venerdì 28 febbraio 2025

Suika Game: the Watermelon Game

 


Suika Game: the Watermelon Game - Versione Browser 

Quando ho parlato di Disgaea Prinny Fusion (vedi qui) non avevo idea che si trattasse di un clonazzo di un altro gioco, quel Suika Game di cui ti metto il link qui sotto e al quale puoi giocare liberamente e gratuitamente sul browser.

Il link è questo: https://suikagame.com/  e ti consiglio di provarlo subito anche se, va detto, potresti non smettere più! 



mercoledì 26 febbraio 2025

The Last Guy


The Last Guy - 2008 - Versione Playstation 3

The Last Guy era uno dei 4 giochi che trovai preinstallati sulla Playstation 3 quando l'acquistai in versione "fat" nel 2008. Tra gli altri giochi c'era Super Stardust HD (ne ho parlato qui), mentre degli ultimi due giochi al momento non ho memoria. Ricordo invece molto bene questo The Last Guy perché se non altro era parecchio originale.


Per la grafica del gioco gli sviluppatori hanno giocato al risparmio, usando normalissime foto 2d satellitari, con l'aggiunta di qualche nemico poligonale (molto piccolo e molto low-poly) che passeggia in giro e di una quantità di micro-omettini che corrono ovunque. Questi omettini vanno ad accordarsi al nostro eroe se questi passa nelle loro vicinanze, andando a formare una piccola folla di persone che vanno condotte nel punto di salvataggio.


Quando si hanno portati abbastanza omini in salvo, il livello finisce in modo positivo. Lo scontro con i nemici ci fa perdere energia (e persa tutta, si muore) ma soprattutto incontrare nemici fa sì che si disperda la folla, per cui in caso di contatto ci tocca tornare indietro per recuperare i poveri abitanti della citta che sono tornati a rifugiarsi dentro gli edifici. E in tutto questo c'è anche un esiguo limite di tempo per riuscire a portare in salvo un numero sufficiente di persone.


Ci sono altri tipi di minaccia ma essenzialmente il gioco è tutto qui, divertente e adrenalinico, facile da gestire ma che, nei livelli avanzati, richiede una certa pianificazione del percorso, basata anche sulla ripetizione dello stesso livello. In altre parole si può improvvisare con successo solo per i primi quattro o cinque livelli, dopo è necessario sbattere la testa contro il muro almeno un paio di volte prima di venire a capo alla situazione. Questo potrebbe scoraggiare i giocatori più impazienti (come me), ma The Last Guy resta comunque un gioco divertente ed originale che dovresti provare.


domenica 23 febbraio 2025

B.C. II: Grog's Revenge

 


B.C. II: Grog's Revenge - 1984 - Versione Commodore 64

Il primo gioco dedicato ai fumetti B.C. (che tra l'altro ho recensito qui) era un gioco semplice e dall'impronta arcade, una sorta di Moon Patrol ridisegnato su personaggi preistorici. Fu uno dei primi titoli che vidi e giocai sul Commodore 64 e pur non essendo un gioco che mi appassionò particolarmente, fu comunque uno di quelli che mi fecero definitivamente innamorare dell'home computer e delle sue qualità tecniche. Questo suo seguito invece, pur non cambiando totalmente il genere, di appartenenza, si presentò come qualcosa di un po' più originale. Ma non per questo lo apprezzai di più, anzi finii col "mollarlo" abbastanza presto.


Adoravo (e adoro tutt'ora) questo fumetto e tra tutti i personaggi amavo in particolare la tribù delle ostriche, che in questo gioco assumono un'importanza centrale. Tuttavia a parte la rappresentazione grafica che riprende i soggetti del fumetto, qui non c'è nulla dell'umorismo della striscia originale, per cui il gioco a mio parere si trascina stancamente nel portare il nostro omino avanti e indietro per livelli tutti uguali, cerando solo di raccogliere abbastanza ostriche per poter passare al livello successivo. E in tutto questo è sufficiente sbagliare di un pixel per morire sfracellato contro una parete o in fondo ad un dirupo. E' vero che gli ostacoli vanno aumentando livello dopo livello e che la rappresentazione grafica dei percorsi è indovinata (carino anche il passaggio nelle grotte oscure), ma questo gioco è troppo difficile e dà troppo poca varietà per essere considerato davvero divertente. Peccato, perché nella memoria rimane comunque un classico dell'epoca d'oro del Commodore 64.



