domenica 29 giugno 2025

Star Strike



Star Strike - 1980 - Versione Intellivision

Una grafica che, dalle immagini stampate sulle riviste, era impensabile per il 1980. E un'idea vincente, come quella di replicare la mitica scena dell'assalto alla Morte Nera vista in Guerre Stellari, che avrebbe fatto sognare qualunque ragazzino. Ed ecco che il gioco di successo è fatto, e infatti Star Strike fece la fortuna dell'Intellivision, risultando come una delle sue vere killer application. In realtà, pur considerando l'anno di uscita e gli intrinseci limiti dell'hardware della console, Star Strike come gioco non è mai stato un granché. La grafica - anche se bella - è praticamente statica e il movimento della navetta non è semplicissimo, soprattutto perché non è mai troppo chiaro a che altezza si trovi rispetto al fondo del canale, e sfracellarsi anche una volta sola è fatale, e termina la partita. L'unica cosa veramente bella di questo gioco è il game over, quando si vede un pianeta (che potrebbe essere la Terra) che viene annientato e con esso vanno in fumo miliardi di vite! Yeaaaah!



venerdì 27 giugno 2025

Joust



Joust - 1983 - Versione Arcade

Joust è un titolo che secondo me è sempre stato sopravvalutato, oppure sono stato io - da sempre - a sottovalutarlo. Divertente è divertente, ma è talmente poco spettacolare e vario che secondo me persino Frogger è più attraente. Il concetto è divertente, quello del duello tra cavalieri a cavallo di.. struzzi. L'esecuzione invece è un po' monotona in quanto non c'è mai una vera evoluzione di quanto accade sullo schermo, e anche se sullo schermo si possono presentare molte situazioni impreviste, non ho mai sentito la voglia di giocarci ancora, di inserire altre monete, di rituffarmi in quell'immaginario. Insomma, probabilmente sono io che non lo amo particolarmente, ma non capirò mai il successo che questo gioco ha riscosso tra critica e pubblico. Vale la pena giocarci? Probabilmente no.



giovedì 26 giugno 2025

Fishing Derby


Fishing Derby - 1980 - Versione Atari 2600

Fishing Derby è il tipico gioco che vedevi le foto sulle riviste (Topolino, Videogiochi ecc) a fare "massa" tra i titoli disponibili nelle pubblicità dell'epoca, ma che non avresti mai preso in considerazione di comprare. Perché, diciamolo, i giochi di pesca (che ci stanno ammorbando ancora oggi in quasi ogni gioco di ruolo giapponese) sono noiosi, monotoni e troppo semplicistici per attirare l'attenzione di un "vero" videogiocatore. Tanto più che all'inizio degli anni '80 chiunque avrebbe preferito portarsi a casa una seppur scarsa esperienza di gioco come quelle che trovavi al bar, non di certo si interessava a sfidare il computer (o in questo caso anche un altro umano) a chi riusciva a fare 99 punti prima dell'altro. Il gioco - tra l'altro - tecnicamente è quello che è, e cioè poco più di una demo come ha candidamente ammesso anche il suo mitico creatore, niente popò di meno che David Crane, che ha lanciato questo gioco non appena, fuoriuscito da Atari, ha fondato l'Activision. E infatti Fishing Derby è il primo gioco pubblicato dalla storica software house. Per concludere Fishing Derby è un gioco divertente per 5 minuti, per il resto assolutamente trascurabile ma che comunque si è ritagliato un suo piccolo angolino nella storia.



venerdì 20 giugno 2025

Galivan

 


Cosmo Police Galivan - 1985 - Versione arcade 

Per la serie "giochi che boh, sono brutti ma anche belli", ecco Galivan, un gioco arcade sul quale ho speso un miliardo in monetine e che quindi si presume mi sia piaciuto, ma che in realtà mi sollevò fin da subito parecchie perplessità. 



Il gioco si svolge in una enorme caverna dove si alternano parti rocciose Co  zone artificiale, alcune dall'aspetto futuristico mentre altre sono in stile molto antico. In tutto questo dobbiamo farci strada fino a raggiungere e distruggere due boss identici. Fatto questo (prima perplessità) si torna al punto di partenza e di ricomincia da capo. La difficoltà del nuovo giro (seconda perplessità) la ricordo praticamente identica al primo, quindi in teoria se impari a giocarci puoi andare avanti all'infinito (e io ci ero arrivato). Inoltre la caverna è molto grande ma c'è un percorso diretto per infilare i due boss che puoi percorrere in 5 minuti, rendendo quindi molte zone inutili e capaci solo di farti perdere orientamento e preziose vite (altra grossa perplessità: perché strutturalo così?).



