lunedì 15 ottobre 2018

Gals Panic: una variante di strip poker


Gals Panic - 1990 - Versione Arcade


Finalmente mi sono tolto lo sfizio, crediti infiniti alla mano, di terminare codesto gioco denudando (si fa per dire) tutte e sei le donzelle proposte dal gioco!
Ho buttato in questo cabinato ben più di qualche moneta nel lontano 1991, bazzicando nella mia sala giochi di quartiere, ma - causa mia genovesità congenita - non ho mai continuato una partita, preferendo sempre ricominciare da capo (nell'ottica di massimizzare il tempo di fruizione per moneta... c'è una complicata equazione alla base di questo ragionamento che solo un genovese può comprendere). In definitiva non ero mai riuscito ad arrivare oltre alla prima ragazza, cioè al quarto livello, con le sole tre misere vite offerte dal gioco. Ed è un peccato, perché al netto dell'elevato livello di difficoltà, le meccaniche di questo Gals Panic sono eccellenti. E' il vetusto Qix a cui sono stati tolti però diversi gradi di astrazione grafica e concettuale, presentando un bel vestito fatto di buone immagini ed animazioni, ma soprattutto a questo clone di Qix è stato dato uno scopo per cui giocarlo. In quanti si saranno chiesti: perché riempire porzioni di schermo tracciando dei rettangoli? Gals Panic risponde: ma per scoprire immagine di ragazze discinte celate sotto di esso, naturalmente! E questo incentivo all'epoca funzionava, come e meglio di tanti strip pocker. Oggi no, ma la curiosità di vedere cosa mi ero perso è rimasta.


Gals Panic non è comunque un banale clone di Qix, ha delle meccaniche perverse che ti spingono da una parte a riempire maggiormente la siluette delle ragazze, ma d'altra parte ti punisce se non riempi le zone esterne a tale siluette. Quindi oltre a stare attenti a non farsi toccare dai nemici si deve cercare anche di non riempire ciò che va riempito, se non magari tutto in una botta, pena la trasformazione della ragazza in una rana o altro mostro di questo tipo. Sembra un casino, e in effetti lo è. Resta comunque un'esperienza divertente, che consiglio a tutti di provare. 


E ora che, dopo 27 anni, l'ho finito posso vivere felice!

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