domenica 19 gennaio 2025

Rocky Super Action Boxing

 


Rocky Super Action Boxing -  1983 - Versione Colecovision

Ci sono poche immagini così iconiche, nella storia delle console di inizio anni '80, come le schermate di questo Rocky Super Action Boxing. Comparivano su Videogiochi, su Topolino, su tutte le riviste che trattavano di videogiochi ed elettronica. Perché? E' presto detto: perché erano incredibili!
Una grafica così realistica era inimmaginabile, abituati come eravamo ad ammassi di pixel monocromatici a dir poco simbolici. Qui eravamo davanti a delle figure umane perfettamente riprodotte nella postura e nelle proporzioni, e addirittura l'arbitro sembrava uscito da un incontro vero.


Peccato che il Colecovision non ce l'aveva nessuno del mio giro di amicizie, che comunque il gioco richiedeva un controller apposito (quel Super Action indicato nel titolo) e che comunque, ora che lo posso giocare, si capisce che questo gioco di boxe non è minimamente divertente come quello dell'Activision che avevo sull'Atari, visto che gli omini si muovono lentissimi, e le animazioni sono comunque poche. Sicuramente è un gioco che nel 1983 era spettacolare da vedere, ma dal punto di vista del gameplay non lo raccomanderei a nessuno.



venerdì 17 gennaio 2025

Sega GP World

 


Sega GP World - 1984 - Versione Arcade

C'era un bar latteria vicino alla mia parrocchia di Genova che negli anni '80 ospitava un cabinato vicino all'ingresso. In realtà il bar c'è ancora ma come è accaduto ovunque i cabinati hanno lasciato prima il posto ai videopoker per poi scomparire del tutto. In ogni caso avevo occasione di passare da quel bar solo la domenica mattina dopo la messa, per cui non ero molto assiduo come frequentatore. In quel bar ricordo chiaramente solo tre cabinati; sicuramente se ne sono succeduti molti di più, ma io al momento ricordo solo questi tre: Pengo, Bomb Jack e Sega GP World.


Di Bomb Jack ho già parlato qui, di Pengo forse un giorno ne parlerò, ma Sega GP World merita sicuramente un discorso a parte. Per iniziare va rimarcato il fatto che questo gioco si basava sulla tecnologia laser disc, la stessa di Dragon's Lair e altri cabinati più o meno famosi che si aggiravano per i nostri bar e per le nostre sale giochi. La cosa era evidente fin da subito, per cui non mi meravigliai per la grafica delle piste resa in modo fotorealistico, perché era ovvio che si trattava di semplici filmati che avanzavano a seconda della nostra velocità.


Mi meravigliai invece per la bruttezza degli sprite della nostra e delle auto avversarie, visto che il contrasto tra i filmati, che erano anche un po' slavati, e i pixel enormi e stracolorati dei mezzi su schermo era un pugno nell'occhio. Per non parlare del fatto che soprattutto nelle curve la prospettiva 3d degli sprite entrava in crisi con un effetto tipo "auto volanti appiccicate sulle schermo" davvero pessimo. Ma la cosa che più mi dava fastidio era che, ovviamente, quando sterzavo non cambiava la prospettiva di visualizzazione della pista (come succede in Pole Position, per capirci) ma era il nostro sprite a muoversi per lo schermo. Inevitabile, ma orribile.


500 lire a partita voleva dire che giocai pochissimo con questo titolo e, tra l'altro, delle tre piste disponibili scelsi sempre quella del Monte Fuji, perché era quella di Pole Position e quindi l'unica che conoscessi e su cui valesse la pena provare il "salto tecnologico". Al punto che, dopo 40 anni, mi ero persino dimenticato che ci fossero anche le altre due piste a disposizione! In ogni caso Sega GP World è un esperimento molto interessante ma che è stato realizzato in modo un po' approssimativo, e per quanto sia effettivamente giocabile e anche abbastanza divertente non valeva certo il costo del gettone. Resta comunque un'esperienza da provare.



