mercoledì 31 agosto 2022

Victor Vran

 


Victor Vran (overkill edition) - 2017 - Versione Playstation 4

Ennesimo gioco d'azione/ruolo alla Diablo, Victor Vran ricorda maggiormente la serie Torchlight o i giochi di Van Helsing per modalità e impostazione grafica. Le mappe sono predisegnate ma non si sente affatto la mancanza di elementi casuali.



Casuali sono invece gli oggetti lasciati dai nemici o rinvenibili nei forzieri. La quantità di "drop"  è  notevole ma non avremo mai problemi di inventario pieno. Tuttavia anche se armi e poteri si possono fondere tra loro, non ci sarà mai una gran varietà, purtroppo, e anche la corsa verso armi sempre più potenti è destinata a finire in fretta. 



Questo è l'unico vero difetto del gioco, a mio parere. Per il resto Victor Vran è un piacere da giocare dall'inizio alla fine, con belle ambientazioni, tantissime sfide e meccaniche per migliorare gli equipaggiamenti. La storia non è nulla di memorabile ma è narrata in modo moderno ed ironico, con la voce del cattivo che ti accompagna, commentando, per tutto il gioco. 



Certamente siamo di fronte ad un gioco dal basso budget (basta vedere che alla fine c'è solo un brano musicale per tutto il gioco), ma la realizzazione tecnica è ottima. Il bilanciamento della difficoltà e la durata del gioco sono perfetti per garantirti diverse ore di divertimento. 



sabato 27 agosto 2022

Podcast Videoludici (parte 8)


Podcast videoludici - parte 8

Anche questo mese passo in rassegna un paio dei miei podcast preferiti, come suggerimento se cerchi qualcosa da ascoltare mentre viaggi, lavori, giochi...



XV - MANGIANASTRI

Come "Suona tipo bene", anche Mangianastri è un podcast che parla di musica, musica di videogiochi, e lo fa con grandissima classe e competenza. Mangianastri è un podcast stupendo, fatto con amore e professionalità, sempre interessante anche per chi di teoria musicale non sa e pensa di non capire niente. Il suo creatore è una persona che sa quel che fa e non perde tempo con inutili fronzoli, ci parla di musica e ci spiega secondo quali logiche questa musica sia così bella ed efficace. Il podcast è strutturato in due distinte sezioni: le puntate indicate come "lato A" sono quelle vere e proprie, e ti consiglio di ascoltarle tutte, anche quelle che toccano giochi che non conosci. Poi ci sono le puntate "lato B" dove invece ci sono diverse persone che parlano sì di giochi ma anche di cinema e libri. Queste puntate sono molto diverse da quelle del lato A ed hanno il difetto di essere un po' troppo in stile "salotto buono intellettuale", per cui diciamo che non sono per tutti. 

- IDEALE PER chi è interessato alla musica, ma io direi che dovrebbero ascoltare tutti il lato A

- STIA ALLA LARGA dal lato B chi non ama quel genere di salotto




XVI -  Archeologia Informatica

Archeologia informatica è retrogaming a tutto tondo, perché tratta di software ma anche di hardware, ci racconta la storia dell'informatica e di come, anche i videogame, si siano evoluti in questi 50 anni. Santagostino è un professore e si sente, ma è stato parte della mitica prima leva di giornalisti videoludici ed ha una competenza eccezionale. Il resto della truppa è invece molto meno "acculturato" ma sono tutte persone simpatiche e che hanno molto da dire. L'ascolto è sempre piacevole anche se Archeologia Informatica è un podcast a volte un po' didascalico.

- IDEALE PER chi è interessato o vuole rivivere la storia del nostro hobby preferito 

- STIA ALLA LARGA chi non vuole ascoltare professori o qualcosa che si avvicini a lezioni di storia

mercoledì 24 agosto 2022

Pang (buster bros.)

