domenica 30 gennaio 2022

Doodlebug: Bug Bash 2

 


Doodlebug: Bug Bash 2 - 1992 - Versione Amiga

Doodlebug fa parte di quel manipolo di giochi platform che andarono ad infestare il catalogo Amiga nei primissimi anni 90, insieme a Zool, James Pond e compagnia cantante. Ho odiato e continuo a mal sopportare questo genere di giochi, ma bene o male li ho provati tutti, grazie alla capillare catena di contatti di cui disponevo per scambiare dischetti copiati (leggi: in tutto due amici molto forniti).



Doodlebug, quindi, un gioco tipicamente Amiga, con quella palette satura e ricca di sfumature sullo sfondo che alla fine ti abituavi a vedere e non ci facevi neppure più caso, ma che oggi sembra un pugno nell'occhio, con il suo bel livello di parallasse e scrolling multidirezionale senza incertezze, e con animazioni nella media, ma molto ben caratterizzate. Da questo punto di vista il gioco quindi non ha nulla di particolarmente caratteristico.



Eppure diversamente dagli altri classici di quel tempo, questo gioco dava più tempo per pensare e decidere cosa fare, nel senso che correre a perdifiato per i livelli significava morte certa e quasi istantanea. Il gioco richiedeva uno studio continuo della situazione per vedere se convenisse tentare di eliminare gli ostacoli, quale direzione prendere e quali incantesimi/matita colorata usare, il che lo rendeva un gioco sì d'azione ma anche di ragionamento.



Purtroppo tutto questo viene rovinato dalla presenza di piattaforme, spesso minuscole, e di nemici bastardi che si muovono e ti sparano addosso, per cui, lo ripeto, questo è un gioco che non fa per me e quindi mi trovai ad abbandonare Dooblebug dopo poche ore di frustranti tentativi di arrivare anche solo al secondo boss.




giovedì 27 gennaio 2022

Code Vein

 


Code Vein - 2019 - Versione Playstation 4


Code Vein è un gioco in stile Dark Souls raccontato come un classico gioco di ruolo giapponese. Basta questo per descrivere il gioco nella sua interezza, e potrei andare direttamente a dire se mi sia piaciuto o no. Ma prima vorrei descrivere i suoi punti forti e i suoi difetti.



Tra i punti forti c'è semplicemente la formula, che è identica ai Souls di From Software. E quando dico identica intendo proprio identica. La mancanza di scudi ma la possibilità di parere quasi allo stesso modo con le armi che si impugnano posiziona l'azione di Code Vein come a metà strada tra Dark Souls e Bloodborne, ed effettivamente spesso ci si ritrova a schivare rotolando in giro piuttosto che a nascondersi dietro ad uno scudo (o arma, in questo caso). Montagne di armi, armature e abilità poi rendono la personalizzazione del nostro avatar molto flessibile, consentendoci di passare velocemente da una "professione" all'altra, modificando così lo stile di combattimento alla bisogna.



Altro punto forte del titolo è la difficoltà, che è perfettamente calibrata: il gioco non è mai né troppo facile né troppo difficile, e pure i boss che spesso sembrano insormontabili, alla fine quando si riesce a leggere i loro attacchi diventano persino facili. Aggiungiamo pure una storia carina, ambientazioni piene di scorciatoie e la presenza di donnine dalle tette enormi, che non fanno mai male, ed abbiamo un gioco divertente ed appagante.



Tra i lati negativi purtroppo abbiamo: la legnosità di alcune animazioni, che non si possono interrompere e quindi capita spesso di vedere il nostro personaggio andare a vuoto; una grafica spesso non all'altezza della macchina su cui gira (ma non è nemmeno malaccio, va detto); la presenza di alcune scenette della storia di una lentezza terrificante, che mi sono trovato a skippare nel 99% dei casi; e infine non ho molto apprezzato il senso di scopiazzatura che si trova quasi ovunque: il gioco si ispira ai lavori di From Software, d'accordo, ma così lo fa in modo troppo esplicito: abbiamo la palude, la cattedrale, la zona infuocata e così via.



