lunedì 30 ottobre 2023

Metal Gear

 


Metal Gear - 1987 - Versione MSX

Il primissimo Metal Gear ha quasi 40 anni e se li porta non proprio benino. La sua anima è duplice già nel gameplay: c'è lo stealth ma c'è anche tanta azione. C'è l'esplorazione, l'avventura, la gestione dell'inventario, ma ci sono anche i boss da sconfiggere. C'è però anche una monotonia di fondo molto marcata. L'aggiunta di breve scenette fatte all'interfono (come poi accadrà in tutta la serie) secondo me non aggiunge nulla ad un titolo che per quanto appassionante è anche molto ripetitivo per ambientazione e meccaniche.



Il gioco è interessante proprio perché introduce elementi che poi sono stati portati avanti per tutta la serie, ed è quindi a tutti gli effetti l'embrione da cui si sono sviluppati quei gran giochi che tutti conosciamo. Tuttavia ha una natura arcade ancora piuttosto marcata (ad iniziare dalla musichetta mortalmente ripetitiva che ci perseguita per tutto il gioco) che fa a pugni con quell'azione più ragionata e "avventurosa" che ci obbliga all'uso della tastiera per accedere alle varie funzioni dell'inventario.



Insomma siamo davanti ad un titolo impegnativo ma, a mio avviso, poco divertente se fruito dopo aver giocato ad alcuni dei capitoli successivi. Succede troppo poco, ci sono pochi momenti memorabili, la grafica è alquanto schematica. Tutto questo mi spinge a non considerare il primo Metal Gear un'esperienza obbligatoria. Carino ma poco gratificante per l'impegno che richiede.



venerdì 27 ottobre 2023

Assassin's Creed (il primo!)



Assassin's Creed - 2007 - Versione Playstation 3


Pur essendo una delle mie serie preferite, la mia storia con Assassin's Creed non è iniziata tanto bene. Ho comprato la Playstation 3 dopo circa un anno che questa console uscì sul mercato, e cioè solo quando finalmente il prezzo si era ridimensionato di almeno un cinquantello. In quell'occasione, per non arrivare a casa a mani vuote, pescai un paio di giochi dal cestone di Mediaworld, il mucchio dove vengono buttati quei giochi che ti tirano dietro a meno di 10 euro, e tra questi c'era per l'appunto il primo Assassin's Creed. E non fu affatto amore a prima vista, per tutta una serie di motivi tra cui: frame rate traballante, ambientazione mediorientale poco eccitante, ricerca di collezionabili snervante (all'epoca la vedevo così) e un inizio piuttosto lento, tra le vicende nel "presente" e quelle nel passato. Insomma questo gioco non mi divertiva e meno che meno mi invogliava ad andare avanti.





Tutto cambiò quando invece iniziai a giocare ad Assassin's Creed 2, ma questa è un'altra storia. Sta di fatto che portato a termine il secondo episodio tornai sul primo ricominciandolo e riuscendo a portarlo a termine con una certa soddisfazione. Insomma, grazie al fatto che mi ero appassionato al secondo capitolo, riuscii ad apprezzare anche il prequel, pur restandomi ben chiari tutti i suoi limiti. Oggi questi limiti sono ancora più evidenti, ma sono anche tante le caratteristiche positive che al contrario sono ancora apprezzabili oggi, e che infatti fecero - e fanno tutt'ora - scuola per tantissimi altri giochi che vennero prodotti dopo di lui. Giocare ad Assassin's Creed nel 2023 è sorprendentemente piacevole, anche se mancano tutte le messe a punto e gli arricchimenti al gameplay che si sono succeduti evolvendo la serie nei quindici anni successivi. La storia narrata dal gioco è ancora interessante, i personaggi sono molto meno stupidi di tanti altri che si vedono oggi, e in definitiva il primo Assassin's Creed è ancora un gioco che ha qualcosa da dire al di là del suo valore storico. Per farla breve, se ne hai l'occasione e ancora non l'avessi fatto, devi assolutamente provarlo.



giovedì 26 ottobre 2023

Bud Spencer & Terence Hill: Slaps & Beans

 