 


Pang - 1989 - versione arcade

Pang ha il solo grande difetto di partire abbastanza subito in quarta. Fin dal primo livello puoi andare facilmente incontro al disastro, e se consideri che per finire il gioco di livelli ne dovrai affrontare ben cinquanta, allora potrai capire perché all'inizio la sfida di questo arcade ti può sembrare poco incoraggiante.



In realtà come sempre basta prenderci un po' la mano e si riesce effettivamente a progredire macinando livelli, ma la natura mangiasoldi di questo gioco non smette di fare capolino, proponendo quadri in cui non sembra esserci una soluzione, e che richiedono quindi diversi tentativi e lo studio di una strategia (oltre che di un po' di culo) per essere superati. 



Tuttavia la sfida è interessante e potendo disporre di crediti infiniti ci si diverte davvero. La grafica è molto piacevole, soprattutto grazie ai bellissimi fondali, che un po' come accadeva in Bomb Jack, fanno da collante e da incentivo a procedere nel gioco. Nell"89 non era nulla di straordinario, va detto, ma ancora oggi queste immagini sono in grado di stupire.



Molto belle anche le animazioni (non ci sono solo palle in giro per lo schermo), e assolutamente notevoli sono anche i numerosi brani musicali che variano ad ogni diversa ambientazione. Insomma, pur non vantando di un gameplay sofisticato, Pang si riscatta alla grande dal punto di vista artistico.



In conclusione ti invito a non sottovalutare questo piccolo grande gioco: può sembrare elementare, ostico da padroneggiare, poco incentivante... ma è esattamente il contrario. Dopo pochi minuti potresti innamorartene e non staccarti più dallo schermo. 



domenica 21 agosto 2022

Buck Rogers

 


Buck Rogers - 1983 - Versione Commodore 64


Buck Rogers fu uno dei primissimi videogiochi con cui mi cimentai col Commodore 64, ma fu anche tra quelli che meno "capii" ed apprezzai, e quindi fu anche un titolo che ho caricato e giocato pochissime volte.



Non mi ricordo benissimo che tipo di problemi mi desse, ma non riuscivo a farmelo piacere. Forse lo trovavo troppo difficile, ma rigiocandoci oggi non mi pare una spiegazione verosimile, visto che non è affatto un gioco ostico. O forse non mi piaceva la grafica... fatto sta che lo riposi tra i miei titoli "no", per poi ripescarlo solo oggi, e scoprire che...



... scoprire che Buck Rogers è praticamente il nonno di Space Harrier e di Thunder Blade! L'aspetto grafico e la tipologia di gameplay sono esattamente quelli, certamente tutto è molto più grezzo e semplice se confrontato con i coin-op che verranno dopo, ma accidenti con Buck Rogers la Sega aveva già intrapreso la sua strada!


Anche solo per questo motivo dovresti giocare a Buck Rogers, e pazienza se il gioco è piuttosto monotono e privo di mordente. Tecnicamente è un gioco che sfrutta pochissimo le capacità del C64, ma si vede che ha dietro un'idea fortissima, e tutto sommato si lascia giocare. Non bellissimo, ma da provare assolutamente. 



venerdì 19 agosto 2022

Video Games Quiz

 


Video Games Quiz - Versione Android 

Attirato dalla strana icona con scritto "game over" ho voluto provare questa piccola app che ti propone di indovinare i titoli di 300 diversi giochi, che sono quasi tutti moderni, e quasi tutti facilmente individuabili se hai un po' di cultura sull'argomento. Solo di 3 o 4 giochi in tutto il lotto non ne avevo mai sentito parlare, tutti gli altri invece li ho indovinati quasi subito o con un limitato utilizzo degli aiuti. 


Nella sezione principale il gioco consiste nel comporre il nome di un gioco di cui ti è proposta un'immagine, utilizzando le lettere messe a disposizione un po' come si fa nel gioco dello Scarabeo. Ci sono altre modalità a tempo in cui invece il titolo va scelto tra 4 possibilità, o dove si deve rispondere "si" o "no" se il titolo proposto lo si considera corretto. 



