Final Fantasy VII Rebirth - 2024 - Versione Playstation 5
Oltre 200 ore di gioco per arrivare in fondo facendo tutto quello che c'era da fare in modalità normale, compresi tutti i minigiochi, e molti boss opzionali. E una volta arrivati in fondo altre 100 ore per rigiocare tutti i capitoli in modalità difficile, facendo fuori tutti i boss opzionali, creando tutti gli oggetti che si possono forgiare e vincendo tutti i minigiochi facendo il punteggio massimo.
E i minigiochi sono tantissimi, alcuni derivati dal FF7 originale, come le corse dei Chocobo (di vari tipi) e gli scontri a cazzotti, moltissimi altri messi nuovi nuovi, più o meno freschi, come i già visti assalti a Fort Condor e la corsa in moto, o la gara di piegamenti, ma anche tantissimi altri come le sessioni al piano (fantastiche!), le missioni spaziale in stile Kingdom Hearts, il gioco di carte collezionabili, i campi dei moguri, i tiri al bersaglio, un tower defender, una specie di calcio, e tante altre attività più o meno snervanti ma fatte dannatamente bene, tra rane, delfini e altre amenità.
Naturalmente questo è solo contorno. Per il resto siamo davanti a quello che si può in linea di massima definire il "secondo disco" di Final Fantasy 7, o meglio con Rebirth viene coperta quella fascia di trama che va dall'uscita da Midgar al momento fatale di Aerith. Che poi è ovvio che questo remake spinge per convincerti che la storia non sia effettivamente già scritta e che quindi, per il gran finale previsto per il 2027, avremo grosse sorprese.
Purtroppo il tutto viene fatto con il solito stile Nomurano che ti crea più interrogativi che certezze, dove forse l'unica - per l'appunto - certezza è che alla fine molti di questi interrogativi resteranno irrisolti, lasciando spazio alle solite seghe ment... speculazioni tipiche di ogni fanbase.
I combattimenti, di cui ho sentito parlare un gran bene, non mi hanno affatto convinto. Guidi un solo personaggio e nel frattempo il party non fa una mazza di niente. Molto spesso i tuoi turni vengono interrotti dai nemici o, peggio, da scenette scriptate che ti mandano in vacca una limit che magari stavi coltivando da minuti di reiterati attacchi anonimi.
Le summon arrivano quando vogliono loro, uscendo completamente da qualunque utilizzo strategico (tanto sono comunque piuttosto inutili) e la gestione delle armi e relative abilità mi ha fatto abbastanza cagare.
Ci vorrebbero dei gambit per far agire i compagni con maggiore iniziativa, ci vorrebbe che i turni fossero rispettati e non che viga questa caotica anarchia in cui la strategia va spesso a quel paese. Poi alla fine il tutto funziona, ma sono troppe le volte in cui me la prendo perché le mie tattiche vanno a pallino senza un valido motivo. Sarò l'unico a pensarla così, ma alla fine non mi ha divertito così tanto nemmeno scontrarmi con i mega-boss.
Dal punto di vista tecnico invece nulla da dire: graficamente Rebirth è bellissimo, con scenari quasi fotorealistici, personaggi che soprattutto nelle scenette di intermezzo sono meravigliosi, e poi la musica... i temi dei FF7 sono presenti in quantità e in tantissime versioni diverse... e per chi come me ama tantissimo quella colonna sonora, qui c'è davvero di che godere.
I brani inediti, per contro, sono un po' troppo moderni e quindi un po' fuori posto, ma non intaccano la bellezza dell'impianto sonoro eccezionale di questo gioco.
Ci sarebbe tantissimo ancora da dire ma per concludere mi voglio focalizzare sul fatto che purtroppo la cosa che a me interessa di più in questi giochi è lo sviluppo dei personaggi e questa cosa, in Rebirth, è quella su cui forse è stata messa meno enfasi rispetto a tutto il resto. Per questo motivo, e aggiungiamo anche le ore di scenette da guardare, non posso dire che Final Fantasy 7 Rebirth rimarrà tra i miei giochi preferiti. Ma resta comunque un'esperienza enorme e bellissima da vivere.
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