Bud Spencer & Terence Hill: Slaps & Beans - 2017 - Versione Android

Ho finalmente, e doverosamente, provato questo gioco visto che ho intervistato Gerardo Verna, uno dei fondatori del Trinity Team. Ho optato per la versione Android perché era l'opzione più veloce, comoda ed economica, per cui purtroppo sono dovuto scendere a patti con i comandi su touch screen (con quello che ne consegue in facilità nel creare le combo e soprattutto nella leggibilità di quello che appare su schermo) ma ne ho guadagnato invece nel fatto che ci ho potuto giocare ovunque, senza alcuna restrizione.



E visto che la grafica è fatta nella più classica della pixel art (al punto che anche le scritte sono uguali per font e colori a quelle delle mitiche avventure della Lucas) sullo schermo di 6 pollici probabilmente sembra ancora più bella di quanto non apparirebbe su un 55 pollici. Se la grafica è quindi in pieno stile retrò, che dire invece della colonna sonora se non che è FANTASTICA? Le musiche originali prese da alcuni dei film più famosi della premiata coppia Spencer/Hill sono una gioia per le nostre orecchie e da sole, secondo me, valgono più di tutto il resto.



Per quanto riguarda invece "tutto il resto", per quanto possa capirne io di picchiaduro a scorrimento, ho trovato Slaps&Beans un gioco molto "retro" nelle sensazioni ludiche che regala, e non solo per i rimandi continui a film di 40 anni fa. Non vi sono quindi grandi finezze nel gameplay ma tante piccole trovate capaci di rendere l'esperienza di gioco caratterizzata quanto basta per invogliarti a giocare.



Sberle e cazzotti vanno a segno in modo soddisfacente, la storia è simpatica, gli scenari  a volte hanno anche un certo grado di interattività, e tutto insieme riporta quelle sensazioni un po' pioneristiche che provavo da ragazzo davanti ad un gioco un po' originale.



Sono presenti anche diversi mini giochi di livello piuttosto elementare, ma divertenti e capaci di spezzare il ritmo quanto basta per riposare i polpastrelli. Comunque tirando le somme il gioco vale completamente i pochi soldi necessari per installarlo sul tuo cellulare, e se un po' ti piace il genere non c'è davvero motivo per non provarlo. Inoltre si può anche giocare ad un livello di difficoltà talmente basso che chiunque prima o poi può arrivare a vedere la scena finale.


mercoledì 25 ottobre 2023

40515 e 40608: gentile omaggio

 


Set 40515 - anno 2022 - (91 pezzi) Pirates and Treasure Vip - Prezzo nuovo circa 15 euro




Set 40608 - anno 2023 - (111 pezzi) Halloween fun Vip - Prezzo nuovo circa 10 euro


La Lego mi ha omaggiato con queste due simpatiche bustine per cui sarebbe scortese non parlarne in questo blog! Non è che poi ci sia molto da dire in realtà se non che, esattamente come è valso per la busta dello scorso anno, anche in questo caso solo con queste buste non si può costruire nulla di preciso. Si tratta per lo più di una raccolta di pezzi che possono essere aggiunti ad altri set per donare loro un look gotico e in stile Halloween, oppure per aggiungere i pirati in qualunque set marittimo ci possano stare.
Pur non avendo ben capito la logica della presenza di alcuni pezzi piuttosto che di altri, non posso dire che non siano comunque due raccolte carine e gradite, che però nel mio caso finiranno direttamente nel cestone del misto visto che non mi piace contaminare la purezza dei miei set.



sabato 21 ottobre 2023

Great Giana Sisters (Amiga)

 


Great Giana Sisters - 1987 - Versione Amiga


Premettendo che non ho mai giocato a Great Giana Sisters su Commodore 64 (dovetti aspettare di avere l'Amiga per poterlo provare), ricordo che non colsi subito l'estrema somiglianza tra questo gioco e quel Super Mario Bros da cui non solo storpiò il nome ma ne copiò sistema gioco, grafica e persino alcuni livelli, con piattaforme, nemici e bonus posizionati addirittura nello stesso modo! Insomma, per l'epoca questo gioco era un vero e proprio plagio e infatti ebbe vita breve nei negozi. In ogni caso nel 1988 non avevo mai visto il gioco Nintendo (benché ne avessi certamente sentito parlare) per cui per me Great Giana Sisters era solo un normale gioco di piattaforme a scorrimento come tanti, con un nome buffo che richiamava al noto Mario. Anzi, a volerla proprio dire tutta, questo titolo aveva ai miei occhi di diciassettenne una grafica piuttosto scarna e infantile, insomma nulla che mi risvegliasse un particolare interesse.