Il gioco è quai esclusivamente una sfida verso se stessi, ed è un divertente passatempo. Purtroppo ha un database di soli 300 titoli e questo è un limite enorme. Potevano tranquillamente implementare 10000 titoli e allora sì che sarebbe stato un gioco davvero notevole.


giovedì 18 agosto 2022

Super Thunder Blade

 


Super Thunder Blade - 1988 - Versione  Megadrive

Dopo aver parlato tempo addietro di Space Harrier 2, mi sembrava giusto spendere due parole anche sull'altro titolo uscito ad debutto del Megadrive, questo super Thunder Blade che a ben vedere ha moltissime cose in comune con il suo "fratellone" di uscita.

A cominciare dell'impostazione grafica, in quello pseudo 3d in stile gioco di corsa che rende Super Thunder Blade, guardando le immagini, qualcosa tipo un clone di Space Harrier, con un certo retrogusto alla Outrun. Certamente il motore di gioco è lo stesso utilizzato nei due titoli citati ma probabilmente questo motore funziona meglio qui che in Space Harrier 2, perché col pad in mano in questo gioco lo scorrimento della grafica mi è sembrato più fluido e convincente.


Quello che invece a mio parere affossa completamente Super Thunder Blade è la reattività del nostro elicotterino, che si muove goffamente e con lentezza, addirittura con un certo ritardo, ad ogni nostro comando, rendendo di fatto difficilissimo uscire indenni nelle fasi più concitate, quelle con ostacoli e proiettili da schivare al millimetro.


Ci sono poi delle brevi fasi a scorrimento dall'alto, davvero brutte da giocare perché il nostro mezzo si può muovere solo orizzontalmente ed ha una gittata di pochi pixel, pertanto possiamo solo muoverci a destra o sinistra ed eventualmente invertire lo scorrimento dello schermo per tornare un pochino (lentissimanente) indietro: davvero una meccanica insensata.


Al netto di tutto, quindi, il gioco mi è piaciuto ancor meno di Space Harrier 2, anche se tecnicamente mi ha convinto un po' di più. Resta comunque un gioco troppo difficile e poco appagante per consigliartelo.



lunedì 15 agosto 2022

Chase H.Q.

 


Chase H.Q. - 1988 - Versione arcade

Questo gioco di corse arcade si ispira pesantemente al buon Outrun e non ne fa ministero, sia dal punto di vista tecnico, visto che ne è a tutti gli effetti un clone, che da quello artistico.



A differenza del mitico titolo Sega, questo gioco presenta però i suoi livelli divisi in due parti: nella prima si corre contro il tempo proprio come in Outrun, nella seconda parte invece ci si getta in un vero inseguimento cercando di speronare una quindicina di volte una ben specifica vettura. 



Anche in questa fase si ha un tempo limite oltre il quale c'è il Game Over. In questo caso esiste la possibilità di continuare la partita, ma purtroppo viene concesso troppo poco tempo scegliendo di continuare la partita, per cui è veramente difficile riuscire a bloccare l'auto nemica se si finisce il tempo concesso normalmente e si vuole provare un "continue".



Il gioco è comunque bellissimo da vedere e da giocare. La fase di inseguimento è adrenalinica e anche molto divertente (pazzesco vedere omini saltare fuori dai finestrini ogni volta che c'è una collisione!), così come sono belle schermate varie le (poche) piste a disposizione.



L'unica nota stonata è nell'accompagnamento sonoro, con una colonna sonora carina ma non all'altezza dei classici Sega. E poi c'è la sirena durante gli inseguimenti... un vero strazio!



