Defender - 1980 - Versione Arcade
Tanto mi era piaciuta la versione per Atari 2600 di Defender, al punto che mi ero letteralmente slogato il pollice giocandoci, tanto invece fu un'esperienza terribile per il sottoscritto la sua versione arcade. Defender in sala giochi era un titolo impossibile per un bambino di 10 anni quale io ero quando mi ci approcciai, visto che prevedeva una leva per alzare e abbassare l'astronave, un tasto per fare fuoco, uno per la bomba intelligente, uno per tentare il salto nell'iperspazio e ben due tasti per muoversi, uno per andare a destra e uno per andare a sinistra: decisamente troppo per le mie manine paccioccose, e infatti ogni partita, per me, fu un disastro.
Oltre a questo, ogni dannata volta che saltavo nell'iperspazio finivo per morire, e non ho mai capito perché. Ho perso più vite in questo modo che per collisioni con gli alieni nemici. Giocare a Defender era quindi una tortura vera e propria, per cui dopo una dozzina di tentativi abbandonai. Peccato, perché il misto di suoni metallici e la grafica così ricca di colori che brillano aveva un fascino come ho trovato in poche altre macchine da gioco arcade. Per non parlare del laser, la cosa più vicina ad un vero raggio che mi sia mai capitato di vedere in uno sparatutto.
Anche su emulazione questo gioco è un casino da padroneggiare, per cui non consiglio di provarlo se non muniti di mani tentacolari e di un joypad stile sala giochi. A parte questo Defender è ancora un gioco fighissimo da vedere ed ascoltare... quando giocano gli altri!
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