martedì 14 gennaio 2025

Snow Bros. Wonderland

 


Snow Bros. Wonderland - 2024 - Versione Playstation 5

Quando un gioco d'azione/piattaforme bidimensionale acquista la terza dimensione il tutto può sembrare subito promettente, ma poi alla prova dei fatti non è detto che il risultato sia degno di nota. E' capitato spesso in passato ma dopo tanti anni forse la lezione è stata imparata e questo Snow Bros. Wonderland lo dimostra. Purtroppo non l'ho sperimentato in multiplayer (si può giocare fino in quattro) e in questo modo mi sono precluso probabilmente la parte più divertente del gameplay, ma anche in singolo questo gioco si è rivelato impegnativo il giusto per non essere mai frustrante (a difficoltà normale) né mai noioso.


La parte migliore è la tecnica di attacco, che si concretizza creando una palla di neve che poi va lanciata con l'angolazione preferita in modo da colpire uno o più nemici (in stile bowling) oppure gettata lanciandola a parabola per colpire oggetti, interruttori o nemici lontani. La parte peggiore, per me, è che comunque ci sono fasi prettamente platform, quelle che se sbagli un salto ti ritrovi a dover fare parte del percorso daccapo, e la visuale 3d se possibile complica ulteriormente le cose a chi è già negato come il sottoscritto.


Oltre a questo, i livelli vanno terminati entro un limiti di tempo sennò arriva un mostro invincibile che ti insegue finché non ti ammazza (o finché raggiungi l'uscita) rendendoti le fasi platform ancora più frustranti. Naturalmente questo non è un difetto del gioco, è semplicemente come è stato concepito, come ne è stata concepita la sfida. Le battaglie contro i boss invece sono anche fin troppo facili.


Graficamente il gioco è delizioso, il sonoro fa la sua parte e insomma l'aspetto tecnico/artistico è curato, frizzante e piacevole. In particolare adoro le ambientazioni invernali, che sono molto d'atmosfera. I vari livelli sono tenuti insieme da una trama raccontata in stile manga assolutamente inutile, ma fa da contorno e non se ne può prescindere a quanto pare, mentre gli enigmi ambientali che vanno necessariamente affrontati per superare i livelli (e anche quelli facoltativi che ti fanno acquisire nuove abilità) sono piuttosto banali ma possono dare soddisfazione.


Un'ultima nota riguarda il fatto che si possono sbloccare molte abilità che di fatto fanno progredire il nostro personaggio, e questa è una cosa che apprezzo sempre molto in ogni gioco. In ogni caso Snow Bros. pur non essendo il mio genere di gioco mi ha divertito durante le feste natalizie per cui se ami i platform con enigmi ambientali potrebbe valere la pena di farci un giro.  



sabato 11 gennaio 2025

Atelier Iris: Eternal Mana

 


Atelier Iris: Eternal Mana - 2006 - Versione Playstation 2

Conservo il ricordo di questo Atelier Iris come uno dei giochi più carini che abbia mai provato in tutta la mia carriera di videogiocatore. Ricordo che lo comprai per pochi euro praticamente a scatola chiusa da Mediaworld: era su uno scaffale, aveva una bella copertina e soprattutto era marchiato da quella Nippon Ichi che mi aveva regalato, pochi mesi prima, l'incredibile Disgaea.


Questo bastava per portarlo alla cassa e pazienza se non avevo idea di che gioco potesse essere, ignoravo che meccaniche avesse e in generale mi importava poco della qualità tecnica di questo titolo. L'ho preso come già detto a scatola chiusa, tanto costava poco e al massimo - ho pensato - non mi sarei suicidato se si fosse rivelato una fetecchia.