In tutto questo però il gioco è divertente, la grafica è colorate e in linea con gli standard dell'anno di uscita, così come il sonoro "Yamaha" è più che carino. Ma la poca varietà, il caos di nemici insensati, la struttura così bizzarra del percorso e il ciclo continuo mi lasciano ancora oggi perplesso e indeciso se giudicare Galivan geniale o un mezzo aborto. Avevo anche la versione per Commodore 64, che nel bene e nel male riprendeva bene lo spirito dell'arcade. Ma di questo magari ne parliamo in un'altra occasione. 



giovedì 19 giugno 2025

Grosso guaio a China Town

 


Big Trouble in Little China - 1987 - Versione Commodore 64

Per la serie "giochi orribili" oggi mi sono cimentato con il tie-in di Grosso Guaio a China Town. E devo "ringraziare" gli amici di Birra & Pixel perché senza di loro, e la loro puntata dedicata del podcast,  mi sarei perso questo meraviglioso ammasso di merda puzzolente, la cui esperienza è  fondamentalmente per il curriculum di qualunque videogiocatore/retrogiocatore degno di questo nome.



Per citare un maestro e fine commentatore (Farenz) Big Trouble in Little China è merda che caga merda, un gioco talmente mal progettato e realizzato da far impallidire qualunque altra cosa mai programmata su Commodore 64. Persino la mongolfiera che va avanti e indietro sullo schermo, frutto del celeberrimo listato basic presente sul libretto di istruzioni del nostro amato home computer, è meglio di questo gioco, che sembra davvero fatto in basic per quanto sia povero di qualunque cosa. 



La grafica degli sfondi è poverissima, sembra disegnata da un bambino di 7 anni, gli sprite sono animati malissimo (pensa che i nemici, che ti affrontano sempre uno alla volta, tirano calci e pugni a caso anche se sono ben lontani dal colpirti, e piroettano in giro per lo schermo senza motivo), il sonoro è composto esclusivamente da DUE brevissimi effetti sonori, il punteggio sale se abbatti i nemici ma diminuisce se li lasci scappare, il combattimento è talmente statico da farti addormentare (per fortuna ogni tanto si trova un fucile, anche se capace di sparare solo un colpo alla volta) e tutto è talmente scialbo e ripetitivo da diventare presto insopportabile (e insensato). Insomma inviterei tutti a dedicare un minuto di silenzio in onore di quei poveracci che all'epoca avessero comprato questo gioco. Un vero furto, un vero raggiro. Una delle cose peggiori che abbia mai visto. 




martedì 17 giugno 2025

Braveland Heroes



Braveland Heroes - Versione Android 

Immagina Heroes of Might & Magic, ma togli tutta la parte di esplorazione e strategia, lascia quindi solo le battaglie tattiche, una sequela di scontri da affrontare uno via l'altro in stile Candy Crush. Anzi, magari fosse come Candy Crush, dove se vuoi puoi ripetere gli stessi livelli quante volte vuoi. 



Qui ci sono sì battaglie ripetibili ma solo dopo un'ora di tempo reale, e se quindi ti trovi in difficoltà con le truppe decimate e ti servono soldi per rimpolpare le fila, hai poche opzioni se non aspettare, tirare fuori denaro reale o al limite cambiare gioco. 



In realtà le battaglie, nella loro semplicità sono avvincenti, e grazie alle numerose unità sbloccabili e alla possibilità di forgiare potenzialmenti c'è anche un buon senso di progressione nel gioco. Ma come accade quasi sempre con i giochi gratuiti per cellulare, si arriva dopo pochi giorni ad un punto in cui ti chiedi chi te lo faccia fare di sottostare a certe regole e se quindi non sia il caso di passare oltre. 