sabato 22 febbraio 2025

Tokyo Xtreme Racer (serie)



Tokyo Xtreme Racer - 1999 - Versione Dreamcast
Tokyo Xtreme Racer 2 - 2000 - Versione Dreamcast 
Tokyo Xtreme Racer Zero - 2001 - Versione Playstation 2 
Tokyo Xtreme Racer 3 - 2003 - Versione Playstation 2

Ho messo questi quattro titoli insieme perché fondamentalmente si tratta sempre dello stesso gioco. Semplicemente, titolo dopo titolo, in questa serie le piste si sono ampliate, gli avversari si sono moltiplicati, così come la lista delle vetture acquisibili si è allungata. Ma prima di passare ad una disanima più precisa riguardo alle peculiarità di ciascun titolo, è doveroso spiegarti di che cosa stiamo parlando.


Tokyo Xtream Racer ti mette in piena notte alla guida di un bolide a percorrere le autostrade di Tokyo (almeno inizialmente, da cui il titolo). Si guida quindi sulle tangenziali e sulle altre superstrade che attraversano la città, si passano i caselli, si superano tunnel e ponti, sfrecciando tra i palazzi e altri scorci tipici cittadini. Non conosco le città giapponesi, ma credo che la riproduzione delle strade e degli elementi a contorno siano fatte in modo fedele alla vita reale, rincorrendo quindi una certa aderenza alla realtà.


Il bello è che si può correre per queste vie all'infinito. Solo nell'ultimo titolo (Racer 3) le temperatura dell'olio e dell'acqua della nostra auto tendono a salire, kilometro dopo kilometro, costringendoti ad un certo punto a tornare in garage, pena un repentino calo delle prestazioni. Ma al di là di questo in linea generale si può girare in lungo e in largo senza alcun limite. Col progredire del gioco, a partire da Racer 2, vengono sbloccati nuovi tronconi di autostrada e, in Racer 3, si aprono addirittura due nuove città con relative autostrade da sbloccare un po' alla volta!


Oltre a poter scegliere tra un'ampia rosa di auto (in costante aggiornamento durante il gioco) quali mezzi acquistare e quindi guidare (ovviamente se hai abbastanza crediti da parte per permetterti l'acquisto), è possibile anche potenziare i tuoi bolidi comprando numerose parti di ricambio, generalmente più performanti di quelle standard. Si va dai copertoni ai freni, dal motore alla marmitta, dagli alettoni alle varie parti della carrozzeria, senza dimenticare cerchioni, trasmissione e rinforzi/alleggerimenti dell'abitacolo. In base ai pezzi acquistati è anche possibile dar fondo a diverse regolazioni su freni, cambio, incidenza aerodinamica e angolazioni delle ruote. E si possono aggiungere adesivi e decalcomanie. Insomma, poco alla volta, è possibile personalizzare aspetto e prestazioni di ogni auto.


Le auto ovviamente sono molto diverse tra loro, nel prezzo e nelle prestazioni. Nel primo gioco i modelli, seppur riconoscibili, non hanno il loro nome reale, cosa che invece cambia nei titoli successivi dove le varie vetture hanno per fortuna la licenza ufficiale dei costruttori. Ma in tutto questo come si fanno i crediti e soprattutto in cosa consiste il gioco?


Molto semplice: vagando per le autostrade si possono sfidare altri fancazzisti che come noi sono in cerca di emozioni. Parliamo di mezzi gestiti dal computer, non di avversari umani. Ci si piazza in coda alla vettura che vogliamo sfidare e si sfanala. Parte così una gara su chi riesce a distanziare l'altro il più a lungo possibile (con un meccanismo non attuabile nella realtà ma che funziona molto bene nel gioco). In caso di contatto tra le vetture o con i bordi della strada le auto non si danneggiano, ma la barra di energia che appare durante i duelli si consuma notevolmente, per cui è necessario avere una guida veloce ma anche molto "pulita".


Tra scontri con gregari e boss si va avanti così, sconfiggendo tutti quanti i membri di ciascun clan, guadagnando crediti, acquistando e potenziando auto, e sbloccando nuovi percorsi. Fino a vincere la sfida finale. Se la cosa, detta così, può sembrare un po' noiosa, in realtà ogni sfida ti dà talmente tanta adrenalina che ti ritrovi dopo ore a girare sempre tra gli stessi caselli per stanare tutti gli antagonisti possibili e fargli mangiare la tua polvere. Nell'ultimo gioco della serie gli sfidanti sono davvero centinaia, ma la presenza di tre diverse città e anche l'introduzione della pioggia (e la sua relativa nebbia) fanno sì che si preservi una certa varietà.


