lunedì 27 aprile 2020

Stunt Car Racer



Stunt Car Racer - 1989 - Versione Amiga


Prima di pubblicare il meraviglioso Formula 1 Grand Prix (di cui parlo qui), il buon Grammond ci deliziò con un altro ottimo gioco "di corse", tanto pazzo quanto spettacolare (e difficile): Stunt Car Racer, ovvero un'ardita via di mezzo tra un giro sull'otto volante ed una gara di velocità. La grafica 3d, spoglia ma molto veloce, all'epoca sembrava all'avanguardia e sfruttava i computer (persino gli 8 bit) al meglio delle loro possibilità. Bastò questo per fare del gioco una hit che appassionò migliaia di giocatori... ma non me!




Fondamentalmente il gioco andava affrontato in questo modo:  le piste prima di tutto andavano imparate a memoria percorrendole in modalità allenamento. Quando si era bene o male assimilato il modo in cui si sarebbero dovute affrontare le varie curve e gli immancabili salti (vera croce e delizia di questo gioco) allora si poteva tentare una delle quattro leghe, composte da scontri testa a testa con un altro pilota (mentre gli altri piloti facevano corsa a sé, simulata dal computer). Tutto qui.
Naturalmente non era così semplice come a dirsi. Le gare erano dannatamente difficili, soprattutto all'inizio, quando ancora non avevi capito bene come l'auto reagisce ai comandi e non si conoscevano bene le piste. Nelle prime ore di gioco era praticamente un continuo di rovinose cadute a bordo strada (non ci sono cordoli, se una ruota va fuori strada si precipita senza appello) o di salti finiti male, con il proprio mezzo che si danneggia costantemente e la frustrazione che sale a livelli di guardia.



Non ho mai superato questa fase di frustrazione, la noia mi ha sempre raggiunto dopo pochi tentativi, soprattutto per il fatto che la visibilità a bordo del mezzo è troppo limitata: saltare nel cielo praticamente alla cieca senza poter vedere dove si sta andando a finire è una cosa che non ho mai digerito. Semplicemente non lo trovo divertente. Ma anche se tu lo trovassi divertente, la grafica spartana e l'unica modalità di gioco fanno di Stunt Car Racer un gioco invecchiato malissimo per cui non vale la pena, a mio parere, di perderci nemmeno 10 minuti (di continue, rovinose, cadute).



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sabato 25 aprile 2020

Il segreto dell'Isola della Scimmia



The Secret of Monkey Island - 1990 - Versione Pc Vga


In questi giorni sto cercando di terminare Kingdom Hearts 3, e mi sono imbattuto nel "mondo" de I Pirati dei Caraibi, che sulla carta dovrebbe essere uno dei tanti livelli di questo gioco (tra gli altri: Toys Story, Frozen, Hercules eccetera), ma che si è invece rivelato essere quasi un vero e proprio gioco a sé stante. Praticamente i programmatori Square hanno ricreato un piccolo "Assassin's Creed 4", con le stesse meccaniche di esplorazione dei villaggi e delle isolette selvagge, con la possibilità di immergersi in stupendi fondali marini ricchi di pesci, grotte e segreti, e vi sono anche le immancabili battaglie navali a colpi di cannone e abbordaggi. Si naviga e si esplora, arrampicandosi su rocce o palazzi. Si combatte e si raccolgono potenziamenti. Tutto esattamente come in quel bellissimo capitolo della saga di Assassin's Creed. Purtroppo la mappa di questo livello è estremamente più piccola di quella già non troppo estesa di "Black Flag", per cui bastano due o tre ore per ripulire tutto e passare oltre, ma il fascino delle ambientazioni caraibiche c'è tutto, ed il risultato è francamente stupendo (anche se rovinato dalla presenza di Pippo).


