The Legend of Dragoon - 2000 - Versione Playstation (Americana)
All'inizio degli anni 2000 avevamo fame di GdR giapponesi, soprattutto se simili a quelli della saga di Final Fantasy: era la moda del momento, la novità, la killer application per la console Sony, qualcosa che ci attirava come le api col miele. The Legend of Dragoon era quello, era un "clone" di Final Fantasy 7, un gioco strutturato e ideato allo stesso modo, ma era pur sempre una copia, e infatti mancava di tante delle caratteristiche che avevano reso il gioco della Square leggendario.
Cionondimeno ci giocai e mi piacque. Per l'epoca era comunque un signor gioco, capace di regalare tante ore di divertimento. Oggi però le cose sono cambiate, e mentre FF7 continua a conservare tutto il suo stile, la sua poetica, e il suo fantastico sistema di gioco, The Legend of Dragoon invece sembra davvero invecchiato e, in definitiva, è poco divertente e non ha grandi spunti che lo rendano memorabile.
Ad esempio, all'epoca il fatto che ci fossero delle voci a recitare gli attacchi speciali sembrava una grande innovazione, ma oggi ovviamente non ci si fa nemmeno caso. Mentre le musiche, che già all'ora sembravano poco ispirate, oggi si rivelano per quello che sono: corte, piatte e stereotipate... in alcuni casi anche brutte. All'Arte di Nobuo Ueamatsu non si avvicinano nemmeno da lontano.
E se la grafica aveva ed ha ancora oggi il suo bell'impatto (soprattutto i meravigliosi sfondi fissi - comunque animati) i combattimenti sono un po' troppo monotoni, mancando di quella fondamentale personalizzazione dell'equipaggiamento che fa la differenza tra un gioco piatto ed uno profondo. Ci si trova quindi a passare linearmente da un ambiente all'altro combattendo sempre allo stesso modo contro mostri noiosi, spesso in modo inconcludente! Nel senso che i nemici normali danno così poca esperienza che non ha senso restare a "grindare" per potenziarsi: in pratica i livelli si fanno solo sconfiggendo i boss! E allora le (numerose) battaglie casuali sono solo una rottura di coglioni.
Tieni conto tra l'altro che le magie sono appannaggio solo di pochi turni, previa ricarica di una barra di trasformazione, a mo' di "limit break", e che per fare danni veri ai nemici è necessario premere i tasti del pad in una sorta di "quicktime event" che alla centesima iterazione ti viene voglia di non farlo più... insomma non c'è varietà, e quella poca che c'è non vale nemmeno la pena di essere esplorata più di tanto.
Insomma questo gioco racchiude in sé tanti elementi, alcuni di ottima qualità, ma la ricetta non è così ben riuscita come avrebbero voluto gli sviluppatori. Legend of Dragoon può anche appassionare ma non avendo più il mordente che poteva avere nel 2000 oggi appare un po' troppo stereotipato, lineare e poco esaltante, laddove invece dovrebbe risvegliare la voglia di combattere e primeggiare contro il male. E infatti oggi l'ho lasciato a metà (ma nel 2000 l'avevo finito, eh!).
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