A tutto questo uniamo il fatto che i giochi di piattaforme non mi hanno mai esaltato (e sto usando un eufemismo) ed ecco che per tutti questi motivi del gioco in questione avrò visto, sì e no, i primi quattro o cinque livelli prima di riciclare il floppy disk con qualcosa di più interessante. Tuttavia di questo gioco mi rimase impressa la schermata del titolo in quanto aveva alcune cose assolutamente memorabili. Nell'ordine: la musica, bellissima, che infatti è rimasta un classico ed è remixata ancora adesso (come sempre ti consiglio il sito remix.kwed.org); poi c'era l'utilizzo dell'alta risoluzione che rendeva quella goffa e oggettivamente orribile immagine comunque meno pixelosa della norma (al prezzo di un vistoso sfarfallamento dello schermo); e per finire - sarà che avevo giusto diciassette anni - non ho mai dimenticato le tette di Giana!



Non sono quindi la persona più indicata né per una comparazione con il titolo da cui Great Giana Sisters si ispira (ma so che ne esce piuttosto ridimensionata), né per giudicare quanto il titolo sia effettivamente giocabile e quindi degno della tua considerazione. Adesso, giocandoci un po', mi sono anche divertito (al netto di una mia oggettiva difficoltà a mirare i salti e sparare ed evitare i mostri il tutto contemporaneamente) ma sono certo di poter dire che, musiche a parte, nulla di questo gioco si elevi dalla media, e anzi forse nella media non ci arriva nemmeno. Da provare solo per motivi storici.



mercoledì 18 ottobre 2023

Crazy Climber

 


Crazy Climber - 1980 - Versione Arcade


Ecco uno dei più classici giochi arcade che al sottoscritto non è mai piaciuto! Probabilmente ero troppo piccolo quando è arrivato dalle mie parti, e probabilmente non ero capace di gestire l'omino utilizzando i due stick, che comandano ciascuno gli arti di un lato del corpo. Sta di fatto che non riuscivo mai a fare molta strada e per questo motivo ci ho giocato pochissimo. Se il primo grattacielo riuscivo in qualche modo a conquistarlo, nel secondo non potevo mai a fare che pochi metri per poi essere colpito da qualche vaso o da qualche cacca! Oltre a questo devo dire che mai ho digerito la bruttezza della grafica: i grattacieli sono formati da una serie di quadratini tutti uguali che di tanto in tanto diventano finestre (dalle quali ci buttano bruttissimi oggetti addosso), e l'animazione del nostro acrobata è veramente disturbante. Insomma, questo bastava per farmi stare alla larga da uno dei giochi meno appassionanti che abbia mai provato al bar!



lunedì 16 ottobre 2023

Final Fanasy X-II

 


Final Fantasy X-2 - 2003 - Versione Playstation2-3-4


Riguardo a Final Fantasy X-2 si possono dire tantissime cose, ma molto spesso vengono dette quelle più sbagliate. Che sono nell'ordine: è un gioco per bambinette, orrore: Yuna fa la "idol", è un insieme di minigiochi. La realtà è che nessuna di queste cose è vera, ma quel che é peggio vengono taciute altre cose che sono a ben vedere molto più importanti!



Che il gioco sia per bambinette e che Yuna sia una idol lo può dire solo chi il gioco l'ha visto di striscio su Youtube, in quanto Yuna non fa la cantante (quella del video di apertura non è lei!) e il gioco non è affatto semplice, né da giocare né da capire. Restano tematiche femminili in quanto le protagoniste sono ragazze, ma del resto in un mare enorme di titoli con protagonisti maschili che non fanno altro che cose "da maschi", questo chi può davvero considerarlo un difetto?