Invece no. Ammetto che sono rimasto un attimo interdetto davanti ad una grafica totalmente bitmap sotto certi aspetti eccellenti, ma che mi faceva un effetto strano, soprattutto quando vedevo i personaggi muoversi sopra scenari disegnati a mano e dalla strana prospettiva, per non parlare degli oggetti un po' posticci che comparivano e scomparivano entrando ed uscendo da un ambiente all'altro. Ammetto che pensai, davanti alla world map (in italiano: mappamondo), che questa fase di gioco facesse cagare graficamente (convinzione che poi mi fu confermata dalla recensione sull'allora eccellente Game Republic, che arrivò a  definirla "pietosa"). Ammetto anche che le musiche, pur bellissime, fossero molto distanti da quello che mi sarei aspettato di sentire. Insomma ammetto che pensai di essere di fronte ad un gioco per PS1 piuttosto che davanti ad un titolo per Playstation 2. Ma poi le cose andarono diversamente.


Il gioco dimostrò subito di avere una sua personalità e, soprattutto, una sua spiccata originalità. Certo, Eternal Mana è un classico gioco di ruolo giapponese, col suo bel party che va popolandosi (ma che ti impone di far combattere solo tre individui contemporaneamente lasciando gli altri in panchina). Ma l'idea di raccogliere elementi ed oggetti per sintetizzarne di nuovi, non solo con la cucina ma anche con l'alchimia, rendeva questo gioco come qualcosa di davvero interessante. Per inciso, è importante sottolineare che questo Atelier Iris è stato il primo Atelier che vedevo, e mi viene anche da dire "per fortuna", visto che Eternal Mana è, come ti ho appena detto, un gioco di ruolo fatto e compiuto, e non un giochino poco vario come Atelier Marie. In definitiva l'idea di creare una grossa quantità di oggetti , spesso necessari per progredire nella storia o per ottenere gli equipaggiamenti migliori, per me era una cosa fresca e interessante.



L'esplorazione degli ambienti acquistava quindi un sapore nuovo, quello della raccolta di oggetti ed elementi, grazie a quali ingrandire l'arsenale e le possibilità di sopravvivere a mostri e boss. Le battaglie, a turni, erano interessanti e davano soddisfazione. E in tutto questo la trama teneva il gioco insieme in un modo molto simpatico e da "manga".


A me la trama nei giochi interessa pochissimo, ma questo gioco è uno di quei pochi esempi, assieme ad qualche altro titolo come Xenogears e Final Fantasy X, in cui invece ho trovato che la storia e il modo in cui viene raccontata sono al livello di una serie tv, con personaggi, situazioni e accadimenti degni del loro nome.


In particolare i comprimari sono tutti personaggi spassosi (ad esempio la negoziante Veola), con una loro caratterizzazione ben scritta e anche una certa mobilità che, nel suo piccolo, dona una certa vitalità a questi personaggi non giocanti, al punto che sono arrivato ad affezionarmi un po' a loro. Un altro esempio in tal senso è il tutorial del gioco, che attraverso delle brevi lezioni tenute da un buffo folletto, ti spiega come funzionano i vari poteri che acquisti mano a mano, il tutto con un sapore comico mai eccessivamente stucchevole. 


Ora, non pensare che questo gioco sia chissà cosa, anzi è un titolo dai livelli produttivi davvero modesti, ma rigiocandoci ora dopo quasi vent'anni lo trovo ancora fresco e seducente, pur se di acqua ne è passata eccome sotto i ponti. E' un racconto simpatico, c'è un sacco da esplorare (con delle meccaniche alla Metroid per cui è possibile acquisire dei poteri che ti permettono di tornare a prendere oggetti prima inaccessibili), tante battaglie e tanti boss, belle musiche e personaggi simpatici.