Chase H.Q. è comunque un gioco straordinario, divertentissimo e bello a vedersi ancora oggi. Non posso che consigliartelo, soprattutto se avevi apprezzato Outrun.



domenica 14 agosto 2022

The Empire Strikes Back su Atari VCS

 


The Empire Strikes Back - 1983 - versione Atari 2600

Sul glorioso VCS dell'Atari non era certamente possibile proporre un gioco in grafica vettoriale, si pensò quindi a qualcosa di più classico, come uno sparatutto a scorrimento laterale, alla Defender, in cui distruggere i mezzi imperiali stile cammello a bordo di una navetta. 



Il risultato fu un giochino con un abbozzo di scrolling parallatico, ma con grafica cubettosa e sprite monocromatici. La fase di gioco vera e propria, poi, è priva di variazioni risultando noiosa (con gli occhi di oggi) dopo pochi minuti. È da provare? Forse sì, anche perché su Atari 2600 si è visto di peggio, ma non è nulla di memorabile, se non l'idea su cui si basa. 


venerdì 12 agosto 2022

The Witch and the Hundred Knight 2

 


The Witch and the Hundred Knight 2 - 2018 - Versione Playstation 4

Il primo Witch+Hundred Knight mi aveva divertito, e pur non essendo un capolavoro l'ho trovato piacevole nel sistema di gioco e anche abbastanza appagante nelle meccaniche. Dal suo seguito mi aspettavo più o meno la stessa cosa, magari con un comparto tecnico un po' migliorato, ma niente di più.



E in effetti questo gioco è leggermente migliore dal punto di vista grafico (diciamo che adesso sembra un gioco medio da Playstation 3), mentre il sonoro è pressoché identico, ma era già ottimo nel primo capitolo per cui qui non c'è alcun problema.



Il sistema di gioco è rimasto identico, siamo sempre davanti ad un aversione stramba di un gioco alla Diablo, ma sono leggermente diverse le meccaniche che, stranamente, risultano persino semplificate rispetto a quanto visto nel primo capitolo. Non che questo sia un male ma giochi così poco appariscenti dal punto di vista tecnico di solito sopperiscono alla mancanza di spettacolarità proponendo meccaniche complesse e profonde. Ma non è questo il caso.



Aggiungendo che si nota purtroppo un costante riciclo di mostri e abilità presi di peso dal gioco precedente, capirai perché tutto sommato sia rimasto un po' deluso da questo titolo. Mi sono divertito e l'ho giocato per tante ore, mi è piaciuto come è facile ed appagante migliorare gli equipaggiamenti, ma oltre a questo c'è veramente poco. E voglio sorvolare sulla trama.



In definitiva ti consiglio The Witch and the Hundred Knight 2 solo se ti era piaciuto il primo capitolo, ma ti avverto che in ogni caso avrai la sensazione che questo seguito sia stato sviluppato e chiuso in fretta e furia, mancando di tanti piccoli tocchi di classe a cui la Nippon Ichi ci aveva abituati.



venerdì 5 agosto 2022

Woodoku



Woodoku - 2020 - Versione Android

Se negli ultimi due anni ti sei comprato un telefonino Samsung probabilmente ti sarai trovato preinstallato questo malefico giochetto e magari lo hai anche già provato, altrimenti non temere: puoi sempre scaricarlo gratuitamente dal Google Play... ma a tuo rischio e pericolo! Personalmente già il fatto che fosse un gioco preinstallato mi dava origine ad una certa repulsione, ma poi ho visto mio figlio che ci giocava allegramente e allora ho voluto dargli una possibilità, ed eccomi qui a parlartene!



Intanto ti spiego come funziona: bisogna incastrare delle figure simili a quelle del tetris (ma molto più varie) in un campo fatto come quello del sudoku, cioè composto da 9x9 caselline, raggruppate in quadri di 3x3. Ogni volta che si completa uno di questi riquadri, o si fa una riga intera di 9 caselline (sia in orizzontale che in verticale), le caselle si liberano. Quando non c'è più spazio per inserire altre figure il gioco termina. Ovviamente le figure da incastrare vengono imposte, a gruppi di tre, in modo diciamo casuale, ma che secondo me non lo è affatto visto che puntualmente arrivano pezzi messi apposta per incasinarti ancor di più.



