuno cercava di diffondere il proprio pensiero e le proprie conoscenze tecniche/artistiche rilasciando, e inviando per posta, materiale su dischetto. Per lo più venivano prodotte le famose "demo", cioè dei programmi che riproducevano sugli schermi dei nostri computer musica, grafica e routine avanzate, frutto di tante ore di lavoro. In questa scena mondiale c'era posto anche per degli italiani, tra cui il mio gruppetto, chiamato Ram Jam, attraverso il quale, nel nostro piccolo, c'eravamo comunque fatti un nome. Molto presto nacquero anche delle riviste, ovviamente su dischetto, ovviamente dedicate per lo più alle cose che succedevano nella "scena". L'idea di fare una rivista, dove raccogliere e diffondere interviste, recensioni, classifiche e un po' tutto quello che riguardava questo ribollente movimento artistico (e non solo, spesso si potevano leggere articoli buffi, o polemici, o recensioni di dischi musicali) l'ebbero in molti, ma pochi riuscirono ad avere una diffusione così ampia come Zine.
Anche se dal punto di vista tecnico era un prodotto abbastanza elementare, addirittura ostico da utilizzare e a volte poco leggibile, era comunque una lettura piuttosto interessante e spesso fonte di spunti creativi. Inoltre, ad allettare la nostra lettura per ogni numero di questa rivista veniva aggiunta una musica di sottofondo, e che musica: i migliori musicisti della "scena" donarono loro composizioni, che spesso da sole valevano il prezzo del biglietto!
Oggi se rileggo queste riviste, pur investito da un'enorme senso di nostalgia per quei tempi, sorrido per l'ingenuità e la pochezza delle opinioni in esse contenute, ma poi ricordo che quando questi dischetti erano diffusi era veramente un'altra epoca rispetto ad oggi, non c'erano i forum come li conosciamo adesso, non c'erano i social e insomma trovare il modo per diffondere i propri articoli era la parte difficile della cosa. In un certo senso i contenuti potevano anche passare in secondo piano.
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