Il fatto invece che FFX2 possa essere considerato un insieme di minigiochi non è del tutto sbagliato, in quanto nel monte ore totale che si possono investire in questo gioco i - per l'appunto - minigiochi possono assumere un ruolo decisamente rilevante. Ma non sono ore di gioco obbligatorie, questi piccoli giochi sono un qualcosa in più che nel 70% dei casi possono essere TOTALMENTE ignorati, mentre per il restante 30% vanno affrontati per pochi minuti e poi, se lo vuoi, li puoi tranquillamente accantonare. Così ho fatto per alcuni di essi, mentre ad esempio il Blitzball o lo Sferocentro mi hanno appassionato per ore e ore. Insomma ce n'è per tutti i gusti!



Ma quello che conta e che nessuno ha mai detto è quanto sia bello esplorare Spira in questo nuovo gioco, quante cose ci siano da fare e vedere e, soprattutto, quanto sia splendido il sistema di combattimento. Le professioni che tanto avevano reso bello Final Fantasy Tactics qui ritornano in grande stile, con un sistema a turni in cui dare sfogo alle centinaia di diverse abilità che il gioco ci mette a disposizione per ogni personaggio. Mi spingo a dire che quello di Final Fantasy X-2 sia il "miglior battle" system della serie e non so che darei per avere un nuovo Final Fantasy con un sistema analogo!



Il gioco ha anche qualche problema, ma decisamente sono poca cosa rispetto a tutto il resto. Prima di tutto è necessario aver giocato Final Fantasy X, altrimenti sarebbe come vedere Ritorno al Futuro 3 senza aver visto i due film precedenti. Poi c'è certamente un certo riciclo nelle ambientazioni, la grafica e le situazioni (non nelle splendide musiche, per fortuna), ma non mancano corpose sezioni inedite. Infine i completisti si devono per forza rompere la testa azzeccando le scelte giuste da compiere nei momenti topici per ottenere il finale 100%, obbiettivo che senza una guida è pressoché impossibile centrare.



Ma tutto questo è nulla davanti ad un Final Fantasy davvero bellissimo, rovinato da una fama che non merita e che a ben vedere non ha riscontro nei fatti. Bellissimo, longevo e assolutamente consigliato.



venerdì 13 ottobre 2023

Megapanel



Megapanel - 1990 - Versione Sega Megadrive


Ennesimo puzzle game, ennesimo gioco che deriva da Tetris, Megapanel è però tutta un'altra cosa! Per giocare e divertirsi con questo pazzo gioco giapponese (mai arrivato in occidente, quindi va rigorosamente gustato in salsa inglese/jappo) è richiesto un totale ribaltamento del concetto e degli automatismi che magari hai maturato in anni e anni di giochi alla Tetris, e questo può rivelarsi un percorso più arduo del dovuto.


Fondamentalmente invece di far incastrare tra loro pezzetti che cadono dall'alto qui è richiesto di spostare le caselle già disposte sullo schermo per farle combaciare nei colori a tre a tre, muovendole esattamente come nel gioco del 15: Ne deriva che "portare in giro" per lo schermo una casella richiede numerosi spostamenti di pezzi limitrofi, come rotazioni e scambi, il tutto ovviamente lottando contro il tempo.


Nelle prime partite è veramente un gran casino, ma piano piano si inizia a entrare nel meccanismo e a muovere i pezzi in modo abbastanza naturale, senza dover quindi pensare a come portare un pezzo dal punto A al punto B. Tuttavia il tempo risicatissimo e le insidie che si vengono a creare (nella forma di "torri" magari separate tra loro), fanno di Megapanel un gioco che poco sorprendentemente non ha fatto una gran presa sul pubblico. Ed è un peccato, perché in realtà l'idea è strepitosa, così come la realizzazione così follemente Giapponese, piena di ragazze carine e gattini.