Lasciando perdere Kingdom's Hearts 3, di cui parlerò solo quando l'avrò terminato, tutto questo Mar dei Caraibi mi ha fatto tornare la voglia di farmi un giro sul primo, per molti "mitico", Monkey Island, un gioco che indubbiamente ha fatto la storia dei videogiochi.

giovedì 23 aprile 2020

The Staff of Karnath



The Staff of Karnath - 1984 - versione Commodore 64


La cosa che maggiormente ricordo di questo gioco, di quando nel 1984 me lo mostrarono, è il titolo! Quella parola "staff" per me fino ad allora aveva il solo significato di "gruppo di persone alle dipendenze di qualcuno", per cui mi interrogai per alcuni giorni su cosa volesse dire quello strano titolo. Ovviamente alla fine imparai il significato vero del termine, parola che tra l'altro iniziai a trovare sempre più con maggior frequenza in tanti altri giochi e libri successivi. 



Tornando al gioco ricordo anche che mi fece un'impressione strana perché aveva una grafica insolitamente colorata per l'epoca, e i tanti personaggi presenti, ad iniziare dal protagonista, erano animati con molta cura. A rivederlo oggi restano le stesse impressioni, ma i numerosi sprite zoomati e/o monocromatici che infarciscono il gioco sono un vero pugno nell'occhio, e tradiscono l'origine molto da "Prima ondata " di questo titolo.



Se la grafica comunque si salva, il sonoro invece è totalmente trascurabile. Passando ad esaminare la giocabilità , questa è in una situazione abbastanza al limite in quanto il gioco sembra essere molto difficile durante le prime partite, salvo diventare facilissimo quando si impara cosa fare e come farlo. L'ostacolo maggiore che si incontra all'inizio è quello di imparare ad usare la manciata di incantesimi che si hanno a disposizione per farsi strada nel castello. C'è n'è uno, per esempio, che allontana alcuni nemici, permettendoci di passare, uno che fa volare i tappeti e un altro, ad esempio, che spegne i caminetti. La cosa non è assolutamente intuitiva, ma con un po' di tentativi, aiutandosi coi giusti incantesimi, si riescono a trovare tutti i pezzi di pentacolo necessari per finire il gioco.



L'altra difficoltà abbastanza pesante presente nel gioco è dovuta ai nemici che ti attendono nelle varie stanze, di cui bisogna imparare i movimenti per evitare che ti succhino energia con il contatto, pena il game over. Anche in questo caso è sufficiente qualche partita per capire come evitare che ti tocchino, ma all'inizio possono sembrare davvero ostacoli insormontabili.



Per come è congeniato The Staff of Karnath era un ottimo titolo nel 1984, con un buon mix di esplorazione, azione e divertimento. Oggi però non ha veramente nulla da offrire che non sia stato fatto meglio in giochi successivi, ragion per cui non vedo alcun buon motivo per consigliarti di ripescato. 

martedì 21 aprile 2020

Centerfold Squares: altro che strip poker!




Centerfold Squares - 1988 - versione Amiga


Il concetto dello strip poker applicato al classico gioco dell' Othello: sembra una cavolata, ma in realtà è un'idea geniale che è stata a mio parere molto ben concretizzata in questo Centerfold Squares, un gioco molto ma molto più appassionante di un qualsiasi strip poker a cui abbia mai giocato.  

domenica 19 aprile 2020

Donald Duck's Playground




Donald Duck's Playground - 1984 - Versione Commodore 64


Il "campetto di Paperino" è un giochino realizzato per i bambini, per insegnare loro a gestire le monete e le banconote. Il buon Paperino si dovrà impegnare in 4 minigiochi con i quali guadagnare, un centesimo alla volta, qualche dollaruccio con cui poi potrà a sua volta comprare giocattoli.


I giocattoli acquistati potranno poi essere posizionati nel "campetto", in modo che uno dei nipotini (Qui) potrà  giocarci, esibendosi in  alcune semplici animazioni.  Nulla di memorabile, ma  per un bambino di 8 anni del 1984 si trattava sicuramente di una cosa molto carina da fare e vedere.

sabato 18 aprile 2020

Diablo (il primo, il mitico)




Diablo - 1996 - Verisone PC


Il primo Diablo, pur con tutti i limiti di un gioco che ha già 24 anni sul groppone, resta un titolo sorprendentemente giocabile e divertente, capace di diventare addirittura una droga se ti lasci rapire dal suo sistema di gioco, così immediato e appagante, anche se apparentemente non troppo vario.