Insomma Atelier Iris: Eternal Mana è un gioco assolutamente straconsigliato a tutti gli amanti dei giochi di ruolo giapponesi, con il solo limite della lingua, che è l'inglese e di una certa reiterazione delle cose da fare nei vari ambienti. Per inciso me lo sono rigiocato tutto dall'inizio alla fine e me lo sono goduto un sacco. 





giovedì 9 gennaio 2025

Gauntlet

 


Gauntlet - 1985 - Versione Arcade

Tra tutti gli arcade mangiasoldi che abbia mai provato, Gauntlet non ha rivali nel succhiarti moneta dopo moneta. Nemmeno Dragon's Lair era così fottutamente capace di farti scucire la grana come invece mi è capitato (ed è capitato quasi a tutti) di fare davanti a questo arcade. Chiaramente per un pidocchio taccagno genovese come me è stata una vera sofferenza rapportarmi con questo gioco, perché da una parte era un titolo davvero attraente (adesso ci arrivo), dall'altra ne usufruivo probabilmente nel modo sbagliato.


Andiamo con ordine. Nel 1985 un gioco con una grafica di questo tipo, pur non essendo in assoluto bellissima, era impressionante per la quantità di colori anche negli sfondi e, soprattutto, per l'insana quantità di nemici che si muovevano su schermo. La possibilità di usare quattro diversi personaggi, i bauli del tesoro sparsi qua e là per le segrete, la voce digitalizzata à la grillo parlante che faceva da dungeon master e che quindi ti spiegava le regole e ti ammoniva se stavi per morire, lo scrolling (scorrimento dello schermo) fluido nelle quattro direzioni e un gameplay tanto semplice quanto solido, erano tutte cose davvero irresistibili anche per un giocatore single player come me.


Sì, perché questo gioco andava giocato almeno da due persone contemporaneamente per essere davvero divertente e, soprattutto, fruibile per un tempo decente. Da soli, come ho sempre giocato io, Gauntlet è un gioco - almeno per i neofiti - di una difficoltà proibitiva. Una partita da zero mi durava, se ero fortunato, quattro minuti, e poi o morivo o inserivo moneta dopo moneta per ottenere altri punti vita. Ecco perché mi fumavo mille lire in pochi minuti solo continuando a inserire monete nel cassone!


Sono certo che un giocatore esperto può riuscire a giocare molto a lungo senza spendere alcuna pecunia, visto che comunque ci sono dei punti nei livelli in cui poter fare un po' di combattimento tattico, ma non era il mio caso. Vedevo gente giocare in doppio ed avere quindi maggiore fortuna, del resto l'unione fa la forza, ma il gioco inesorabilmente ti consuma punti vita ad ogni secondo e gli oggetti capaci a rimpolpare un po' il contatore sono veramente pochi e spesso difficili da raggiungere incolumi.


In definitiva Gauntlet era un gioco mangiasoldi, maledettamente accattivante, ma troppo dispendioso per un giocatore solitario. Per fortuna i primi 8 livelli erano fissi, e si poteva imparare a farli con un po' di perseveranza, ma i successivi, proposti in modo casuale, erano troppo difficili per uscirne vivi senza dilapidare le monetine che avevo in tasca, per cui - mio malgrado - abbandonai questo gioco in fretta e ora mi resta solo il ricordo della sua grande atmosfera.



martedì 7 gennaio 2025

40499: La slitta di Babbo Natale



Set 40499 - Anno 2021 (338 pezzi)

La slitta con il "torvo Babbo Natale"(tm) - così fu definito da Il Più Antico, mio affezionato lettore - è una buona aggiunta a qualunque villaggio natalizio di Lego. Con le sue quattro renne e una discreta quantità di doni e pacchettini a corredo. 50 euro però sono davvero troppe per questo piccolo oggetto per cui la consiglio solo se la trovate a non più di 25, perché per quanto ben fatta non presenta davvero nulla di notevole. In più ci sono degli adesivi da applicare su alcuni pezzi, che è una cosa davvero triste per un set così recente.