Non mancano momenti di noia, come quando ti trovi a rincorrere per minuti intere auto da sfidare che stanno viaggiando qualche kilometro più avanti, o al contrario ti fermi ad aspettare altre auto che sono qualche kilometro indietro. A quel punto forse conviene ritirarsi e tornare in pista da zero il giorno successivo. Ma tutti questi giochi della serie Xtreme Racer, anche grazie alla loro semplicità e al fatto che non sono in alcun caso punitivi, riescono ad appassionare e ti tengono appiccicati al monitor vittoria dopo vittoria, guidandoti nella tua escalation verso il dominio delle autostrade cittadine.



Dal punto di vista tecnico i giochi sono tutti ben fatti, e in particolar modo le piste scorrono fluidissime, ma c'è qualcosa da dire a riguardo. Graficamente nessuno dei quattro titoli è da spaccamascella, ma trattandosi di titoli in un certo senso "open world" non c'è da meravigliarsi se la grafica non è ricchissima. E comunque non mancano diverse cose molto carine, come ad esempio l'effetto delle luci posteriori delle auto che appaiono in lontananza. Tuttavia i primi due titoli su Dreamcast vantano una definizione nettamente migliore rispetto ai giochi pubblicati su Playstation 2. In particolar modo Zero risulta davvero penalizzato dal confronto, con brutte scalettature molto evidenti. Per contro Zero ha una maggiore varietà nei mezzi che compongono il traffico, che addirittura (e inspiegabilmente) in Racer 3 è composto da un solo tipo di mezzo, un fottuto furgoncino giallo! Un po' poco anche se forse c'è un motivo "legale" in tutto questo, cioè quello di voler rappresentare non una strada libera a qualunque mezzo, ma popolata solo da mezzi "dell'origanizzazione" della gara, in modo da non rappresentare un pericolo per gli ignari automobilisti durante le nostre scorribande. Ciò non toglie che un numero maggiore di auto, e una maggiore varietà delle stesse, sarebbe stata preferibile.


Tirando le somme il titolo migliore della serie è inevitabilmente l'ultimo uscito. A parte il problema del traffico monotono e a parte una definizione leggermente inferiore rispetto ai primi titoli per Dreamcast, la mole di contenuti, la variabilità del meteo e la presenza delle temperature di gestione, fanno di Tokyo Xtreme Racer 3 il titolo definitivo della serie (almeno su console). Tra l'altro è appena uscita una nuova versione 2025, ma al momento è appannaggio solo per gli utenti PC. Da quello che ho potuto vedere il nuovo capitolo è assolutamente in linea con tutti i suoi predecessori, anche se non manca qualche piccola novità. Ma lo vedremo quando uscirà anche per console. Per il momento ti consiglio assolutamente di recuperare Tokyo Xtreme Racer 3 e di dar fondo all'acceleratore.




mercoledì 19 febbraio 2025

Morteville Manor

 


Morteville Manor - 1987 - Versione Amiga

Mortville Manor aveva, all'epoca della sua uscita, due grandissimi assi nella manica. Il primo risiedeva nell'atmosfera che questo gioco era capace di trasmettere al giocatore: le sue immagini statiche, per quanto poco artistiche, ti calavano veramente in una realtà alternativa, in un maniero coperto da un freddo manto invernale (direi quasi "natalizio", visto che le schermate di caricamento mostrano proprio le classiche decorazioni natalizie), dove ti senti solo e immerso nel mistero.


Il suo secondo punto di forza invece era un po' più soggettivo e riguardava chi, come me, se ne veniva da un quinquennio di avventure grafico/testuali per Commodore 64, dove era già capitato di aver vissuto atmosfere simili, ma molto più limitate perché ostacolate da una realizzazione tecnica per forza di cose più povera, e da un'interfaccia utente ostica e sotto molti aspetti anacronistica.



