giovedì 2 aprile 2020

Spy Hunter - Va bene per Jessica Fletcher ma non per me



Spy Hunter - 1983 - Versioni Arcade e Commodore 64


In questo triste periodo di diffusa angoscia, in cui è davvero difficile fare qualunque cosa in modo spensierato, ho ceduto anche io alla tentazione di "evadere" mentalmente, e mi sono rifugiato in qualcosa che, almeno per alcuni momenti, è in grado di regalarmi un poco di serenità, e che insomma mi aiutasse un po' a staccare da questa realtà abbastanza agghiacciante in cui siamo immersi, trascinandomi verso lidi più tranquilli. In altre parole mi sto riguardando la prima serie de La Signora in Giallo, un telefilm che solo dalla sigla mi riporta a spensierati momenti di tranquilla e serena normalità, quando tornato da scuola pranzavo coi miei genitori e mi sembrava che il mondo e la vita fossero cose sempre meravigliose. Naturalmente non era così come lo ricordo, e infatti di quell'epoca normalmente non rimpiango nulla se non il fatto che fossi più giovane. In ogni caso, nella situazione attuale, trovo che questo telefilm sia davvero terapeutico e mi faccia oggettivamente stare meglio.



Finito questo noiosissimo preambolo, andiamo al sodo: ho scoperto così che la vecchia signora Fletcher, in una delle prima puntate, si mette a giocare con un gioco arcade, Spy Hunter!
Mi è allora tornato in mente quanto cazzo avessi odiato questo gioco quando l'avevo trovato in un bar vicino alla mia scuola. Era davvero un gioco incasinato, troppo frenetico e troppo pieno di pulsanti perché io, da bambinetto dodicenne, ci capissi qualcosa, e finivo sempre per resistere solo pochi secondi prima del game over, una volta che terminava il timer del free play (che durava circa un minuto).



L'idea alla base del gioco era buona, ed era decente pure la realizzazione. La grafica in particolare schizzava velocissima anche se con poca varietà, visto che bene o male la strada era sempre uguale a se stessa, fatti salvi i saltuari ponti, gli intermezzi in motoscafo e pure l'inevitabile "cambio di stagione" a bordo strada (in stile Bump'n'Jump, gioco dal quale tra spunto in moltissime cose).



Il sonoro non era nulla di speciale ma la musichina che scattava ogni volta che ci sia approcciava al camion è stata davvero un'idea vincente che ha reso Spy Hunter memorabile. All'epoca non sapevo che fosse la sigla di un vecchio telefilm, che era stata ripresa tra gli altri dai Blue Brothers e successivamente, nel 1986, anche dagli Art of Noise. Per me questa era e per sempre resterà la musichina di Spy Hunter!



La versione arcade era quindi al di fuori delle mie capacità, e anche oggi trovo estremamente difficile evitare di morire ogni tre secondi. Discorso analogo per la versione Commodore 64. Intanto per incominciare dal punto di vista tecnico è stato fatto un buon lavoro per questa conversione, con una fedeltà di resa niente male, considerate anche le capacità del micro computer in oggetto. La pista non scorre via così veloce e le varie sezioni sono un po' più corte di quanto si vedeva al bar, ma l'essenza della versione arcade c'è tutta, compresa la mitica musichetta!



Purtroppo i comandi sono stati implementati, a mio parere, malissimo, ad iniziare dalla necessità di usare la tastiera per lanciare i missili (inevitabile visto che i joystick all'epoca avevano un solo tasto ed era quindi impossibile emulare tutti i numerosi pulsanti presenti sul cabinato). Una buona soluzione per ovviare a questo problema era di giocare direttamente con la tastiera, ma così facendo veniva a galla l'altro grosso problema di questa conversione: lo spostamento laterale dell'auto non è lineare ma più si preme il tasto direzionale e più questo movimento accelera. Di fatto trovo questo sistema non gestibile, e non sono mai riuscito quindi a fare manovre precise (e quindi morivo in tre secondi netti).



Quindi benché l'idea del gioco mi piacesse moltissimo, e benché avessi provato tante volte a giocare a Spy Hunter sul Commodore 64, non sono mai riuscito a fare una partita decente, che durasse più di due minuti. E nemmeno oggi, a 36 anni di distanza, riesco a superare lo scoglio dei comandi, tanto che ora per fare le foto ho usato un trainer che mi consentisse di avanzare un minimo. Peccato davvero, ma lascio volentieri Spy Hunter alla signora in giallo.



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