Anche perché è vero che questo gioco non è affatto male e le battaglie, come detto, sono divertenti, ma la mancanza di profondità nelle meccaniche di gioco si fa sentire molto presto, e con lei passa la voglia di giocare. Insomma anche se non fosse così orientato alla monetizzazione, Braveland Heroes non avrebbe molta presa sul lungo periodo. 



lunedì 16 giugno 2025

M.A.T.C.H. 3

 


M.A.T.C.H. 3 - 1983 - Versione Arcade 


Per la serie giochi-non-tanto-belli, arriva M.A.T.C.H. 3, figlio di quell'epoca laser disc che aprì la possibilità di legare filmati pre-registrati a della grafica bitmap generata in sovrimpressione.  Per l'epoca questo trucco consentiva di vedere giochi con grafica fotorealistica negli sfondi, mentre per il resto... beh questo è un altro discorso che faremo alla fine. 



Esattamente come ho già raccontato nella recensione di Sega Gp World (leggila qui), gli sfondi sono dei veri e propr filmati che scorrono senza possibilità di alcuna variazione, e come tali,  pur se piuttosto scarsi a livello di definizione, facevano la loro sporca figura in un epoca dove era già tanto vedere 16 colori a schermo contemporaneamente e grafica per lo più statica. 



Diversamente da quanto già visto in Dragon's Lair e titolo simili, il gameplay di M.A.T.C.H. 3 non è un lungo quick time event, ma anzi questo arcade ha addirittura due modalità distinte di gioco: una alla Xevious, cioè un classico shot'em up con visuale dall'alto, e una alla Afterburner, in cui la visuale è in terza persona alle spalle del nostro caccia. 



La prima modalità, al di là di problemi grafici di cui parleremo alla fine, è proprio fatta male. Usare uno sfondo al posto della grafica bitmap è un espediente perfetto per attirare il pubblico, e potenzialmente questa idea poteva concorrere a creare un gioco memorabile. Invece M.A.T.C.H. 3 ci chiede per lo più di evitare missili o jet kamikaze, mentre cerchiamo di bombardare bersagli sparsi sul terreno. Perché non inserire invece ondate o stormi di avversari come in Galaga o in 1943? Mistero! Così com'è questa modalità è parecchio deludente. 



La seconda modalità di Gameplay invece è decisamente più spettacolare ed è anche molto divertente, fintanto che non arrivano missili terra aria da evitare, capaci da soli di ammazzare la magia. Anche qui bastava poco per studiare un percorso più divertente e ricco di duelli aerei. Ma secondo me tutti questi problemi sono figli di un unico grosso limite del cabinato,  e cioè la sua CPU troppo economica.



Probabilmente il costo finanziario del lettore laser, così come quello della produzione dei filmati, ha costretto i produttori a risparmiare sulle componenti elettroniche che gestiscono gli sprite, per cui abbiamo una grafica bitmap pessima, sgranata e povera di oggetti su schermo contemporaneamente. Il risultato è un gioco goffo, castrato e in definitiva poco divertente. Ma soprattutto lascia l'amaro in bocca il potenziale non espresso da un titolo nato da un'idea geniale.




domenica 15 giugno 2025

Master of The Lamps



Master of The Lamps - 1985 - Versione Commodore 64

Per la serie "giochi brutti" ecco un altro gioco per Commodore 64 che mi faceva veramente cagare, ed è strano perché in realtà anche questo Master of the Lamps è ricordato da molti come un bel gioco. 


Eppure è un banalissimo gioco di "guida nel tunnel" dove nemmeno bisogna colpire bersagli o evitare ostacoli, oltre ovviamente alla pareti del tunnel. Dopo ogni livello c'è una banalissima fase in stile Simon, dove bisogna memorizzare e riprodurre una sequenza di note.  Tutto qui. Praticamente il nulla. 

"Ma le musiche sono belle" mi si dirà. Invece no, sono abbastanza anonime e tecnicamente scialbe. Così come è tecnimente mediocre anche tutto il resto, ad iniziare da una grafica che quando l'ho vista la prima volta su Commodore 64 ho pensato: ma che schifo è? Ed ho avuto di conseguenza quasi un gesto di rigetto verso il mio amato home computer. Insomma, ancora oggi detesto questo titolo, se non altro perché mi ha fatto dubitare del mio amore per il c64



lunedì 9 giugno 2025

Crazy Comets



Crazy Comets - 1985 - Versione Commodore 64

Per la serie "giochi brutti" ecco il celeberrimo Crazy Comets, un gioco che mi faceva abbastanza cagare fin dai tempi antichi, e che ancora oggi continua a farmi una pessima impressione! Sono troppo cattivo? Forse sì, ma oggettivamente questo gioco ha ben poche frecce al suo arco. Stranamente sembra essere stato molto amato dai giocatori dell'epoca, ma per me è un grosso no, ad iniziare dal fatto che è graficamente imbarazzante, con questi palloni che rimbalzano in giro e che vanno evitati, e con le capsule che sembrano supposte spaziali.