Morteville Manor rappresentava quell'evoluzione che aspettavamo tutti: tante schermate grafiche colorate in alta risoluzione, musica di sottofondo, personaggi parlanti e gestione del gioco totalmente via mouse, senza dover più digitare nemmeno un verbo! Veder realizzato (ma anche l'idea di poter realizzare) un gioco come questo era davvero fonte di gioia per tutti gli avventurieri come me. Peccato che nella realtà dei fatti poi le cose non fossero così belle come sembravano e che, anzi, alla fine mi sono ritrovato addirittura a rimpiangere il vecchio parser testuale.


L'interfaccia infatti non è così comoda. Dover cercare il verbo in un menù a scomparsa e poi cliccare a caso sulle immagini sperando di ottenere qualche risultato degno di nota, è un sistema macchinoso e poco gratificante, per non parlare della gestione dei dialoghi! Le frasi si scelgono alla Monkey Island, tendono a diventare numerose e tutte uguali per ciascun personaggio, e poi le risposte... quelle sono tutte generate con la voce sintetica dell'Amiga, in inglese senza sottotitoli, e con un accento francese terrificante. Insomma, ti passa la voglia di giocare subito!


In definitiva Mortville Manor non mantiene nulla di ciò che promette. E' un tentativo encomiabile, è un necessario anello di congiunzione tra la avventure testuali e quelle in prima persona alla Myst, me non riesce a conquistare come nessuna di queste due tipologie. Le risposte testuali alle tue azioni sono troppo misere e vaghe, i dialoghi sono terrificanti, quello che si salva è come detto solo l'atmosfera generale di questo titolo. E infatti non l'ho mai portato a termine.



domenica 16 febbraio 2025

Barbarian II: The Dungeon of Drax

 


Barbarina II - 1988 - Versione Commodore 64

Del primo Barbarian ne ho già parlato qui, del secondo invece volevo solo scrivere due righe veloci in quanto in realtà ebbi modo di giocarci solo per un pomeriggio e sul Commodore 64 di un amico, visto che quando uscì questo gioco avevo già in casa una bella fiammante Amiga 500 e il mio vecchio biscottone era già un ricordo lontano. Potrò sembrarti cattivo e ingrato nei confronti di uno dei più fedeli compagni della mia adolescenza, ma è la pura verità!


Quel pomeriggio ci siamo un po' diverti a decapitare mosti (alcuni davvero buffi, come il dinosauro rosa) ma per lo più ci siamo parecchio rotti le scatole a giare a zonzo per livelli labirintici, pieni di nemici, buche nelle quali cadere (anche se si poteva evitare all'ultimo la caduta smanettando col joystick), ma soprattutto ci imbruttiva parecchio la lentezza generale del programma. Il nostro ometto arrancava come non mai sia nell'incedere che nel combattere, e il sistema di controllo - parecchio singolare, per non dire incasinato - non aiutava.


D'altra parte graficamente il gioco era molto bello, con sprite enormi, vari e ben animati. Insomma pur se il gioco era lento su Commodore 64 l'aspetto tecnico invogliava ad andare avanti per vedere quali altre meraviglie ci sarebbero state mostrate. Peccato che ormai fossi abituato all'Amiga per cui ben poco avrebbe potuto impressionarmi la grafica del C64.


In ogni caso il gioco era bello e dopo un po' di morti (e lunghi caricamenti) diventava possibile anche prendere le giuste misure per affrontare i nemici con una certa facilità.  La bussola a forma di spada aiutava ad orientarsi ma era necessario prendere carta e matita per fare una mappa in quanto era facilissimo trovarsi a giare a vuoto per ore!


Infine era anche possibile decidere se giocare con il muscoloso barbaro o la sua pneumatica compagna, e benché non cambiasse nulla nel gameplay, questa scelta aveva il valore di un'aggiunta quasi epocale, che invogliava a rigiocare il titolo diverse volte. Oggi Barbarian II colpisce per la ripetitività con cui scenari e situazioni si ripresentano per tutta la durata del gioco, ma non si piò negare che graficamente sia ancora bello a vedersi. Non ho mai giocato alla versione 16 bit, ma temo che non sia all'altezza di questa produzione per il piccolo Commodore 64, perché se sulla macchina 8bit questo gioco sembra un piccolo miracolo di tecnica, probabilmente la versione Amiga fa naufragare Barbarian II nella più totale mediocrità.



venerdì 14 febbraio 2025

Pandemonium

 


Pandemonium - 1996 - Versione Playstation

Pandemonium fu uno dei primi videogame per Playstation che mi furono mostrati dai miei amici prima che comprassi la console, e ammetto che quella visione mi colpì. Lo trovai piuttosto interessante nella sua realizzazione tecnica (e anche bello da vedersi), visto che non mi sarei mai aspettato di trovarmi di fronte ad un platform a scorrimento laterale che non fosse fatto con grafica bitmap ma che fosse, invece, costruito su un mondo 3d. Nel suo piccolo era un segno del progresso.


