lunedì 4 dicembre 2023

I "basic" della mia vita (prima parte)



I linguaggi BASIC della mia vita (prima parte): Commodore 64 e Amiga

La mia passione per i videogiochi è sfociata, nel 1984, nell'acquisto di un Commodore 64, che voleva dire per il sottoscritto che non solo potevo usufruire dell'enorme quantità di giochi che erano già disponibili per quella macchina (tutti gratuitamente) ma che potevo addirittura crearmi i miei giochi programmandoli direttamente con la tastiera. Importante corollario a questa tesi era che quindi avrei preso totale controllo dello schermo televisivo, un traguardo a cui ambivo fin dai primissimi timidi colpi di "Pong" dati con la console Polistil del mio vicino di casa. Se ti chiedi cosa significasse per me questo traguardo devi ricordare che negli anni 70 noi bambini potevamo solo cambiare canale (in tutto una dozzina o poco più) e guardare cartoni animati e telefilm solo quando venivano trasmessi: il nostra era un uso totalmente passivo del mezzo televisivo, e poter manipolare l'immagine era quindi una specie di sogno bagnato di tutti quelli che come me vedevano nello schermo un potenziale sistema per esprimere la proprio creatività.


Fatto sta che l'arrivo del piccolo home computer spalancò un portone sulla mia creatività e iniziai a programmare in basic ancora prima di possedere fisicamente la macchina, grazie a pubblicazioni come Input, Commodore Computer Club e HC. Sono partito dai primi programmi "indovina il numero" fino ad arrivare a vere e proprie avventure testuali o grafico testuali, con animazioni e musica. Naturalmente in basic più di tanto non si poteva fare, e infatti poi passai anche alla programmazione del linguaggio macchina. Ma restando al basic, sempre su Commodore 64 programmai anche con il diffuso"GW BASIC", grazie ad un rimaneggiamento di quello standard Commodore, e soprattutto col Simon's Basic, grazie al quale era possibile davvero fare qualunque cosa con semplicità, sonoro e grafica compresi. Ma di questo parlerò più diffusamente in un prossimo articolo. Infine non posso non citare un emulatore che mi consentì in modo fantastico di programmare anche col basic delle Spectrum, aprendomi la possibilità di provare tanti altri listati che mi erano precedentemente rimasti preclusi. Unico limite di questo programma: "Can't do machine code", cioè gli era impossibile emulare anche il linguaggio macchina (e quindi la totalità dei giochi commerciali), ma per quanto riguarda il basic il nostro C64 diventava uno spectrom 48k a tutti gli effetti!


Quando infine arrivò l'Amiga arrivò anche l'Amiga Basic, rivoluzionario rispetto ai vetusti linguaggi implementati sugli home a 8 bit, ma molto meno "user friendly" di quanto si potesse sperare. Per iniziare a meno di non possedere un monitor dedicato, la lettura/scrittura dei listati era piuttosto difficoltosa per la dimensione e la forma dei caratteri. La distribuzione delle finestre era abbastanza confusionaria e la lentezza generale, sia dell'editor che degli eseguibili, era davvero bassa. Ricordo insomma che programmare in basic era abbastanza una pena, e pur avendo prodotto decine di giochi (dal Simon al gioco del 15, passando per avventure testuali, quiz musicali, modellatori tridimensionali, persino un CAD funzionante al tutto e per tutto) non ho ricordi felici, anzi era sempre una lotta con la miopia e lo stress dato da un editor poco flessibile. Grazie al cielo poi arriverà l'Amos, ma anche di questo parlerò in un futuro articolo perché merita davvero un discorso a parte, come anche sarà per gli altri "basic" a cui approderò dopo su Pc. L'Amiga Basic era invece un prodotto ancora non ottimizzato e, per quanto funzionasse alla perfezione, avesse l'implementazione delle "procedure", e avesse anche abolito finalmente i numeri di linea, richiedeva dotazioni hardware maggior di quanto non fosse un semplice Amiga 500 liscio. In ogni caso i 3 basic di cui ti ho parlato (C64, Spectrum e Amiga) hanno fatto parte della mia vita per anni come veri e propri compagni di giochi e come autentici mezzi creativi. Purtroppo oggi nessuno potrà rivivere una situazione analoga a quella che abbiamo vissuto noi hobbisti degli anni 80 quando, acquistando un computer, ci veniva lasciata aperta una finestra sull'informatica e la programmazione di questo tipo. Per questo motivo mi dispiace constatare che tutte queste esperienze e situazioni andranno perdute e spero quindi che con questo articolo si possa preservare almeno la mia testimonianza per le generazioni future.



2 commenti:

  1. Tu sei troppo avanti! Anche io amavo cimentarmi col BASIC del C64 ma mi limitavo a copiare listati dal manuale per sentire il "suono di una pistola" o al massimo disegnare col cursore. Potessi tornare indietro, direi al me stesso bambino di proseguire su quella strada! 🤷🏻‍♂️ Oggi mi spingo al massimo con qualche script o macro ma mi stuzzica l'idea di creare qualcosa di "mio".

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  2. Io mi divertivo come un pazzo invece, facevo programmi di ogni tipo! Peccato che poi non ero in grado di andare oltre a linguaggi semplici, già l'assemby dell'amiga era troppo complicato per me :-(

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