Al netto di tutto questo va detto però che Code Vein è un ottimo Soulslike, probabilmente il migliore a cui abbia gioco (esclusi i titoli originali di From Software). E' complesso ma non troppo (ad esempio le abilità sono semplicissime da gestire, ma io avrei voluto una maggiore profondità), difficile il giusto, pieno di mostri, passaggi interessanti e mappe da esplorare (con automapping), si livella spesso e volentieri, i boss danno enorme soddisfazione e ci sono le tettone... insomma, te lo consiglio senza remore: Code Vein merita l'attenzione di tutti gli amanti di Dark Souls... ma ricorda di ridefinire la mappa dei tasti sul pad!



martedì 25 gennaio 2022

Super Metroid

 


Super Metroid - 1994 - Versione SNES


Ancora oggi Super Metroid è un titolo divertente e giocabilissimo. Mai troppo difficile nelle sezioni platform o nei combattimenti (salvo qualche boss, che richiede un minimo di studio), solo a volte è necessario spremere un po' le meningi per capire cosa fare, soprattutto quando la mappa inizia ad essere un po' ampia. Per questo motivo ritengo questo gioco ideale per chi vuole affrontare qualcosa di divertente e non eccessivamente frustrante.



Avendo giocato anche al primo Metroid mi ha fatto molto piacere scoprire come questo seguito riprenda bene o male tutti gli elementi del precedente, anche dal punto di vista grafico che, ovviamente, è molto migliorata nella definizione, nei colori e nelle animazioni. Viene aggiunta però una trama più complessa e soprattutto delle scenette che fanno da legame tra una fase e l'altra.



Quello che mi è piaciuto molto è invece il grado di sviluppo del nostro omino, che inizia che può fare poco per arrivare poi a sparare con armi pazzesche, usare rampini, arrampicarsi ecc. Da questo punto di vista il titolo è molto gratificante. Invece quello che non mi è piaciuto è che fondamentalmente le ambientazioni sono tutte simili e che quindi non c'è quella gran varietà come invece si poteva sperare di trovare giocando la fase iniziale.



In definitiva Super Metroid è un gran bel gioco, un po' invecchiato, ma ancora molto divertente, pur se al giorno d'oggi siamo abituati a maggiori incentivi per proseguire nei giochi che hanno questa impostazione, per cui non è detto che ti possa appassionare ancora come allora, soprattutto perché il gioco è anche piuttosto lungo.



lunedì 24 gennaio 2022

Contact

 


Contact - 2006 - Versione Nintendo DS


Contact ricorda un po' Zelda nell'impostazione, un po' Pokemon nello spirito generalmente infantile, e un po' un'avventura grafica, vista la presenza di alcune schermate pre-renderizzate (mi si perdoni il termine terrificante!). Ma in realtà è un semplice gioco di ruolo basato su statistiche ed equipaggiamenti, con un sistema di combattimento praticamente automatico (salvo l'attivazione delle abilità speciali e del consumo di oggetti), con blande caratteristiche di crafting (fondamentalmente si cucinano dei piatti) e con tante simpatiche side quest con cui divertirsi.



Sulla carta è tutto molto divertente, ed in effetti per le prime ore mi sono intrattenuto senza nemmeno che mi accorgessi del tempo che passava. Il problema è che il gioco alla fine non mi ha mai preso più di tanto, in altre parole l'ho trovato poco appassionante. Sicuramente sarà un problema mio, ma la monotonia, in questo titolo, arriva molto in fretta.


Saranno le ambientazioni poco interessanti, o i personaggi troppo infantili e poco carismatici, ma Contact non mi ha incentivato a continuare, ed ho finito per metterlo da parte quando ormai ero a buon punto. Tra l'altro, va detto, giocare col touch è un po' troppo macchinoso, per cui bisogna usare i tasti, ma in alcuni casi è richiesto di usare il pennino per forza (ad esempio per far cadere i frutti dagli alberi), per cui non è proprio il massimo della comodità.



La cosa che più mi indispone di questo gioco però è il già citato combattimento automatico. Osservare l'omino che attacca da solo a intervalli fissi, anche se è possibile spostarlo alla bisogna per evitare certi colpi, mi fa sentire deficiente, per cui trovo il sistema davvero poco divertente ed appagante. Insomma questo sistema non fa per me.



