sabato 26 febbraio 2022

Danganronpa: Trigger Happy Havoc

 


Danganronpa: Trigger Happy Havoc - 2010 - Versione Android    


"Se ti è piaciuta le trilogia di Phoenix Wright non può non piacerti Dangaronpa, che è un gioco molto simile ma con un setting ancora più sopra le righe!"
In questo modo mi è stato venduto, da più parti, questo 
Danganronpa: Trigger Happy Havoc, una "visual novel" investigativa di stampo nipponico molto apprezzata e di cui sono stati già fatti un paio di seguiti. Ebbene sì, è vero, mi sono piaciuti tantissimo i giochi di Phoenix Wright, e quindi mi sono messo a giocare a questo Danganronpa pieno di buoni propositi.



Purtroppo ho resistito solo tre ore e poi ho gettato la spugna: troppe troppe troppe chiacchiere, dialoghi infiniti e inutilmente prolissi, tutto questo senza che venga richiesto un briciolo di cervello da parte del giocatore che, per l'appunto, non gioca. Le prime ore di questo titolo sono di semplice e sola lettura, una lettura poco avvincente, un'introduzione lunghissima a una quindicina di personaggi, uno più stupido e/o stereotipato dell'altro. Una noia mortale.



Quello che viene raccontato non mi ha interessato minimamente per cui ho mollato il gioco ben prima di arrivare persino al primo delitto. Probabilmente a quel punto le cose possono iniziare a diventare interessanti, ma per me è troppo tardi, ho cose molto migliori da fare che leggere le cazzate sparate (in inglese) da 15 idioti in stile manga che litigano tra di loro. Probabilmente se avessi perseverato avrei anche cambiato parzialmente idea, non lo nego. Ma è evidente che questo gioco non faccia per me, questo tipo di personaggi e situazioni non facciano per noi, mentre il già citato Phenix Wright mi aveva intrigato fin dalla prima scena, grazie ad una sceneggiatura molto più asciutta ed avvincente (puoi leggere la mia recensione qui).



Dal punto di vista tecnico il gioco è interessante, con un misto 2d e 3d che fa un certo effetto, almeno in alcune ambientazioni, ma lo stile grafico non mi convince, né per i personaggi né per gli ambienti. Decisamente migliore l'aspetto sonoro, che presenta musiche di qualità e qualche dialogo doppiato, mentre per lo più, quando interviene qualcuno, viene emesso solo una breve esclamazione (escamotage piuttosto classico). La gestione su touch screen, per concludere, è comodissima.


Per concludere quindi non me la sento di bocciare questo gioco, non l'ho giocato abbastanza a fondo, ho visto troppo poco altro dopo l'introduzione per poter emettere un giudizio degno di questo nome. Tuttavia ho visto abbastanza per decidere che questo tipo di gioco, con questi tempi e questi dialoghi inutilmente prolissi, non fa per me. Se ti è piaciuto Phoenix Wright provalo, ma non è detto che ti piacerà.



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