La musica è fenomenale, uno dei più grandi classici mai prodotti sul nostro Commodore 64, uno di quei brani che li senti due volte e non te li togli più dalla testa, ma il resto di questo gioco è talmente noioso e poco vario che ti fa smettere di giocare dopo pochi minuti. E il fatto che si possa sparare solo verso l'alto dà una mazzata finale al tutto. Insomma per me Crazy Comets è un gioco brutto, pur se con un ottimo sonoro. Da evitare.




sabato 7 giugno 2025

Galaga '88


Galaga '88 - 1987 - Versione Arcade

Galaxians è stato il primo videogioco che mi ha fatto davvero innamorare di questo hobby. Fino ad allora avevo giocato a tanti arcade "primordiali", quali Lunar Lander, Asteroids, Space Invaders, Canyon Bomber, Sprint, Breakout ecc, ma nessuno di questi era ancora riuscito a farmi lo stesso effetto di Galaxians. Con l'arrivo di questo cabinato mi ritrovai a non vedere l'ora di finire con la piscina non solo per prendermi il mio bel cono gelato crema e cioccolato giornaliero, ma soprattutto per inserire (ben) cento lire proprio nel cabinato di Galaxians presente nell'atrio dell'impianto sportivo. Era un Galaxians appena arrivato, in bianco e nero in quanto installato su un cabinato di recupero (probabilmente precedentemente c'era Breakout visto che aveva delle bande colorate di blu e rosso appiccicate sullo schermo), ma malgrado tutto ai miei occhi il gioco era magnifico. Quei suoni, quel cielo stellato, quel folle divertimento per un bambino di 8 anni a cui sembrava di volare nello spazio a far piazza pulita di schifosi insetti spaziali... insomma per me Galaxians era esaltazione pura.


Per questo stesso motivo adorai Phoenix, arrivato quasi due anni dopo, un gioco che riprendeva lo schema di Galaxians ma lo rendeva molto più vario, il tutto con una sua personalità ben caratteristica e con l'inserimento - non da poco - del boss di fine livello. E per questo motivo invece non amai Galaga, che invece a mio parere non reggeva il confronto con Phoenix, e pur essendo anche troppo simile a Galaxians ne perdeva, sempre a mio parere, parte del suo fascino. Di conseguenza non provai mai né il terzo né il quartogenito della serie, quei Galaplus e Galaga '88 che fecero la loro comparsa in molte sale giochi ma che mai ottennero nemmeno un gettone dal sottoscritto.


Quale occasione migliore allora per ripescare un po' Galaga '88, visto che ne abbiamo parlato nell'ultima puntata del podcast? Secondo me andava fatto, e vuoi sapere cosa? Trovo che questo Galaga '88 sia davvero molto giocabile e piacevole, recupera perfettamente lo stile del primo Galaxians e lo arricchisce con boss, campi di asteroidi e livelli bonus a profusione, che sono tutte aggiunte che donano quella varietà che è necessaria per un gioco dal gameplay così vetusto. Tra le novità vorrei citare in particolare livelli bonus "Galactic Dancing", ripresi poi da altri titoli come ad esempio dal mio amato Gyruss, che danno quel meritato minuto di respiro al giocatore.


Pur non avendo caratteristiche tecniche particolarmente impressionanti, questo gioco ha comunque una grafica dei fondali evocativa e piacevole, un'ottima caratterizzazione dei nemici - tra l'altro dal look cicciottello e caratterizzati da animazioni molto fluide - e ci regala un sonoro vivacissimo e vintage, ma di quei vintage che accarezzano le orecchie e che si sposano perfettamente col gameplay. 


