Dark Cloud - 2000 - Versione Playstation 2
Lasciami dire una cosa banalissima, scontata, ma che è una delle grandi verità per noi videogiocatori di vecchia data: gli emulatori ci permettono di recuperare titoli che, per un motivo o per l'altro, avremmo voluto provare all'epoca dell'uscita ma che invece ci siamo persi. E tra questi, per il sottoscritto, c'è Dark Cloud, un gioco che è diventato classico per Playstation 2 per due motivi: è stato tra i giochi pubblicati al day one per questa console (e finì quindi nelle case di molti "early adopter") ed è stato il primissimo titolo pubblicato dalla Level-5, una software house che è entrata nella storia.
Devo subito dire che di Dark Cloud non ne ho mai sentito parlare benissimo da chi invece all'epoca ci giocò. Tra questi c'è anche mia moglie che me l'ha liquidato con "è stato il primo gioco che ho avuto con la Playstation 2, ma non mi è mai piaciuto, passavi tutto il tempo a tirare colpi con la spadina". Un po' lapidaria, invero, ma anche sulle riviste dell'epoca non ho mai visto nessuno particolarmente entusiasta, e finalmente oggi ho capito il perché.
Dark Cloud è un gioco classicissimo, il più banale dei dungeon crowler in terza persona, con mappe semicasuali ma composte sempre dai soliti cinque o sei elementi ricombinati in modo differente. Ci sono una mezza dozzina di labirinti differenti da esplorare, ma quello che cambia tra un e l'altro è fondamentalmente solo l'aspetto estetico. Tutto questo rende il gameplay ripetitivo? Sì. I nemici standard sono anch'essi poco vari (ce n'è una dozzina per dungeon) e i boss sono pure loro ripetitivi nella strategia da adottare per batterli.
Credo che pure per l'epoca la grafica non fosse un granché, ma oggi sembra davvero poverissima e pure poco ispirata. Le musiche non sono nulla di memorabile se non per il fatto che sono ripetitive e talmente tanto ripetute che alla fine ti entrano in testa. Insomma, Dark Cloud è un disastro? No. Ha comunque qualcosa da dire.
Le meccaniche sono semplici, ma lo sviluppo degli armamenti, di tipo diverso per ciascun membro del party, è un processo interessante. L'esplorazione è noiosa, è vero, ma l'ansia di perdere l'arma tanto faticosamente sviluppata dona un pizzico di pepe ad un gioco altrimenti abbastanza soporifero. Purtroppo è richiesta una certa abilità col pad, visto che i combattimenti sono action, e purtroppo l'aggancio dei nemici - che è FONDAMENTALE - è estremamente complicato, per non dire che funziona di merda, con esiti a volte disastrosi.
C'è in più questa cosa che devi raccogliere nei labirinti i pezzi dei villaggi distrutti dal cattivo più cattivo del gioco, per cui riposizionando i vari elementi si ottengono potenziamenti e oggetti vari utili se non fondamentali per progredire nel gioco. La realizzazione di questa fase del gioco, anche qui, è abbastanza discutibile, ma per l'epoca era comunque un'aggiunta interessante e non posso bocciarla.
In definitiva, lo dico senza mezzi termini, giocare oggi a Dark Cloud è abbastanza una pena, sia per motivi tecnici (l'aggancio dei nemici ti farà scaraventare il pad dalla finestra) sia per la lentezza e la poca varietà presente praticamente in ogni aspetto del gioco. Personalmente mi sono divertito per una decina di ore, poi ho iniziato a provare quella sensazione di "perché perdo tempo a fare sempre le stesse cose?" che la scoperta di nuovi personaggi del party e di nuovi labirinti non è riuscita a controbilanciare. Sono comunque contento di aver provato questa esperienza, se non altro per colmare una mancanza che mi tiravo dietro da quasi venticinque anni!
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