Valutazione: 7/10

Prezzo nuovo: sui 50 euro




sabato 4 gennaio 2025

Aliens: Dark Descent

 


Aliens: Dark Descent - 2023 - Versione Playstation 5

Aliens: Dark Descent non è affatto un brutto gioco. Da una parte ricorda il classico Ufo: Enemy Unknown, con truppe da coltivare, missioni di recupero con cui salvare persone e trovare nuove risorse, che poi alla base ci permetteranno di sviluppare nuovi armamenti e oggetti di supporto. Dall'altra parte il gioco ricorda anche il classico Baldur's Gate, con il nostro party che esplora e combatte in tempo reale ma che, grazie alla pausa tattica, può compiere le azioni e usare le abilità che diremo nel momento opportuno a ciascun membro.


E poi ovviamente ci sono gli Alien che spuntano dalle fottute pareti, il rilevatore di movimento che ci mostra tanti mostri solitari erranti ma anche orde di alieni che ti costringono a ripiegare in qualche stanza e saldare le paratie per resistere all'attacco. Non mancano i face hugger che corrono ovunque e le persone a cui esplode il petto. Detto questo, quindi, cosa potrebbe andare storto in Aliens: Dark Descent?


Potrei dirti che dopo alcune ore di gioco l'ambientazione è fondamentalmente sempre la stessa: corridoi e stanze, qualche piazzale all'aperto, e poi di nuovo corridoi e stanze. Oppure potrei dirti che gli avanzamenti tecnologici, e quindi l'equipaggiamento dei nostri marines, non è una meccanica così esaltante come accadeva in Ufo. Oppure potrei dire che alla quarta citazione di frasi già sentite nei film il sorriso ti va via e iniziano un po' a caderti le palle, soprattutto davanti a personaggi di una banalità sconcertante (c'è il classico marine gradasso, quello sarcastico, quello che continua a dire "moriremo tutti"...) mentre la protagonista è odiosa, capace di fare tutto al punto che quasi deve ordinare ai soldati persino di andare in bagno a pisciare altrimenti se la farebbero nei pantaloni... insomma il gioco sembra scritto per un bambino di 8 anni (o per un nerd idiota). Ma il problema vero, per il sottoscritto, è stato un altro.


Tutti questi problemi che ho citato possono non essere oggettivi, anzi non lo sono affatto, e la storia potrebbe piacerti, combattere con i mezzi a disposizione potrebbe piacerti, le battute dei marines potrebbero piacerti, l'ambientazione monotona potrebbe essere l'ideale per te, del resto tutto è assolutamente coerente col film a cui si ispira. Così come non è assolutamente oggettivo il problema che mi invece ha imposto di disinstallare il gioco alla terza missione: l'ansia.


Non mi è mai capitato di dover mollare un gioco perché anziché divertirmi provavo un'ansia insana, capace anche di disturbarmi il sonno. Non sto parlando di paura degli alieni, non sono mai stato impressionabile né dai film di Alien né da alcun videogioco. Ma questo gioco, per come è strutturato, per come agiscono gli alieni, per tutto l'insieme non mi dà alcuna soddisfazione ma solo la voglia di vedere il sole, di starmene altrove, di evitare lo scontro. Se è questo ciò a cui puntavano gli sviluppatori, tanto di cappello! Ma se sensazioni di questo tipo sono piacevoli, per il sottoscritto, solo per le due ore della durata di un film, e già dopo cinque o sei ore di gioco - se non c'è una giusta compensazione in dopamina - inizio a patire questa costante situazione di inferiorità e impotenza con un stato d'ansia che, ripeto, non ho mai provato prima.


Con Alien: Isolation mi ero divertito un sacco, ma in quel gioco sapevo di dover solo scappare ed evitare il contatto. In Aliens: Dark Descent invece siamo lì per combattere, per raddrizzare una situazione storta, per cui la frustrazione di trovarsi in un posto dove in partenza sai che è difficile uscirne vivo (un luogo che invece andrebbe nuclearizzato), è troppo forte per darmi un qualche tipo di divertimento. Ripeto però che probabilmente sono io a viverla male, così come vivo male anche il fatto che siamo costretti a correre da una missione all'altra senza potercela prendere comoda (altra fonte di ansia per il sottoscritto). Quindi il gioco è bello, ricco di dettagli e ricchissimo di atmosfera, ma io non riesco a giocarlo. Peccato.




mercoledì 1 gennaio 2025

Maratona Film Romantici Natalizi 2024



Maratona film romantici natalizi 2024

Apro il nuovo anno con il resoconto della mia maratona natalizia di film romantici a tema, per l'appunto, natalizio! Ecco la scheda relativa a ben 25 (VENTICINQUE!) film che mi sono pappato durante il mese prima di Natale (nella voce "sorrisi ebeti" più è  alto il voto più i sorrisi sono stucchevoli e insopportabili).