Ci sono delle meccaniche un po' diverse per ogni livello, che regalano un po' di varietà, ma il gioco, bene o male è tutto qui... e non è un brutto gioco, per nulla e anzi potrebbe darti assuefazione, ma a parte che alla fine è sempre tutto uguale a se stesso, ha il grandissimo problema che è anche funestato da una quantità insopportabile di pubblicità. Capisco che è un gioco gratis, ma non si può intervallare ogni singola partita (che può durare anche pochissimi minuti) con due minuti di pubblicità. E' una cosa davvero insopportabile!



Se non fosse per la pubblicità probabilmente ci giocherei ancora, di tanto in tanto, ma stando così le cose me ne tengo ben lontano. Tuttavia il gioco è gradevole e quindi, perché no, provalo anche tu!



giovedì 4 agosto 2022

8660: si scia!



Set 8660 - anno 1986 (pezzi 385)


Di questo set è interessante il soggetto (una stazione mobile "artica") ed è apprezzabile la presenza di due omini snodabili, molto buffi e delicati ma appropriati, soprattutto quando inforcano gli sci. Tuttavia non mi piace particolarmente la forma del mezzo principale, mentre il piccolo spazzaneve è talmente basilare da essere quasi ridicolo se si pensa che questo sarebbe un set Technic.

Il problema principale di questo set è però l'estrema delicatezza generale della parte meccanica della costruzione. Il meccanismo che alza e abbassa il portellone, ad esempio, è fissato in modo troppo blando e si sgancia facilmente. Lo sterzo funziona invece piuttosto bene (agendo su ben due semiassi e sul volante), mentre altri particolari sono piuttosto spartani (ad esempio la pala dello spazzaneve è attaccata praticamente con lo sputo).

In definitiva è un set un po' sui generis, non particolarmente solido ma per pochi euro potrebbe essere interessante.


Valutazione 6/10

Prezzo nuovo eur 82



martedì 2 agosto 2022

The Guided Fate Paradox



The Guided Fate Paradox - 2013 - Versione Playstation 3


Questo titolo, in pieno stile Nippon-Ichi software, ricalca moltissimo il già recensito ZHP sia per il sistema di gioco che è pressoché identico al suo predecessore, sia per la grafica che propone durante le fasi di esplorazione, che ricicla numerosi elementi e soluzioni già adottate nell'altro gioco. Fortunatamente però in questo titolo tutto viene fatto molto meglio ed infatti mi sono divertito parecchio anche a rigiocarlo nel 2022!



The Guided Fate Paradox è un gioco tecnicamente povero, come ci ha tristemente abituati a presentarci questa software house giapponese, ma superato l'ostacolo visivo (il sonoro invece è ottimo) lo troverai dannatamente divertente grazie soprattutto al sistema di sviluppo del personaggio e degli equipaggiamenti, che è ben strutturato e ricco di soluzioni. 



Se hai mai provato un gioco della serie "Mystery Dungeon" puoi immaginare facilmente il gameplay di questo roguelike/dungeon crawler, che ha però la particolarità di avere un sacco di orribili scenette di intermezzo che vogliono raccontarti una trama eccessivamente complessa e inutile. Insomma anche qui come in tutti i giochi Nippon-Ichi mi trovo a skippare qualunque intermezzo, altrimenti impazzisco nel sorbirmi ore e ore di dialoghi insensati e poco divertenti. Come dico sempre: è un limite mio, però.


Tirando le somme The Guided Fate Paradox è un gioco gradevole nelle meccaniche, divertente nelle fasi giocate, noioso e inutile nelle questioni di contorno, come l'inutile dipanarsi di una trama che non ha nulla di memorabile. Peccato per la realizzazione tecnica davvero troppo povera.