Diablo III (Reaper of Souls) - 2013/2014 - Versione Playstaion 3
A distanza di 7 anni Diablo 3 resta ancora un gioco fantastico sia da vedere che da giocare. Tecnicamente sembra di essere davanti ad una PS4 anche se giocato sulla 3, con effetti grafici e sonori bellissimi ed una fluidità pressoché costante, anche quando sullo schermo si ammucchiano decine di nemici, con esplosioni, spari e numerini che saltano fuori da tutte le parte.
Rispetto ai capitoli precedenti questo Diablo punta infatti tutto sulla spettacolarità e sui "massacri" (che vengono spesso esaltati e premiati durante le partite), lasciando volutamente un po' indietro la necessità di una tattica per cercare di sopravvivere. Per capirci, devo dire che in 50 ore di gioco sarò morto, sì e no, 6 o 7 volte in tutto e quasi sempre per distrazione, non di certo perché mi fosse richiesto di attuare chissà quale strategia vincente! Per giocare a Diablo 3 viene richiesto fondamentalmente solo di buttarsi a testa bassa contro i nemici, alternando le abilità in modo da avere sempre qualche risorsa carica per poter utilizzare colpi speciali a rotazione.
Il bello di Diablo 3 è quasi tutto qui: massacrare costantemente nemici cercando nel contempo di ottenere pezzi dell'equipaggiamento sempre migliori per aumentare le proprie statistiche. Fa impressione, da questo punto di vista, vedere le statistiche maggiori (danno, difesa e recupero vita) schizzare letteralmente verso l'alto. Si inizia, ad esempio, con 17 di attacco per trovarsi, al livello 30 ad averne 25000. Nemmeno in Disgaea ho visto i numeri impennarsi così in fretta!
La cosa, lo riconosco, mi esalta: le meccaniche di escalation sono le mie preferite. Purtroppo, o - a seconda dei punti di vista - per fortuna, però anche i nemici si adattano al nostro livello in modo dinamico, per cui la sfida - per quanto non sia mai davvero impegnativa - non diventa nemmeno mai totalmente inesistente. Allora mi chiedo: che senso ha far salire così tanto i numeri se poi non cambia molto in battaglia e ci si trova a lottare sempre ad armi pari? Sono scelte di design, probabilmente sono anche scelte obbligate per non "rompere" un gioco che, alla fine, definire "ripetitivo" è persino limitante.
Il gioco non è lunghissimo, e si porta a termine in una quindicina di ore. Con l'espansione Reaper of Souls il monte ore si alza di circa il 50%, risultando quindi in un'esperienza mediamente impegnativa, dal punto di vista del tempo necessario per finire il gioco. Una volta terminata la storia però si può ricominciare varie volte a livelli sempre più difficili fino ad arrivare al livello di difficoltà massimo in cui si sbloccano gli ultimi equipaggiamenti. E' abbastanza probabile che non ci si stufi della ripetitività del gioco finita la prima "run", per cui io stesso ho finito il gioco almeno a tre difficoltà differenti. Tuttavia al quarto giro ci si inizia a stufare perché, è ovvio, la mancanza di veri momenti strategici e il costante avanzare sparando a tutto quelle che si muove è davvero un limite al divertimento sul lungo termine.
La sola gestione dell'inventario e qualche sporadica quest secondaria non sono abbastanza per rompere un loop costante formato da "uccidi"/"recupera equipaggiamento"/"sbarazzati del superfluo"/"equipaggia ciò che ti migliora". Che poi, come detto, porta come ricompensa la sola visualizzazione di numeri alti sullo schermo, visto che i nemici migliorano con noi. Alla fine, per forza, il divertimento lascia spazio alla noia. Per fortuna in Diablo 3 funziona alla grande il multiplayer locale: questo è uno dei pochi giochi nella mia carriere in cui abbia mai fatto partite in cooperativa, e devo dire che con moglie e figlio (quindi in tre contemporaneamente sulla stessa console) mi sono davvero divertito non poco!
In definitiva Diablo III è un gran bel gioco, che consiglio a tutti, soprattutto (ma non solo) se si ha la fortuna di poterlo giocare in cooperativa. Il gioco è solido, fluido e molto facile da padroneggiare. Per tutti, senza riserve, sia su PC che su console.
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