Al di là di questo però il gioco ha un suo stile e anche una storia che si fa via via più interessante. Potrebbe piacevolmente sorprenderti pur nella sua semplicità, ragion per cui ti invito per lo meno almeno a provarlo.



sabato 22 gennaio 2022

Podcast videoludici (parte 1)

 

Podcast videoludici (prima parte)


Ascolto podcast da molti anni e non passa giorno senza che non trascorra almeno un'ora sentendo le chiacchiere di qualche podcastaro, generalmente quando guido ma spesso anche con le cuffiette mentre faccio la spesa, se non addirittura in casa a volume libero se non disturbo nessuno degli altri occupanti che vivono con me (insomma: moglie, gatti e figlio). I podcast sono semplicemente uno degli aspetti della mia giornata, così come possono esserlo il telegiornale o la lettura di un libro. Tra le dozzine di podcast a cui sono abbonato (tutti gratuiti) una grossa fetta riguarda il mondo dei videogiochi. In questo articolo vado a parlare criticamente di un paio di essi. Seguiranno altri post i prossimi giorni.



I - ATARITECA PODCAST

Inizio con uno dei membri della Lega Dei Videogiochi, allegro gruppo di podcastari di cui faccio parte. Ovviamente non posso parlarne eccessivamente male perché altrimenti mi gioco l'amicizia con il buon Simone Guidi, mente e braccio che ci regala ogni settimana un prodotto davvero raffinato. Il suo podcast è il frutto di un certosino lavoro di sceneggiatura e montaggio, alla stregua dei migliori contenuti di Youtube, con tutti gli elementi di ogni puntata studiati e confezionati con cura. I testi sono il punto forte di questo podcast, con battute, riferimenti e inserti che fanno di questo podcast "vero" intrattenimento, anche nelle puntate meno formali in cui vengono intervistate persone più o meno celebri (si veda la locandina qui sopra). Atariteca podcast dura sempre meno di un'ora e spazia sul mondo dei videogiochi a tutto tondo, focalizzandosi però maggiormente sull'aspetto storico e, come dal titolo, diverse volte in special modo sulla storia della gloriosa Atari. E' quindi un programma maggiormente incentrato sulle nozioni che non sulle opinioni.

- IDEALE PER chi cerca intrattenimento di qualità e vuole imparare la storia dei videogiochi
- STIA ALLA LARGA chi non ama la "parlata" toscana e chi cerca dibattiti di opinione




II - CONSOLE GENERATION

Programma storico! Ascolto Console Generation ormai da quasi dieci anni e l'ho visto crescere... nel senso vero della parola, in quanto per i primi quatto o cinque anni la trasmissione durava mezz'ora per poi iniziare a lievitare fino alle attuali ora e mezza/due ore di intrattenimento ogni settimana. Condotto magistralmente da due ottimi giornalisti, molto intelligenti e preparati (a me sono anche molto simpatici, ma non è una cosa che vale per tutti), Console Generation si ripropone settimanalmente sempre uguale a se stesso, con alcune rubriche fisse (tipo gli "annunci improbabili", che salto a piè pari), un paio di recensioni (un po' manieristiche nei toni, ma molto sincere) e le news della settimana, che sono notizie scelte sempre con molta cura dal mare magno della fuffa che circola sui siti di settore. Il problema di questo podcast è l'eccessiva prolissità dei due conduttori che indugiano per delle mezzore su argomenti che potrebbero essere esauriti in due minuti. Oltre al fatto che spesso, prima che si arrivi alla "ciccia" della puntata, bisogna sorbirsi (o saltare) 10-15 minuti di preamboli in cui salutano gli ascoltatori, mettono musiche, ricordano dove trovarli sui social ecc. Nulla che non si possa risolvere avanzando veloce, sia chiaro, ma hanno veramente dei tempi lunghissimi. Nonostante questo Console Generation è davvero un bel podcast.

- IDEALE PER chi cerca informazioni e intrattenimento sulle ultime novità e tendenze
- STIA ALLA LARGA chi non ha molto tempo da passare all'ascolto e mira all'essenziale

venerdì 21 gennaio 2022

42057: altro elicottero



 Set 42057 - anno 2017 (pezzi 199)


Mi piace moltissimo questo elicotterino technic! Ha solo 199 pezzi ma il modello finito non è per niente minuscolo e anzi, risulta piuttosto dettagliato e funzionale.