Peccato non averlo "scoperto" prima, questo titolo. Oggi è chiaramente un gioco superato sotto tutti i punti di vista, ma considerato quanto sia giocabile, piacevole ai sensi e nemmeno eccessivamente difficile, alla fine degli anni '80 sarebbe potuto diventare uno dei miei giochi preferiti. In definitiva ho trovato Galaga '88 come il vero erede del primo glorioso (ed amato) Galaxians, il videogioco che, lo ricordo, fu il primo a farmi scattare la "scimmia" verso l'intrattenimento videoludico... scimmia che è ancora qui dopo ormao quasi 50 anni.






venerdì 6 giugno 2025

Castle Doombad: Free to Slay


Castle Doombad: Free to Slay

Su suggerimento del mio compare Piermarco (che ne ha parlato nella più recente puntata di Retrogaming Lives) ho "accidentalmente" installato questo simpatico tower defense, il classico gioco in cui si devono fronteggiare ondate di nemici che assaltano la tua "torre", posizionando trappole e trabocchetti in modo che gli invasori periscano nel tentativo. Nel caso specifico giochiamo le parti di uno stregone maligno che ha rapito una stupida principessa, e i nemici altro non sono che degli eroi che accorrono per salvarla. Insomma siamo noi il cattivo, un po' come succedeva nell'antesignano di questo genere, quel Dungeon Keeper di cui un giorno forse parlerò.


Ci sono due modalità principali: la prima è una sorta di campagna in cui ci sono livelli prefissati, via via più difficili e da cercare di superare con il massimo del profitto. La seconda è una modalità dove invece si va avanti fino alla morte. Ovviamente per sperare di andare avanti nella seconda è necessario fare molta pratica e molti denari per potenziare le varie trappole giocando alla modalità a missioni. Insomma, in tutti i casi, è necessario potenziarsi con sempre nuove trappole (la mia preferita? il tapis roulant che tiene i nemici fermi sul posto mentre gli sgoccioliamo acido in testa), ma è ancor più importante rendere sempre più letali tali trappole, racimolando soldini e investendoli su di esse.


In definitiva il gioco è molto carino, tecnicamente curato, pieno di cose da fare e da sbloccare. La difficoltà è calibrata ottimamente e l'umorismo è davvero dosato nel modo giusto. L'unico limite è intrinseco nel genere: la ripetitività della formula di gioco che, al netto delle molteplici possibilità che vengono date al giocatore, alla fine è sempre quella roba lì. Io non sono un grande cultore di questi giochi, anzi non mi piace dover rifare gli stessi livelli per provare diverse strategie, ma devo ammettere che questo Castle Doombad sia uno dei migliori esponenti del genere tower defense per Android, e visto che è pure gratis andrebbe assolutamente provato.



domenica 1 giugno 2025

Ghost Pilot

 



Ghost Pilot - 1991 - Versione Neo Geo

Pur non avendo una grafica impressionante, Ghost Pilot fa bene il suo lavoro di "clone" dei vari 1942, 1943 ecc, anche perché è stato direttamente progettato per essere usufruito su uno schermo disposto orizzontalmente (pur essendo uno shooter a scrolling verticale) e questa cosa si nota eccome.


Tutto lo schermo è sfruttato bene, addirittura c'è un accenno di spostamento anche sui lati, a dimostrazione che l'aera di gioco è persino maggiore dei canonici 16:9. Non ci sono scrolling parallatici, non c'è una gran gamma di colori e nemmeno oggetti così grossi da togliere il fiato, ma il Ghost Pilot si lascia guardare e, soprattutto, si lascia giocare molto bene.


La difficoltà, almeno nella prima metà del gioco, è assolutamente alla portata di chiunque. Solo i boss possono creare grossi problemi ma soltanto finché non si impara come vanno affrontati e, soprattutto, se si ha la bontà di portarsi dietro fino al suo incontro 4 o 5 smart bomb, diventa non troppo difficile riuscire ad eliminarli abbastanza in fretta.


Nelle fasi finali inizia ad essere richiesta una certa memoria per anticipare l'arrivo dei nemici (cosa che nella stragrande maggioranza dei giochi di questo genere invece viene richiesta praticamente fin da subito), ma la difficoltà non è quasi mai proibitiva. E i continue sono infinti per cui non è difficile arrivare alla fine della missione!


Se si escludono la giocabilità eccelsa e la difficoltà "umana" per il resto non c'è molto di rimarchevole in questo gioco. Anzi abbiamo potenziamenti abbastanza poveri e, soprattutto, pochissima varietà nei nemici, che sono fondamentalmente sempre gli stessi in tutti gli scenari. Tutto questo fa di Ghost Pilot un gioco sostanzialmente trascurabile, nel mare magno che comprende questa tipologia di giochi, ma la difficoltà abbordabile mi ha dato molto più divertimento di tanti titoli ben più spettacolari e blasonati.