domenica 6 luglio 2025

Clair Obscur: Expedition 33



Clair Obscur: Expedition 33  - 2025 - Versione Playstation 5

Tutti ne parlano e tutti lo apprezzano... ma perché questo gioco è così amato? Clair Obscur: Expedition 33 è davvero un gioco che vale la pena di giocare? Beh, da parte mia la risposta è un "assolutamente sì". A me è piaciuto davvero molto e ora voglio spiegarti il perché.


Per iniziare questo gioco intercetta la voglia di "fantasy" che abbiamo un po' tutti, soprattutto noi giocatori di vecchia data che siamo un po' stufi dei soliti clichè medievaleggianti o steampunk. Clair Obscur propone un'ambientazione così genuinamente fantasy da rapire e meravigliare, con costumi ottocenteschi mischiati a magie misteriose e a location con strane leggi gravitazionali. E con un immaginario che si riflette nei panorami e nei personaggi fantastici che popolano questo mondo, che volutamente richiama al mondo della pittura, con dipinti, colori e soprattutto pennelli.


Tutto questo intriga il giocatore molto più di una qualunque e stereotipata ambientazione medievale o fantascientifica. E in tutto questo ci viene proposta una storia talmente assurda nelle premesse che ti viene voglia di andare avanti anche solo per capire perché le cose si sono messe in questo modo e come ne usciranno. A me delle "trame" dei giochi, come sai, importa veramente poco, ma in questo caso le vicende dei protagonisti sono raccontate talmente bene che il dipanarsi della storia non è mai troppo noiosa da seguire e - anzi - rientro nel numero di quegli idioti che all'inizio del gioco si sono commossi (lacrimone incluso) in un momento particolarmente poetico. Ergo: tanto di cappello per chi ha sceneggiato questo gioco. Anche quando la trama è finalmente svelata, che è un momento in cui, un po' deluso, puoi anche pensare che vabbé allora vale tutto e chissenefrega di questi personaggi, in realtà il vero finale del gioco riesce a darti un senso inaspettatamente profondo che, sì lo ammetto, mi ha convinto. Mi ha convinto che è valsa la pena di intraprendere il viaggio e di lottare per loro.


L'immaginario fantasy sopperisce alla grande ad un reparto tecnico che non regge il confronto ad esempio con un Final Fantasy 7 Rebirth, ma che per scelte artistiche più che per risorse utilizzate è comunque delizioso. Il sonoro, che è stato da tutti osannato come fantastico, ha l'enorme pregio di sposarsi così bene con quello che si vede a schermo da far si che tutto sembri ancor più bello anche agli occhi. Le musiche sono davvero eccezionali anche se, per mio gusto, sono un po' troppo "cariche" di voci e di armonie ossessive... insomma nel gioco va benissimo, ma non ascolterei questa musica per più di dieci minuti al di fuori dell'esperienza di gioco.


Il reparto ludico invece è un assolutamente encomiabile. C'è tutto quello che ti aspetteresti dal miglior Final Fatansy di inizio anni 2000, con scontri a turni, montagne di boss opzionali, un sistema di sviluppo del party semplice ma profondo con "build", abilità e combo da sperimentare, una mappa estesa da esplorare in cerca di segreti, location opzionali, minigiochi di vario genere e via dicendo. 


Gli scontri, a turni, ti consentono di apprendere con l'esperienza il ritmo di attacco dei nemici in modo da poter anticipare i loro colpi per schivare o contrattaccare. Se la cosa ti lascia perplesso ti assicuro che non è nulla di particolarmente ostico e che dopo un paio di incontri con un determinato tipo di nemico diventa quasi automatico riuscire a schivarne parecchi colpi e, anche se è molto meno facile, puoi imparare persino a contrattaccare in modo devastante.




Durante il gioco normale non è obbligatorio contrattaccare mai, ma se riesci a farlo diventa tutto più semplice (nonché esaltante), e addirittura in questo modo ti diventa è possibile sconfiggere mostri e boss anche se i membri del tuo party sono palesemente sottolivellati. 


Va detto che impostando la difficoltà di gioco a "facile" (si può fare in qualunque momento) ci si può tranquillamente dimenticare di queste opzioni "action", almeno fino a quando non si voglia accedere al "post-game". Che sarebbe poi la fase pre-scontro finale, quella in cui si può livellare il nostro party al massimo e sconfiggere uno dopo l'altro ogni boss opzionale. Una fase che ho trovato meravigliosa!


Insomma il gioco è davvero bello se sei appassionato di questo genere di esperienze. Va detto che ci sono anche degli aspetti che mi hanno convinto di meno, ma sono davvero marginali. Ne citerò un paio. Il primo è la totale mancanza di un qualche sistema per indicare cose lasciate indietro nella mappa, siano esse zone inesplorate, boss opzionali o oggetti in zone apparentemente inaccessibili. Tenere tracci di queste cose da "terminare" non è affatto agevole, ed è quasi impensabile doversi affidare solo alla memoria.


Ne cito uno solo ancora perché è probabilmente un giudizio, il mio, totalmente soggettivo e come tale non lo troverai nelle recensioni ufficiali. Mi riferisco la recitazione eccessivamente gigiona, la definire "alla francese". Non c'è una frase che non sia recitata con un espressione stra-caricata, con un continuo mutare di espressioni che sanno maggiormente di opera buffa, più che di opera tragica.


Detto questo Clair Obscur penso che sarà ricordato, ed è sicuramente uno di quei giochi che ti ritrovi a fare un altro giro magari tra 5 anni. Se riesci a sopportare l'idea che per gustarti al meglio questo gioco dovrai imparare in alcuni casi a preme i tasti nei tempi giusti, come nei classici quick-time-event, allora non lasciarti sfuggire un vero e proprio tributo ai migliori Final Fantasy.





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