E pensare che la prima volta che vidi questo gioco, grazie alla demo presente su cd allegato a TGM, mi colpì solamente la musica melliflua che suonava in sottofondo al livello del villaggo, fatta con una chitarrina campionata, mentre il sistema di gioco in sé non lasciò particolarmente il segno.

venerdì 17 aprile 2020

Continental Circus



Continental Circus - 1989 - Versione Amiga

Non ho mai avuto l'occasione di giocare alla versione originale da bar di questo Continental Circus, ma mi sono documentato guardando dei gameplay su Youtube, e devo dire che il gioco in questa sua incarnazione per Amiga, c'è davvero tutto, ad iniziare dalle schermate di contorno (pre e post gara) che sono prese pari pari dall'Arcade.


Una volta in pista, ad un primo acchito, la grafica sembra abbastanza orrida in quanto, esattamente come nel gioco da bar, pista e prati a lato dei cordoli sono formati da strisce alterne più chiare e più scure.

giovedì 16 aprile 2020

10252: il maggiolone



Set 10252 - anno 2016 (pezzi 1167)


Probabilmente un veicolo dalle forme tendenzialmente arrotondate come questo non si presta perfettamente ad essere riprodotto coi Lego, e infatti lo trovo leggermente troppo squadrato in alcuni particolari, primo tra tutti il cofano anteriore, per rendere il feeling giusto. Non siamo di fronte, tuttavia, ad un set da sottovalutare: la costruzione è solida e molto divertente da assemblare, non mancano tanti particolari fatti bene, come i sedili interni o il motore nel vano posteriore, e sono presenti alcuni optional che impreziosiscono il tutto (e mi riferisco al surf e al frigo portatile posti sul portapacchi).
Il set è quindi più che buono, inficiato solamente dai soliti problemi di questa serie, quali le ruote non sterzanti, e da una poca giocabilità, cioè si capisce chiaramente che questi set creator sono intesi per essere esposti piuttosto che per essere utilizzati come giocattoli.
In ogni caso, qui sotto, guarda come sta bene sulla bisarca con gli altri mezzi!


Voto 8,5/10

Prezzo nuovo 100 euro


domenica 12 aprile 2020

California Games...




California Games - 1987 - Versione Commodore 64


La mia esperienza coi giochi sportivi multievento praticamente inizia e finisce col Commodore 64: semplicemente questi titoli non sono mai rientrati in una tipologia di videogames che mi interessano o divertono, non essendo io per natura competitivo né fornito di amici/parenti interessati a sfidarmi in questo genere di cose.



Da adolescente, affamato di novità quale ero e sempre interessato a tutto quanto ci poteva offrire di nuovo la tecnologia, ero fondamentalmente onnivoro, e mi trovavo quindi a giocare e rigiocare con qualsiasi programma mi si passasse capace di girare sul mio fido Commodore 64.

martedì 7 aprile 2020

Blood Money (il videogioco!)



Blood Money - 1989 - Versioni Amiga


Dagli autori di Menace (cosa che viene rimarcata durante la presentazione del gioco), arriva un altro spara-spara senz'altro degno di nota. Infatti Blood Money è sicuramente un gioco anni luce avanti rispetto al suo predecessore, tanto per il fatto che lo scrolling è finalmente multidirezionale quanto per la quantità di mostri e di ostacoli presenti su schermo.



Va rilevato però che esattamente come in Menace i proiettili presenti sullo schermo sono per lo più quelli sparati dalla nostra astronavina, che tra l'altro si può accessoriare, spendendo un po' dei tanti soldini lasciati dai nemici che vengono distrutti.

giovedì 2 aprile 2020

Spy Hunter - Va bene per Jessica Fletcher ma non per me



Spy Hunter - 1983 - Versioni Arcade e Commodore 64


In questo triste periodo di diffusa angoscia, in cui è davvero difficile fare qualunque cosa in modo spensierato, ho ceduto anche io alla tentazione di "evadere" mentalmente, e mi sono rifugiato in qualcosa che, almeno per alcuni momenti, è in grado di regalarmi un poco di serenità, e che insomma mi aiutasse un po' a staccare da questa realtà abbastanza agghiacciante in cui siamo immersi, trascinandomi verso lidi più tranquilli. In altre parole mi sto riguardando la prima serie de La Signora in Giallo, un telefilm che solo dalla sigla mi riporta a spensierati momenti di tranquilla e serena normalità, quando tornato da scuola pranzavo coi miei genitori e mi sembrava che il mondo e la vita fossero cose sempre meravigliose. Naturalmente non era così come lo ricordo, e infatti di quell'epoca normalmente non rimpiango nulla se non il fatto che fossi più giovane. In ogni caso, nella situazione attuale, trovo che questo telefilm sia davvero terapeutico e mi faccia oggettivamente stare meglio.