Pandemonium nella sua essenzialità era proprio questo: un classico platform a scorrimento (tipo i vari Super Mario) ma costruito in un setting non piatto. Mi piacciono i giochi platform di questo tipo? No. E infatti mi limitai a giocare per un po' esclusivamente in quell'occasione ma non mi portai mai a casa una copia di questo titolo. Ho dovuto/voluto aspettare il 2025 per giocare un po' approfonditamente.


Beh, ci ho giocato, e ammetto che i primi livelli sono persino troppo facili (probabilmente perché studiati per essere affrontati col joypad digitale) e quindi mi sono divertito senza alcuna frustrazione. Avanzando nei livelli però, inevitabilmente, sono iniziate le difficoltà: salti temporizzati, salti millimetrici, salti alla speraindio ecc. Non qualcosa che mi diverta, non quel genere di sfida che mi elettrizzi, tutt'altro. Ma credo che un appassionato di platform game possa trovare parecchia soddisfazione nell'affrontare Pandemonium.


La possibilità di scegliere di affrontare i vari livelli scegliendo tra due personaggi molto simili, anche se con abilità leggermente diverse rende comunque ogni livello rigiocabile almeno due volte, per cerare di raccogliere tutte le stell... hem, tutte le monetine. Sempreché tu possa pensare che ne valga la pena. Infatti questo gioco ha il limite evidente di non presentare nulla di veramente diverso da tanti altri esponenti dello stesso genere. Se trenta anni fa il solo fatto di essere un gioco realizzato con grafica poligonale poteva valere un giudizio di originalità, oggi al contrario - giocando a Pandemonium - ti chiedi se questo gioco non potevano comunque realizzarlo in bitmap 2d, che forse sarebbe invecchiato meglio, visto che la presenza di una terza dimensione è esclusivamente scenografica e la grafica poligonale dimostra tutti i suoi anni.


Se quindi la grafica è invecchiata, anche il sonoro non è nulla di stellare, la giocabilità non è malaccio ma, come detto, non inventa nulla di nuovo. Resta il valore affettivo che probabilmente tanta gente, come me, ha legato un ricordo a questo gioco per quello che ha rappresentato in quel determinato periodo storico. Un bel gioco? Probabilmente oggi non lo è più così tanto, ma merita comunque di essere provato da qualunque videogiocatore di vecchia data.




martedì 11 febbraio 2025

Crystal Castles

 


Crystal Castles - 1983 - Versione Arcade

Il cabinato di Crystal Casltes aveva un solo grande problema, che poi - anche se in altri termini - si ripresenta anche quando si gioca a questo titolo ricorrendo alla moderna tecnica dell'emulazione: e sì, mi riferisco alla trackball! Questo infame metodo di controllo permetteva movimenti precisi e veloci, concedendoti la possibilità di effettuare veri e propri virtuosismi per schivare i nemici (che si potevano anche saltare, ma questa soluzione portava spesso a morte certa), ma che per contro ti riduceva il palmo della mano in brandelli!


Sarà anche colpa dell'imperizia che colpiva me e tanti altri giocatori, ma quante persone si sono fatte ripetutamente pizzicare la pelle nella fessura della trackball? Io ho ricordi da incubo sia con questo Crystal Castles che con gli altri (per fortuna pochi) giochi che adottarono lo stesso infausto sistema di controllo. Che, lo ripeto, sotto certi aspetti era fantastico, ma come implementazione fisica ha sempre sollevato diverse perplessità (e madonne).


Il problema non si ripresenta, ovviamente, usando un joypad ma il controllo con una levetta, anche se analogica, non riesce purtroppo a replicare la sensibilità, sia nel movimento che nella velocità applicabile al movimento, che invece riusciva a restituirti l'utilizzo di una trackball. Pertanto usando un controllo tipo joypad avremo per la maggior parte del tempo il nostr"mangiare" (in puro stile Pac Man). Non è che Crystal Castles diventi  ingiocabile senza l'utilizzo della trackball, ma l'esperienza risulta un po' frustrante e in definitiva poco divertente.


