Disgaea - 2003 - Versione Playstation 2 e PSP
Probabilmente il primo Disgaea è il singolo gioco su cui ho passato più tempo in tutta la mia carriera di videogiocatore: tra Playstation 2, Psp e Nintendo DS penso di aver tranquillamente superato le 500 ore di gioco totale, e persino mia moglie ha superato, solo sulla Ps2, le 400 ore sul suo salvataggio! C'è da dire che la prima versione, quella appunto nata sulla ps2, aveva il difetto - tra gli altri - di non permettere di saltare le animazioni degli attacchi speciali, rendendo molte battaglie di una lunghezza infinita. Molto meglio da questo punto di vista il gioco sulla Playstation portatile che è estremamente più veloce e che consente di saltare in toto gli attacchi speciali (si pensi che un Gigastar qualunque dura 20 secondi, e che per fare fuori certi boss ce ne vogliono combo di 5 o 6 uno in fila all'altro...). Per scrivere questo articolo ci ho giocato anche un po' in emulazione su cellulare e in questa modalità è ancora più veloce e, se si dispone di un gamepad fisico, veramente perfetto per essere goduto al meglio!
Ma andiamo al sodo: perché ho buttato tante ore della mia vita in questo gioco? Non di certo per la trama, che trovo patetica tanto in quello che racconta che nel modo in cui viene raccontata.
Saltare le scene di intermezzo in questo e in tutti gli altri titoli della serie per me è diventato un obbligo, mal sopportando l'umorismo demenziale in stile manga per ritardati con cui si dipanano (lentissimanente) le vicende dei protagonisti. Da questo punto di vista Disgaea è una grandissima delusione, ma non è escluso che possa piacerti visto che di estimatori ne ha parecchi, e hanno persino fatto una serie di cartoni animati basati su questo racconto.
Anche dall punto di vista tecnico il gioco è abbastanza mediocre, con un aspetto grafico più vicino alla Playstation 1 che alla 2, con animazioni 2d che si presentano discrete, ma all'opposto la rappresentazione 3d dei mondi è a dir poco orripilante. Discorso completamente diverso per il sonoro: la colonna sonora, per quanto a tratti eccessivamente barocca, è eccezionale, con alcuni brani davvero storici. Il tango dell'Item World ad esempio è uno dei miei brani preferiti di sempre!
Ma dove Disgaea "spacca" è ovviamente nel comparto di gioco vero e proprio. In linea generale Disgaea ha effettivamente dei meccanismi complessi ma la difficoltà è tutt'altro che proibitiva e tutte le possibilità che il gioco ti offre vengono presentate abbastanza gradualmente (una guida online però non farebbe male consultarla se si avessero dubbi su come fare una certa cosa, e su internet ce ne sono a bizzeffe). Quello che mi ha spinto a passare così tante ore su Disgaea sta proprio nelle sue meccaniche così originali e divertenti da sperimentare, tutte finalizzate a far diventare i priori omini potentissimi. È una figata, ad esempio, prende un mago capace a livello 1 di fare poco più che una dozzina di punti danno, e portarlo al livello 9999 equipaggiato con armi a livello 100 capaci di fargli fare adesso milioni di questi benedetti punti danno, in modo da spazzare via anche il boss più ostico.
Ma la vera genialata di questo gioco è nel già citato Item World, praticamente un generatore casuale di livelli che ti permette di giocare battaglie infinite, piene di opportunità di crescita per le tue truppe, e nel contempo fa si che un oggetto del tuo equipaggiamento si potenzi sensibilmente. Tra l'altro questi livelli casuali in alcuni casi richiedono una certa capacità in stile puzzle game per essere risolti, in cui bisogna districarsi tra nemici insormontabili per raggiungere la via di fuga.
Arrivare alla fine delle missioni della storia è piuttosto facile, visto che alla fine è sufficiente sviluppare anche solo un unico personaggio che, se anche leggermente sovralivellato, diventa prsticamente imbattibile. Ben diverso è il discorso se vuoi invece battere tutto il battibile presente nella fase post game. È qui che si fa necessario avere una squadra ben strutturata ed equipaggiata. Non di meno non ti devi aspettare un gioco in cui le abilità strategiche siano fondamentali. Disgaea ha l'aspetto di un gioco tattico ma si basa quasi del tutto sul concetto di forza bruta: tutto è finalizzato per farti diventare forte e imbattibile, a prescindere da come ti schieri in campo. Ci vuole molta furbizia per sopravvivere negli Item World, ma i nemici sono praticamente alla stregua di uno degli altri aspetti "ambientali" da cui bisogna guardarsi, visto che non hanno alcuna intelligenza tattica, ma si buttano solo all'attacco.
Per finire questa veloce disamina posso dirti che di tutta la serie il primo Disgaea, pur avendo tante spigolosità che poi sono state limate nei capitoli successivi, resta il mio preferito. Le meccaniche non sono eccessivamente numerose, e la cosa non è necessariamente un male perché ti focalizza verso un risultato ben chiaro, ma soprattutto trovo che l'Item World fosse perfetto così come lo avevano concepito, mentre nei giochi successivi minpare he sia stato un po' snaturato, nell'ansia comprensibile di proporre qualcosa di nuovo e di più vario.
Un gioco cult non per tutti.
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