sabato 25 aprile 2020

Il segreto dell'Isola della Scimmia



The Secret of Monkey Island - 1990 - Versione Pc Vga


In questi giorni sto cercando di terminare Kingdom Hearts 3, e mi sono imbattuto nel "mondo" de I Pirati dei Caraibi, che sulla carta dovrebbe essere uno dei tanti livelli di questo gioco (tra gli altri: Toys Story, Frozen, Hercules eccetera), ma che si è invece rivelato essere quasi un vero e proprio gioco a sé stante. Praticamente i programmatori Square hanno ricreato un piccolo "Assassin's Creed 4", con le stesse meccaniche di esplorazione dei villaggi e delle isolette selvagge, con la possibilità di immergersi in stupendi fondali marini ricchi di pesci, grotte e segreti, e vi sono anche le immancabili battaglie navali a colpi di cannone e abbordaggi. Si naviga e si esplora, arrampicandosi su rocce o palazzi. Si combatte e si raccolgono potenziamenti. Tutto esattamente come in quel bellissimo capitolo della saga di Assassin's Creed. Purtroppo la mappa di questo livello è estremamente più piccola di quella già non troppo estesa di "Black Flag", per cui bastano due o tre ore per ripulire tutto e passare oltre, ma il fascino delle ambientazioni caraibiche c'è tutto, ed il risultato è francamente stupendo (anche se rovinato dalla presenza di Pippo).


Lasciando perdere Kingdom's Hearts 3, di cui parlerò solo quando l'avrò terminato, tutto questo Mar dei Caraibi mi ha fatto tornare la voglia di farmi un giro sul primo, per molti "mitico", Monkey Island, un gioco che indubbiamente ha fatto la storia dei videogiochi.

Premetto che personalmente non associo questo gioco a nessun bel ricordo di gioventù, tutt'altro: giocai con questa avventura grafica in un periodo in cui potevo tranquillamente andare a trombare in giro come un califfo, ma per motivi difficilmente spiegabili preferivo passare le notti giocando a Monkey Island, magari ascoltando Montecarlo Night (in maniera molto attiva, ho anche ricevuto un dono dalla trasmissione con allegata la cartolina con dedica che vedi qui sotto).


Penso quindi di poter giudicare questo gioco senza farmi prendere dal nostalgismo o da ricordi soggettivi determinanti. E noto senza sorprendermi che il mio parere su Monkey Island, negli ultimi 30 anni, non è cambiato di una virgola! Tra l'altro ho rigiocato diverse volte a questo titolo, anche nella versione remastered (su Iphone!), con grafica rifatta. Il gioco è molto bello anche con la nuova veste grafica, ma visto che continuo a preferire quella originale, ci ho rigiocato in versione VGA, che è decisamente preferibile a quella s 32 colori dell'Amiga su cui avevo giocato originariamente.


Secondo me moltissimo del successo di Monkey Island è dovuto  prima di tutto alla sua atmosfera. In particolare mi riferisco all'atmosfera che il gioco trasmette nel suo primo capitolo, quello che si svolge durante una sorta di sempiterna notte tropicale sull'isola di partenza, la Melee Island che tutti conosciamo. Credo che la scelta di far iniziare il gioco di notte sia stata l'idea geniale che ha traghettato Monkey Island nella storia di questo genere di intrattenimento. Oltre al fatto che l'isola è circondata da un mare scuro, e il mare di notte da sempre spaventa e contemporaneamente affascina chi lo osserva, questo stato temporale "notturno" rende perfettamente il clima di vigilia: il giocatore si trova nelle prime ore di gioco immerso in questa sorta di "notte prima della partenza", che fa presagire per il giorno successivo chissà quali accadimenti e avventure. In sostanza a mio parere questa ambientazione notturna crea aspettative e mistero, e se gli stessi accadimenti fossero stati ambientati a mezzogiorno probabilmente non avrebbero avuto lo stesso effetto sul pubblico.



Le fasi successive hanno ambientazioni per lo più diurne e sono sicuramente quelle rimaste meno impresse nella memoria dei giocatori. L'altra caratteristica vincente di questo gioco è nel come vengono introdotti i personaggi: uno alla volta, con tempi ben stabiliti e senza sovrapposizioni. Sembra una cosa banale ma tantissime avventure punta e click come questa fanno l'errore di riversare sulla testa del giocatore troppe personalità distinte (e spesso logorroiche) nei primissimi minuti di gioco. Secondo me è fondamentale che ogni personaggio, ad iniziare dal protagonista, venga introdotto nel suo spazio e nel suo momento: far incontrare eroe ed antieroe subito, quando ancora non si è capito nemmeno che tipo di persona sia l'uno e che tipo sia l'altro, crea disaffezione verso i personaggi e di conseguenza verso il gioco. E' innegabile che in Monkey Island ogni personaggio ha il suo momento e che quindi riesce a catturare in pieno l'attenzione del giocatore.


Alcuni personaggi come Stan o i fratelli Fettuccini sono abbastanza insulsi, ma nel complesso questo gioco ha un buon campionario di umanità. Le altre caratteristiche di Monkey Island, come la trama e l'umorismo demenziale, sono senz'altro importanti ma non raggiungono quasi mai punte memorabili (tranne la gag dei cannibali e della scimmia a tre teste, questa gag magari a te farà cagare ma a me fa sorridere ogni volta). La trama, che è il classico "salvataggio della principessa", è quanto di più banale si potesse escogitare, ma il viaggio attraverso il quale si dipana questa trama è stato reso benissimo, con illustrazioni piene di personalità e con dialoghi se non altro mai noiosi.



Tirando le somme, penso di poter dire che effettivamente The Secret of Monkey Island sia un gran bel gioco, divertente, appagante e mai troppo difficile (ora lo so a memoria, ma anche la prima volta che ci ho giocato riuscii a terminarlo abbastanza facilmente, malgrado il continuo scambio di dischi....). La sua fama non è immeritata e consiglierei a chiunque di giocarlo, anche nella sua versione aggiornata graficamente se la pixel-art risultasse troppo spinta per i suoi gusti. Monkey Island non è certamente il gioco perfetto ma tra le avventure grafiche è certamente un gioiello come pochi altri.



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