QUANDO ARRIVA IL NATALE
protagonisti 5
storia 3
sorrisi ebeti 5
Giudizio finale: lei ha denti da vampiro, lui ha un figlio rompiscatole, la neve è abbastanza credibile ma non c'è una gran atmosfera natalizia… non c'è molto altro da dire.


NATALE A MAPLE VALLEY
protagonisti 4
storia 3
sorrisi ebeti 8
Giudizio finale: inutile e scontato, neve finta, personaggi sottili e insopportabili.  Insomma evitabile a piè pari.


LO SPIRITO DEL NATALE
protagonisti 6
storia 6
sorrisi ebeti 6
Giudizio finale: favola natalizia con tinte leggermente drammatiche ma mai veramente tragiche. Neve verissima, fantasma fintissimo ed eccessivamente figo. Guardabile.


NATALE TRA I MONTI BLUE RIDGE
Protagonisti 3
Storia 4
sorrisi ebeti 8
Giudizio finale: lui con una faccia ed un doppiaggio che lo rendono antipatico a pelle, lei petulante e gigiona, e poi una bambina che vi prego mettetela in collegio. La storia è terribilmente banale.


UN NATALE IN FAMIGLIA
protagonisti 2
storia 2
sorrisi ebeti 10
Giudizio finale: come da titolo questo è un film per famiglie, con bambini, caprette, personaggi allegri e sorridenti. Insomma una cosa inguardabile. Non c'è neppure la neve. 


UN NATALE SOTTO COPERTURA
protagonisti 5
storia 6
sorrisi ebeti 7
Giudizio finale: i film che si rifanno vagamente a C'è Posta Per Te sono tutto sommato carini. Questo è particolarmente fiacco, ma comunque gradevole. 


NOVE CUCCIOLI SOTTO L'ALBERO
protagonisti 4
storia 6
sorrisi ebeti 5
Giudizio finale: i gatti salvano un film che altrimenti avrebbe ben poche emozioni da trasmettere. Lei è un po’ troppo in là con gli anni per essere credibile. 


IN TEMPO PER NATALE
protagonisti 2
storia 5
sorrisi ebeti 6
Giudizio finale: una donna insopportabile, un uomo figadilegno, un viaggio della disperazione. Il telespettatore non vede l'ora che tutto questo finisca. 


UN NATALE PER REINNAMORARSI
protagonisti 6
storia 5
sorrisi ebeti 5
Giudizio finale: scontato, banale e alla fine un po’ prolisso. Ma gradevole, se non altro leggermente al di fuori dalle solite storie.


UN BACIO SOTTO IL VISCHIO
protagonisti 6
storia 6
sorrisi ebeti 5
Giudizio finale: film carino, anche divertente a tratti, peccato per il finale eccessivamente favolistico. 


QUEL PICCOLO GRANDE MIRACOLO DI NATALE
protagonisti 6
storia 7
sorrisi ebeti 5
Giudizio finale: storia vera, ovviamente romanzata, per molti probabilmente un film stucchevole, io però mi sono commosso non solo sul finale, ergo questo è un film natalizio consigliato.


UNA TRADIZIONE DI FAMIGLIA
protagonisti 4
storia 3
sorrisi ebeti 4
Giudizio finale: una pallosa storia di famiglia ambientata durante il natale, con neve fintissima e musica natalizia altrimenti sarebbe stato tutto ancora più triste. Non si salva niente.