Completa l'offerta l'immancabile sessione in doppio, di cui però non ho fatto esperienza per cui mi limiterò a dire che esiste. In definitiva non è un gioco immediato come Tetris, ma è bastardo allo stesso modo e ti capiterà di ritrovarti a fare una partita dietro l'altra senza nemmeno accorgertene. 



martedì 10 ottobre 2023

Beyond the Forbidden Forest

  


Beyond the Forbidden Forest  - 1986 - Versione Commodore 64


Il seguito di Forbidden Forest ne riprende le stesse atmosfere e tematiche già viste nel gioco originale, ma le remixa con un certo grado di innovazione. Per iniziare il nostro omino/arciere adesso si muove fisicamente per lo schermo, e non solo lateralmente ma anche in profondità, e così fanno anche i diversi tipi di mostri che cercheranno di ucciderci male. 




Inoltre tenendo premuto il pulsante si può alzare o abbassare il tiro del nostro arco, muovendo un pratico indicatore in "overscan", cioè una striscia colorata  disegnata sul bordo dello schermo, una tecnica che nel 1986 faceva ancora la sua sporca figura! Infine oltre all'ambientazione nella foresta è presente anche un livello che va "oltre", e cioè la grotta dove si nasconde il mostrone finale, ucciso il quale c'era una stranissima scena finale (che senza trucchi non sarei mai riuscito a vedere).


Graficamente il gioco è leggermente migliore del primo Forbidden Forest, con una foresta piena di livelli di parallasse, ma la resa a schermo resta comunque la fiera della grafica cubettosa. Il sonoro è,come in tutti i giochi di Norman, ottimo anche se alcune musiche sono completamente riciclate.



Una nota di merito va alle morti cruente rappresentate dal gioco prima del gameover,  mentre la difficoltà altissima e i comandi poco felici (almeno nelle prime partite) rappresentano purtroppo uno scoglio difficilmente superabile per chi è solo in cerca di un rilassante momento di svago. Un gioco quindi discreto ma meno importante del suo capostipite e probabilmente anche meno divertente. 



venerdì 6 ottobre 2023

Dungeon Survival



Dungeon Survival - 2020? - Versione Android


Dungeon Survival è a tutti gli effetti un clone di Darkset Dungeon, e ne ricalca meccaniche, grafica e ambientazione. L'esperienza è calibrata perfettamente per la fruizione via cellulare e non presenta alcuna criticità, nemmeno nei consumi, per cui risulta essere un gioco facile da padroneggiare e divertente da usare. Rispetto a Darkest Dungeon sono state limate alcune spigolature che rendono il gioco più semplice e molto meno stressante. Farsi una partita con Dungeon Survival non richiede quindi eccessiva concentrazione e, soprattutto, non richiede quella minuziosa e per certi versi ansiogena preparazione di ogni aspetto dei nostri personaggi ogni volta che si intraprende una nuova missione.



E' stato completamente tolto l'elemento "stress" che influenzava ogni azione del nostro party, spesso con conseguenze nefaste, ma non per questo mancheranno i tratti positivi, in questo gioco molto utili, e quelli negativi che si attiveranno nei momenti meno opportuni. Il gioco è anche molto lungo da completare in quanto i nostri personaggi ci mettono tantissimo tempo per salire di livello, e questo purtroppo si fa sentire doprattutto verso metà gioco quando si dovrà giocoforza ripetere spesso missioni già affrontate per accumulare esperienza e loot.


I loot sono una differenza positiva che ha Dungeon Survival rispetto a Darkest Dungeon: il nostro party si troverà spesso a cambiare equipaggiamento e quindi a potenziarsi vista la quantità di armi e armature che si ottengono in giro, ma anche qui ad un certo punto il progresso rallenta parecchio in quanto le missioni che danno tanta esperienza danno anche oggetti di livello troppo alto per essere equipaggiati, per cui diventa necessario rifare missioni più facili nella speranza di ottenere loot equipaggiabili.





