venerdì 9 agosto 2019

Dark Souls 2, la saga continua



Dark Souls 2 Scholar of the First Sin - 2015 - Versione Playstation 4


Dark Souls 2 è un gioco immenso, lungo, pieno di cosa da fare, vedere e scoprire, capace di regalare ore e ore di divertimento e soddisfazioni. Eppure, se giocato dopo il primo capitolo, lascia un po' l'amaro in bocca, almeno in un primo momento. Ci sono mille motivi per cui questo accade, ma sono tutte cause dovute principalmente ai meriti del primo Dark Souls, piuttosto che ai demeriti propri di questo seguito.



Possiamo dire prima di tutto che il gioco è, fondamentalmente, un "more of the same", cioè non va ad aggiungere nulla di particolarmente diverso da quanto già visto e giocato nel primo titolo. Certo, ci sono tantissimi luoghi nuovi da esplorare, ambientazioni bellissime e nemici pazzeschi con cui scontrarsi. Ma il tutto è strutturato più come una serie di lunghi livelli a sé stanti piuttosto che come una località unica - spesso interconnessa - come si era visto almeno nella prima parte del primo Dark Souls. Proprio la mancanza di queste interconnessioni tra le varie zone della mappa ha tolto, per molti, uno degli aspetti più magici del primo gioco, anche se a ben vedere questa era una caratteristica presente solo nella prima parte di Dark Souls, e non è certamente un aspetto così fondamentale per gustarsi un titolo di questo spessore.



Un altro aspetto importante che ha concorso a dare a Dark Souls 2 una giudizio non troppo positivo è la rigidità dei movimenti del nostro omino, che in confronto al primo (e al terzo) capitolo sembra veramente "un legno". In realtà questa sensazione è dovuta in gran parte ad un parametro aggiuntivo nella scheda del personaggio, non presente nel primo capitolo, che rende, se vuoi impegnare dei punti per svilupparlo, i movimenti del personaggio sempre più agili e responsivi, partendo però all'inizio, per l'appunto, da una situazione non troppo felice che va senz'altro ad intaccare il divertimento. Si tratta quindi di una mera questione di game design, facilmente aggirabile anche in considerazione dell'oggettiva facilità con cui si può livellare in questo secondo capitolo della saga.


Come detto molta enfasi viene data, in questo gioco, al livellamento del personaggio. E' possibile tra l'altro modificare l'assegnazione dei punti (quasi) a piacimento anche a gioco avanzato, così da poter tentare tutte le tipologie di approccio possibili, basandosi per esempio su un personaggio agile, o uno molto forte, o ancora con un mago potente.
Come sempre non esiste una trama vera e propria, si deve solo cercare di accendere alcuni falò per poter infine accedere al boss finale. Ma mai come nella serie Dark Souls è stato tanto importante il "perché" si giochi. Quello che importa è il senso di meraviglia e di sfida che si riscontra ogni volta che si avanza un pochettino. E qui le sorprese e i boss non mancano. Il primo arriva però solo dopo non meno di un paio d'ore di gioco, e anche questo contribuisce un po' a non far decollare il divertimento subito.


Non appena si inizia ad inanellare boss e vittorie, però, il gioco si rivela splendido e ti rapisce finché non lo porti a termine. E portarlo a termine non sarà facile, perché Dark Souls 2 è decisamente più difficile del primo. Non tanto per una questione di boss, tutti più o meno gestibili, quando nell'insana, a volte, quantità di nemici da affrontare per arrivare ad affrontare questi boss. Se è vero che dopo massimo 12 volte che li elimini dalla loro area i nemici scompaiono per sempre, è anche vero che a volte è necessario fare questi "12 tour" per poi poter arrivare finalmente spediti e, soprattutto, a piena vita dai boss. Mi riferisco in particolar modo al secondo dei tre DLC (qui incorporati) che è veramente una mazzata sulle balle se si vogliono sconfiggere un paio di boss opzionali.
In definitiva Dark Souls 2 non arriva ai fasti del primo, ma resta un titolo bellissimo, poetico e crudele, affascinante e disturbante, cattivo e generoso. Assolutamente consigliabile.


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