C'è una rotellina sulla pancia che può essere facilmente azionata con un dito e che mette in movimento le pale, sia quelle principali che quelle in coda, e fa anche muovere i pistoni del motore posto sulla sommità della cabina. Certo, non ha molto senso mettere un motore a pistoni in bella vista in un elicottero, ma la sua porca figura la fa. Inoltre vi è una leva a fianco del sedile che permette di ruotare l'alettone di coda. E' una cosa piccola, ma è comunque un ulteriore meccanismo posto sul modello.

Le finiture mi hanno convinto, e l'utilizzo degli adesivi (benché, come tutti gli amanti dei Lego, li odio profondamente) migliora moltissimo il risultato estetico. Il tutto in un oggetto solido, a prova di bambino, e piuttosto semplice da montare.

Non dimentichiamoci infine che è molto economico, per cui non ho veramente alcun tipo di riserva nel consigliarlo a tutti.


Valutazione 9/10

Prezzo nuovo eur 27

lunedì 17 gennaio 2022

Il remake di Impossibile Mission

 


Impossibile Mission - 2007 - Versione Nintendo Ds


Vorrei impegnare due parole sul remake/remastared di questo eccellente e storico gioco uscito nel 1984 per il Commodore 64. Oggi voglio parlare della versione per Nintendo Ds che sfrutta in modo piuttosto interessante i due schermi della console, dividendo l'area di gioco da quella del terminale con il quale gestire le schede perforate.



Va detto che giocare a questo remake sulla console originale è un po' frustrante perché lo schermo principale è davvero piccolo e così sono gli elementi di gioco, ad iniziare dal nostro omettino e dai robottini nemici. Giocare su un emulatore, magari su un tablet bello spazioso, rende invece l'esperienza molto più interessante e gestibile.


Usufruendone in questa modalità mi sono trovato alla perfezione anche coi comandi: quelli del NDS non sono il massimo della precisone, a mio avviso, mentre collegando un pad all'emulatore si va in scioltezza! Credo che si possa giocare anche usando il pennino, ma non ci ho voluto nemmeno provare.



Il gioco è pressoché identico all'originale, ad iniziare dalla grafica e dal sonoro, con i layout delle varie stanze riprodotto alla perfezione. E' possibile però giocare ad una versione rimodernizzata, con grafica più complessa (ma non necessariamente migliore) e con la possibilità di scegliere tra tre diversi omini (un uomo, una donna e un androide). Senz'altro il gioco ci guadagna in modernità ma credo che chi come me ha giocato a lungo con l'originale non apprezzerà eccessivamente questa nuova forma.


In definitiva il gioco è ancora bello, ma sente tutti i suoi anni. La nuova veste grafica non è nulla di così rivoluzionario e soprattutto non cambia la sostanza che resta quella di un gioco del 1984. La fruizione sul nintendino poi, sia per i comandi che per le dimensioni dello schermo, mortificano ulteriormente un titolo che avrebbe ancora qualcosa da dire ma magari su un hardware diverso.



venerdì 14 gennaio 2022

Soma

 


Soma - 2015 - Versione Playstation 4


Soma è uno di quei giochi che da un lato mi attiravano perché ne avevo sentito parlare molto bene, ma dall'altra parte, non amando per nulla i cosiddetti "walking simulator", mi veniva da restare ad anni luci di distanza. Tuttavia mi sono deciso a provarlo e devo dire che ho fatto bene!



Per iniziare il gioco è un'avventura basata quasi del tutto sulla storia che racconta, per cui il giocatore deve seguire un certo percorso prefissato per progredire nelle vicende che porteranno all'epilogo. C'è di tanto in tanto qualche enigma, ma si tratta di una manciata di piccoli rompicapo o oggetti da trovare e/o spostare. Insomma c'è ben poco da fare se non andare in giro ad investigare.



Per fortuna hanno introdotto dei mostri dai quali si può solo nascondersi e fuggire. Volendo questa minaccia si può disattivare nelle impostazioni di gioco, ma per me questa opzione ha fatto davvero la differenza tra "walking simulator" e gioco "stealth" alla Alien Isolation, capolavoro a cui questo titolo deve moltissimo. Per questo motivo consiglio vivamente a tutti di lasciare la minaccia dei mostri attiva. In questa modalità Soma è diventato un vero gioco, benché se di mostri, alla fine, ce ne siano davvero pochi sparsi per le mappe di gioco.



