World Games - 1986 - Versione Commodore 64
Come mi è già capitato qualche volta di dire, il salto generazionale a cui mi assistetti quando il mio amico Luca mi mostrò il suo Commodore 64 fu dirompente. Non si parla di qualcosa di inimmaginabile visto che ero abituato a vedere i giochi al bar - che erano davvero su di un altro pianeta - ma di qualcosa di così inaspettato da farmi sognare ad occhi aperti. Non credevo che si potesse già giocare in casa propria con qualcosa di molto diverso dall'Atari 2600 o anche dalla tecnicamente superiore console Colecovision. Invece il mio amico Luca, ottobre 1984, mi fece sedere davanti al suo monitor della Commodore, accese il biscottone, ed iniziò ad inserire floppy disk nel drive 1541. Si aprì un mondo.
Una serie di giochi uno più bello dell'altro, un più originale dell'altro. Vidi ben pochi giochi "arcade" nel senso comune del termine, se si esclude qualche conversione (a mio avviso fantastica) di titoli da sala, tra cui Popeye, Donkey Kong e Pole Position, ma fui colpito soprattutto dai prodotti originali, giochi che magari sfruttavano il joystick ma anche la tastiera, che per me era un dispositivo tutto da scoprire. Tra questi, una delle primissime cose che vidi: Summer Games.Un omino animato splendidamente in un'introduzione con grafica e musica bellissime, il volo delle colombe, la possibilità di inserire il proprio nome con la tastiera e scegliere bandiera e annesso inno nazionale (tra cui il nostro pezzo di Mameli). Questo bastò per accendere l'eccitazione del Barabba tredicenne oltre misura. Pazienza se il gioco fosse bene o male qualcosa di simile al (per me poco attraente) Decathlon dell'Activision: l'alchimia perfetta aveva sfondato la barriera dei miei (nascenti) gusti ludici e anche quando mi comprai l'agognato home computer della Commodore, non disponendo da subito del disk drive, mi ritrovai spesso a chiedere al mio amico Luca di caricare il gioco (che per l'appunto in quel periodo funzionava solo su dischetto) e di farmi provare ancora quella sensazione di meraviglia.
Un anno dopo arrivò Winter Games, stessa identica tipologia di gioco ma con alcune discipline invernali, e poi l'anno ancora successivo fu la volta di World Games. A questo titolo non ci giocai quasi per niente, visto che ormai mi ero abituato alle meraviglie che il C64 mi regalava ogni giorno e, diciamolo, questa ennesima reiterazione di gioco multievento sportivo aveva iniziato a fare il suo tempo. Anche perché non c'era nemmeno un'introduzione così bella e innovativa. E diciamolo, anche perché il gioco in sé, soprattutto se giocato da solo, non aveva molto senso. Le varie discipline non spaccavano più il joystick come accadeva in Summer Games ma avevano meccaniche molto semplici da eseguire, e tutto diventava ripetitivo se si sapeva come eseguirle. Per cui di World Games a me rimane solo e soprattutto il ricordo di un gioco con tante discipline bizzarre (tra cui il lancio del tronco) e con il sollevatore di pesi scoreggione. Ma per il resto questo gioco è meglio lasciarlo dov'è.
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