SPOSAMI A NATALE
protagonisti 6
storia 6
sorrisi ebeti 5
Giudizio finale: film misurato, neve quasi sempre vera, natalizio il giusto, pochi sorrisi ebeti. Finale sdolcinato ma a parte questo un film discreto. 


IL NATALE DI BELLE
protagonisti 4
storia 3
sorrisi ebeti 9
Giudizio finale: storia vagamente ispirata a La Bella e la Bestia, ci mette davanti una ragazza pienotta, carina ma con un sorriso ebete sempre stampato in volto, che “doma” il burbero e tenebroso riccone di turno. Romantico è romantico, ma anche abbastanza palloso (e di natalizio non ha praticamente nulla).


NATALE A LONDRA
protagonisti 6
storia 6
sorrisi ebeti 6
Giudizio finale: Storiella misurata, banale ma graziosa. E’ un discreto film romantico natalizio, avaro di vere emozioni ma si lascia guardare. 


COME IN UNA FAVOLA
protagonisti 3
storia 1
sorrisi ebeti 8
Giudizio finale: la protagonista ha un qualcosa che la fa sembrare un trans, la storia è demenziale e in definitiva non trovo un buon motivo per guardare questo film insulso.


UN NATALE DA SALVARE
protagonisti 3
storia 4
sorrisi ebeti 8
Giudizio finale: la protagonista è insopportabile, allegra e petulante, nonché sempre perfettamente acconciata, lui invece è una figa di legno al quadrato. L'unico aspetto positivo è la tanta neve vera!


CHRISTMAST AT THE PLAZA
protagonisti 5
storia 4
sorrisi ebeti 10
Giudizio finale: lei è inverosimile, e farebbe cadere le balle a chiunque, lui un belloccio che  non fa altro che sorridere in modo ebete. Bella però l'atmosfera natalizia newyorchese e c'è una regia e un cast abbastanza pregiati.


LA CHIAVE DI NATALE
protagonisti 5
storia 3
sorrisi ebeti 9
Giudizio finale: trama non pervenuta, sorrisi ebeti a profusione, ma neve tutto sommato convincente. Fa molta atmosfera, nient’altro.


FOREVER CHRISTMAS
protagonisti 6
storia 3
sorrisi ebeti 9
Giudizio finale: niente neve e… solo per donne, se come me sei un maschio rischi che ti cresca il seno. Nient’altro da aggiungere! 


LA DOLCE LUCE DEL NATALE
protagonisti 3
storia 2
sorrisi ebeti 6
Giudizio finale: probabilmente il film più noioso che abbia visto negli ultimi anni. Si salva solo la neve finta, che è fatta bene, ma se cercate un modo per addormentarvi sul divano, eccovelo servito.


LA VIGILIA DI NATALE
protagonisti 8
storia 7
sorrisi ebeti 3
Giudizio finale: film romantico solo a modo suo, ottimo cast, tutto piuttosto scontato però, se non inverosimile.


SOLO A NATALE
protagonisti 2
storia 3
sorrisi ebeti 8
Giudizio finale: una figa di legno, un ragazzo d’oro, l’ex fidanzato abbandonato sull’altare che aleggia più come spirito che fisicamente, e in tutto questo... il natale. Film inutile.


NATALE A GREENPINE GROOVE
protagonisti 3
storia 3
sorrisi ebeti 8
Giudizio finale: troppo mieloso anche per una persona veramente romantica, ma questo film è il trionfo per ogni donna, visto che la protagonista convince un uomo, con prole a carico, a mollare la sua bella vita in città per stare con lei in un posto in culo ai lupi.


UN CAPODANNO DA FAVOLA
protagonisti 6
storia 4
sorrisi ebeti 7
Giudizio finale: la solita trita storia del principe in incognito di cui, casualmente, la protagonista si innamora (soprattutto quando scopre la verità). Il titolo dice tutto, ma è comunque decente, soprattutto perché i personaggi sono - nell'incredibile - credibili.