Dal punto di vista tecnico il gioco si difendeva molto bene nel 1983, e ancora adesso ha un suo fascino molto particolare, soprattutto quando si compongono le "fettine" dei vari livelli (è una cosa che va vista per essere capita). Non ho mai pensato però che dal punto di vista artistico questo gioco fosse particolarmente valido, con sprite e colori poco azzeccati e con le animazioni dei vari personaggi un po' confuse e slegate allo sfondo. Tutto questo per dire che, in definitiva, non ho mai considerato Crystal Castles un gioco particolarmente riuscito, e quindi nemmeno adesso so dirti se valga la pena investirci del tempo. Probabilmente varrebbe la pena giocarlo solo utilizzando una trackball, mentre se disponi di un normale joypad a mio parere finiresti per non divertirti nemmeno un po'.



domenica 9 febbraio 2025

Future Pinball: Goldrake

 


Future Pinball: Goldrake - 2012 - Versione PC

Future Pinball è una piattaforma gratuita che mette a disposizione decine di tavole per giocare a flipper, tutte completamente gratis, e puoi trovare dal rifacimento di famosi flipper (come quello della famiglia Addams o quello di Space Invaders) a una quantità di flipper inventati di sana pianta. L'unico scotto da pagare è che per girare bene e in modo fluido, questa piattaforma necessita di un computer con qualche cavallo sotto al cofano e che quindi non sia proprio uno da discount.


Tra queste tavole originali ne ho trovata una fatta da un programmatore francese dedicata a Grendizer o, come dicono in Francia, Goldorak. E' un flipper molto carino e divertente ma purtroppo risulta farcito da voci e da brani musicali esclusivamente francesi, e che quindi hanno poco a che fare con il mitico Grendizer come lo conosciamo noi. Non ci è voluto molto però per trovare la mod fatta in Italia: il flipper è lo stesso, con le stesse meccaniche, ma la grafica è tradotta, le voci sono quelle originali di Malaspina & C e soprattutto le sigle francesi sono state sostituite con le nostre bellissime sigle Ufo Robot e Goldrake. La prima è attiva durante l'attract mode, la seconda invece parte quando si sbloccano le palline multiple: l'effetto è davvero galvanizzante, ma devo dire che io avrei invertito la selezione.


In ogni caso il flipper non è particolarmente complesso, non come certi flipper simulati che ho visto e giocato ultimamente, ma come ho detto è molto divertente anche a prescindere dal tema proposto. Tema che comunque non potrà che esaltare chi come me è cresciuto amando Goldrake, il suo universo e il suo strepitoso adattamento italiano. Un flipper assolutamente da giocare!



giovedì 6 febbraio 2025

Superman (Atari 2600)

 


Superman - 1979 - Versione Atari 2600

Prima di metterti a ridere guardando queste immagini ricorda due cose: 1) questo gioco è stato prodotto nel 1979 e 2) questo gioco pesa solo 4 kbyte. Se non lo sai 4kbyte sono appena 4096 numeri compresi tra zero e 255, e questi quattoromila numeri racchiudono in se stessi tutta la grafica, il sonoro, le animazioni e il codice per far funzionare il gioco.


Detto questo si capisce perché gli sfondi sono così approssimativi (ma sufficienti per rappresentare in modo efficace il profilo di Metropolis), monocromatici e blocchettosi e perché il gameplay sia così confusionario e, va detto, sempre uguale a se stesso. Senza parlare di come gran parte degli sprite lampeggino per tutto lo schermo! In sostanza in questo gioco si passa dal personaggio Clark al personaggio Superman entrando nella cabina telefonica, così da poter volare (sulla città o nei tunnel della metropolitana) acchiappando nemici e portandoli in prigione, dopodiché si rimette insieme il ponte distrutto e si salva la donzella, cercando di evitare le palle di criptonite che vagano pe la mappa del gioco. Tutto qui. E' divertente? Ni, lo è solo alle primissime partite. E ben fatto? No, ci sono tutti i problemi grafici evidenti e di gameplay che ti ho elencato fin qui. Vale la pena quindi di essere giocato? Ebbene, secondo me questo gioco di Superman è meglio dimenticarlo anche perché senza libretto di istruzioni è persino difficile capire cosa stia succedendo e cosa si debba fare.