Finito questo noiosissimo preambolo, andiamo al sodo: ho scoperto così che la vecchia signora Fletcher, in una delle prima puntate, si mette a giocare con un gioco arcade, Spy Hunter!
Mi è allora tornato in mente quanto cazzo avessi odiato questo gioco quando l'avevo trovato in un bar vicino alla mia scuola. Era davvero un gioco incasinato, troppo frenetico e troppo pieno di pulsanti perché io, da bambinetto dodicenne, ci capissi qualcosa, e finivo sempre per resistere solo pochi secondi prima del game over, una volta che terminava il timer del free play (che durava circa un minuto).



L'idea alla base del gioco era buona, ed era decente pure la realizzazione. La grafica in particolare schizzava velocissima anche se con poca varietà, visto che bene o male la strada era sempre uguale a se stessa, fatti salvi i saltuari ponti, gli intermezzi in motoscafo e pure l'inevitabile "cambio di stagione" a bordo strada (in stile Bump'n'Jump, gioco dal quale tra spunto in moltissime cose).



Il sonoro non era nulla di speciale ma la musichina che scattava ogni volta che ci sia approcciava al camion è stata davvero un'idea vincente che ha reso Spy Hunter memorabile. All'epoca non sapevo che fosse la sigla di un vecchio telefilm, che era stata ripresa tra gli altri dai Blue Brothers e successivamente, nel 1986, anche dagli Art of Noise. Per me questa era e per sempre resterà la musichina di Spy Hunter!



La versione arcade era quindi al di fuori delle mie capacità, e anche oggi trovo estremamente difficile evitare di morire ogni tre secondi. Discorso analogo per la versione Commodore 64. Intanto per incominciare dal punto di vista tecnico è stato fatto un buon lavoro per questa conversione, con una fedeltà di resa niente male, considerate anche le capacità del micro computer in oggetto. La pista non scorre via così veloce e le varie sezioni sono un po' più corte di quanto si vedeva al bar, ma l'essenza della versione arcade c'è tutta, compresa la mitica musichetta!



Purtroppo i comandi sono stati implementati, a mio parere, malissimo, ad iniziare dalla necessità di usare la tastiera per lanciare i missili (inevitabile visto che i joystick all'epoca avevano un solo tasto ed era quindi impossibile emulare tutti i numerosi pulsanti presenti sul cabinato). Una buona soluzione per ovviare a questo problema era di giocare direttamente con la tastiera, ma così facendo veniva a galla l'altro grosso problema di questa conversione: lo spostamento laterale dell'auto non è lineare ma più si preme il tasto direzionale e più questo movimento accelera. Di fatto trovo questo sistema non gestibile, e non sono mai riuscito quindi a fare manovre precise (e quindi morivo in tre secondi netti).



Quindi benché l'idea del gioco mi piacesse moltissimo, e benché avessi provato tante volte a giocare a Spy Hunter sul Commodore 64, non sono mai riuscito a fare una partita decente, che durasse più di due minuti. E nemmeno oggi, a 36 anni di distanza, riesco a superare lo scoglio dei comandi, tanto che ora per fare le foto ho usato un trainer che mi consentisse di avanzare un minimo. Peccato davvero, ma lascio volentieri Spy Hunter alla signora in giallo.



mercoledì 1 aprile 2020

7241: miniset del pompiere



Set 7241 - anno 2005 (43 pezzi)


Un omettino armato di ascia e estintore (giallo). Una macchinetta con qualche lucina. Che altro dire?Sinceramente non ricordo nemmeno come mi sia arrivato in casa, probabilmente mi fu regalato da qualcuno.


Voto 6 su 10

Prezzo nuovo 10 euro