Peccato che se si affrontano livelli dalla difficoltà più bassa diminuisca anche la quantità e la qualità dei loot, per cui ci si trova spesso ad ottenere oggetti sottopotenziati anche se equipaggiabili, o altri non immediatamente utili. In ogni caso, al di là di questo, Dungeon Survial è un buon gioco, totalmente gratis, con poche pubblicità che possono anche essere evitate, per cui è il gioco ideale per trascorrere un po' di tempo col proprio cellulare divertendosi. Da parte mia è quindi un gioco assolutamente consigliato, soprattutto se ti è piaciuto per l'appunto il mitico Darkest Dungeon.



giovedì 5 ottobre 2023

All Star Tennis '99

 



All Star Tennis '99 - 1999 - Versione Nintendo 64


Alle volte mi piace tornare alle origini: il tennis, nei videogiochi, è una delle radici da cui si è sviluppato l'albero. Ricordate Pong? Era a tutti gli effetti una rappresentazione simbolica del tennis, ed è stata la prima vera interazione con qualcosa di - per l'appunto - interattivo  sul mio televisore di casa, nei lontanissimi anni '70. Giocare a Tennis su console è quindi un po' come tornare indietro fino a quel momento, il momento in cui il televisore è diventato (anche) altro.



Questo All Star Tennis è molto diverso da quel Pong, ma ne è una diretta emanazione, come lo sono stati prima di lui Match Point su C64 e Pro Tennis Tour sull'Amiga: Pong ha intrapreso un percorso che ha portato grafica e regole sempre più vicine alla realtà, fino ad arrivare ai moderni giochi che scimmiottano non tanto la realtà "vera" quanto quella mediata dal mezzo televisivo, e in questo senso All Star Tennis '99 ne rappresenta un gradino significativo. Pur essendo abbastanza povero di situazioni (basta fare 3 partite per averle viste tutte) nel '99 faceva il possibile per dare quel feeling da grande evento televisivo, principalmente con i replay per i colpi "dubbi" in ci ci viene mostrata la pallina dentro o fuori dal campo. Ci sono anche siparietti tra il giudice di sedia e il pubblico quando questo "rumoreggia", e in definitiva l'atmosfera c'è.



C'è anche il gioco però, in quanto dopo un inizio spiazzante si incomincia a capire come colpire la palla, come fare tiri super forti (soprattutto in fase di servizio) e come ingannare il proprio avversario. Ed è un sistema che funziona e dà soddisfazione. Tuttavia resta poca ciccia intorno: ci sono 8 giocatori reali da affrontare in singola tenzone o in tornei ad eliminazione diretta, e poco altro. C'è anche una modalità in cui si devono evitare delle mine sparse per il campo, ma è ben poca cosa.


La grafica è semplice ma conta qualche bella animazione, e il tutto si muove in modo molto fluido, per cui giocare è piacevole. Peccato solo per il fatto che, come in Pong, alla fine si possa solo fare partite secche e poco altro, senza alcun progresso (di soldi, di abilità ecc) che avrebbe reso l'esperienza molto più interessante. A me comunque ha divertito.



lunedì 2 ottobre 2023

21319: Friends di Lego

 


Set 21319 - Anno 2019  (1042 pezzi)


Nell'opera di educazione nerdistica che sto impartendo a mio figlio oggi tredicenne, è giunto il momento di Friends, la serie televisiva che tanto ci ha fatto ridere ormai ben più di vent'anni fa. Tra una puntata e l'altra ho pensato anche di cimentarmi nel famoso set Lego che rappresenta il Central Perk, o meglio: il set televisivo che riproduce il Central Perk, visto che nel set non mancano due tralicci che tengono in piedi la scenografia e anche delle luci di scena.



Questa è senz'altro un'idea bizzarra, ma funziona e fa di questo set un piccolo diorama, grazioso e ricco di particolari. La costruzioni è divertente anche se un po' funestata dai tappeti, lunghi e noiosi da fare. Per il resto ho particolarmente apprezzato la presenza anche di Gunther, il cui attore ci ha lasciati di recente, ma devo dire che gli omettini non sono così somiglianti alle controparti reali. Per il resto il set è carino, accurato e divertente anche per giocarci. Non è eccezionale ma merita un ottimo voto.

Prezzo nuovo 95 euro

Valutazione  8/10