Tirando le somme mi sono divertito giocando a Soma ed esplorando le sue location, anche perché il gioco è lungo il giusto, e non arriva mai a stancare. La storia è carina e inquieta il giusto. Il finale è telefonato ma ci può stare. Le ambientazioni sono fatte a dovere e insomma il tutto funziona molto bene, persino la recitazione e i dialoghi sono piuttosto realistici. Insomma un gioco che va provato al netto del fatto che possa essere un po' noioso in certi frangenti.

 


giovedì 13 gennaio 2022

Final Fantasy Tactics A2

 


Final Fantasy Tactics A2 - 2008 - versione Nintendo DS 


I giochi tattici a turni sono il mio genere preferito e Final Fantasy Tactics è sicuramente uno dei miei giochi preferiti, se non proprio IL mio gioco preferito, per cui all'epoca aspettato questo seguito per NDS con molto entusiasmo. Beh, potevo anche farne a meno in tutta onestà. 



Va detto che il gioco non è brutto e che non è stato realizzato male, ma non regge il confronto in nessun modo col suo fratellino maggiore. Iniziamo col dire che la grafica 2d purtroppo mortifica un genere che fa, proprio nelle mappe, uno dei suoi punti di forza. 



Il fatto che la mappa non possa essere ruotata appiattisce la stessa uniformando ogni location che appare piatta o "in salita", con buona pace di tutte quelle strategie che implicano avvallamenti o vicoli per strozzare i nemici o bersaglieri dall'alto.



Anche per quanto riguarda la progressione del personaggio ho le mie perplessità: le abilità sono legate all'equipaggiamento per cui la progressione delle varie professioni dipende dalla reperibilità di vesti, armi ed accessori. Sulla carta sembra una bella idea, ma nella pratica il tutto sembra parecchio disordinato e poco pianificabile, rendendo di fatto necessario imbarcarsi in ogni battaglia sperando di avere il party giusto e di ottenere i bottini giusti.



Ci sono tonnellate di quest da fare ma manca quel mordente che spinge a farle, anche dal punto di vista della trama. In sostanza manca un quadro generale che faccia da incentivo, e purtroppo questo si traduce in noia molto presto. Le prime battaglie sono divertenti ma poi forse è meglio, e meno macchinoso, dedicarsi a un sudoko se ci avanza una mezz'ora e non sappiamo cosa fare. 



Non sto bocciando in toto questo gioco, ma non è senz'altro niente di speciale, sopratutto in confronto al primo grande Final Fantasy Tactics, epico anche nelle musiche che qui invece sono piuttosto anonime.



sabato 8 gennaio 2022

Assassin's Creed Valhalla

 


Assassin's Creed Valhalla - 2020 - Versione Ps5

Ennesimo Assassin's Creed ed ennesima esperienza memorabile! Quando l'ho iniziato, invero, sono rimasto un pelo titubante in quanto mi è sembrato di aver ricaricato il precedente Odyssey: la sensazione è stata proprio quella di giocare con un DLC di quel gioco e mi ci è voluta qualche ora prima che questa sensazione mi passasse.



Certo, il gioco è davvero simile ai precedenti, e certamente pur essendo cambiate le schede del personaggio ed altri particolari dell'interfaccia, restiamo di fronte ad una grande continuità col passato. Tuttavia non appena il gioco decolla ci si dimentica di tutto questo e si viene assorbiti nel solito fottuto loop per cui ti trovi a voler eliminare tutti i segnalini presenti sulla mappa.



Dal punto di vista tecnico su PS5 il titolo scorre sempre fluidissimo, ricchissimo di particolari e colori, davvero una gioia per gli occhi. Il mondo è vastissimo e molto molto ricco di posti da vedere, tutti diversi gli uni dagli altri. Temevo che l'Inghilterra fosse molto monotona nei paesaggi, ma mi sbagliavo di grosso (e inoltre si va anche in Norvegia e nel Nord America).



Ci son moltissime cose da fare, storie da vivere e posi da esplorare. Il personaggio segue una progressione in stile gioco di ruolo che mai come questa volta non è per niente invadente pur restando molto importante ed esaltante.



Su questo Assassin's Creed ci sono rimasto per oltre 160 ore (peraltro senza platinarlo), ed è stata veramente un'esperienza fantastica. Non posso che consigliarlo a chiunque cerchi un gioco che sia anche un viaggio fantastico nella storia e nella mitologia nordica. Davvero un gioco meraviglioso, e ci sono pure i gatti.