Tokyo Xtreme Racer - 1999 - Versione Dreamcast
Tokyo Xtreme Racer 2 - 2000 - Versione Dreamcast
Tokyo Xtreme Racer Zero - 2001 - Versione Playstation 2
Tokyo Xtreme Racer 3 - 2003 - Versione Playstation 2
Ho messo questi quattro titoli insieme perché fondamentalmente si tratta sempre dello stesso gioco. Semplicemente, titolo dopo titolo, in questa serie le piste si sono ampliate, gli avversari si sono moltiplicati, così come la lista delle vetture acquisibili si è allungata. Ma prima di passare ad una disanima più precisa riguardo alle peculiarità di ciascun titolo, è doveroso spiegarti di che cosa stiamo parlando.
Tokyo Xtream Racer ti mette in piena notte alla guida di un bolide a percorrere le autostrade di Tokyo (almeno inizialmente, da cui il titolo). Si guida quindi sulle tangenziali e sulle altre superstrade che attraversano la città, si passano i caselli, si superano tunnel e ponti, sfrecciando tra i palazzi e altri scorci tipici cittadini. Non conosco le città giapponesi, ma credo che la riproduzione delle strade e degli elementi a contorno siano fatte in modo fedele alla vita reale, rincorrendo quindi una certa aderenza alla realtà.

Il bello è che si può correre per queste vie all'infinito. Solo nell'ultimo titolo (Racer 3) le temperatura dell'olio e dell'acqua della nostra auto tendono a salire, kilometro dopo kilometro, costringendoti ad un certo punto a tornare in garage, pena un repentino calo delle prestazioni. Ma al di là di questo in linea generale si può girare in lungo e in largo senza alcun limite. Col progredire del gioco, a partire da Racer 2, vengono sbloccati nuovi tronconi di autostrada e, in Racer 3, si aprono addirittura due nuove città con relative autostrade da sbloccare un po' alla volta!

Oltre a poter scegliere tra un'ampia rosa di auto (in costante aggiornamento durante il gioco) quali mezzi acquistare e quindi guidare (ovviamente se hai abbastanza crediti da parte per permetterti l'acquisto), è possibile anche potenziare i tuoi bolidi comprando numerose parti di ricambio, generalmente più performanti di quelle standard. Si va dai copertoni ai freni, dal motore alla marmitta, dagli alettoni alle varie parti della carrozzeria, senza dimenticare cerchioni, trasmissione e rinforzi/alleggerimenti dell'abitacolo. In base ai pezzi acquistati è anche possibile dar fondo a diverse regolazioni su freni, cambio, incidenza aerodinamica e angolazioni delle ruote. E si possono aggiungere adesivi e decalcomanie. Insomma, poco alla volta, è possibile personalizzare aspetto e prestazioni di ogni auto.

Le auto ovviamente sono molto diverse tra loro, nel prezzo e nelle prestazioni. Nel primo gioco i modelli, seppur riconoscibili, non hanno il loro nome reale, cosa che invece cambia nei titoli successivi dove le varie vetture hanno per fortuna la licenza ufficiale dei costruttori. Ma in tutto questo come si fanno i crediti e soprattutto in cosa consiste il gioco?

Molto semplice: vagando per le autostrade si possono sfidare altri fancazzisti che come noi sono in cerca di emozioni. Parliamo di mezzi gestiti dal computer, non di avversari umani. Ci si piazza in coda alla vettura che vogliamo sfidare e si sfanala. Parte così una gara su chi riesce a distanziare l'altro il più a lungo possibile (con un meccanismo non attuabile nella realtà ma che funziona molto bene nel gioco). In caso di contatto tra le vetture o con i bordi della strada le auto non si danneggiano, ma la barra di energia che appare durante i duelli si consuma notevolmente, per cui è necessario avere una guida veloce ma anche molto "pulita".

Tra scontri con gregari e boss si va avanti così, sconfiggendo tutti quanti i membri di ciascun clan, guadagnando crediti, acquistando e potenziando auto, e sbloccando nuovi percorsi. Fino a vincere la sfida finale. Se la cosa, detta così, può sembrare un po' noiosa, in realtà ogni sfida ti dà talmente tanta adrenalina che ti ritrovi dopo ore a girare sempre tra gli stessi caselli per stanare tutti gli antagonisti possibili e fargli mangiare la tua polvere. Nell'ultimo gioco della serie gli sfidanti sono davvero centinaia, ma la presenza di tre diverse città e anche l'introduzione della pioggia (e la sua relativa nebbia) fanno sì che si preservi una certa varietà.

Non mancano momenti di noia, come quando ti trovi a rincorrere per minuti intere auto da sfidare che stanno viaggiando qualche kilometro più avanti, o al contrario ti fermi ad aspettare altre auto che sono qualche kilometro indietro. A quel punto forse conviene ritirarsi e tornare in pista da zero il giorno successivo. Ma tutti questi giochi della serie Xtreme Racer, anche grazie alla loro semplicità e al fatto che non sono in alcun caso punitivi, riescono ad appassionare e ti tengono appiccicati al monitor vittoria dopo vittoria, guidandoti nella tua escalation verso il dominio delle autostrade cittadine.

Dal punto di vista tecnico i giochi sono tutti ben fatti, e in particolar modo le piste scorrono fluidissime, ma c'è qualcosa da dire a riguardo. Graficamente nessuno dei quattro titoli è da spaccamascella, ma trattandosi di titoli in un certo senso "open world" non c'è da meravigliarsi se la grafica non è ricchissima. E comunque non mancano diverse cose molto carine, come ad esempio l'effetto delle luci posteriori delle auto che appaiono in lontananza. Tuttavia i primi due titoli su Dreamcast vantano una definizione nettamente migliore rispetto ai giochi pubblicati su Playstation 2. In particolar modo Zero risulta davvero penalizzato dal confronto, con brutte scalettature molto evidenti. Per contro Zero ha una maggiore varietà nei mezzi che compongono il traffico, che addirittura (e inspiegabilmente) in Racer 3 è composto da un solo tipo di mezzo, un fottuto furgoncino giallo! Un po' poco anche se forse c'è un motivo "legale" in tutto questo, cioè quello di voler rappresentare non una strada libera a qualunque mezzo, ma popolata solo da mezzi "dell'origanizzazione" della gara, in modo da non rappresentare un pericolo per gli ignari automobilisti durante le nostre scorribande. Ciò non toglie che un numero maggiore di auto, e una maggiore varietà delle stesse, sarebbe stata preferibile.

Tirando le somme il titolo migliore della serie è inevitabilmente l'ultimo uscito. A parte il problema del traffico monotono e a parte una definizione leggermente inferiore rispetto ai primi titoli per Dreamcast, la mole di contenuti, la variabilità del meteo e la presenza delle temperature di gestione, fanno di Tokyo Xtreme Racer 3 il titolo definitivo della serie (almeno su console). Tra l'altro è appena uscita una nuova versione 2025, ma al momento è appannaggio solo per gli utenti PC. Da quello che ho potuto vedere il nuovo capitolo è assolutamente in linea con tutti i suoi predecessori, anche se non manca qualche piccola novità. Ma lo vedremo quando uscirà anche per console. Per il momento ti consiglio assolutamente di recuperare Tokyo Xtreme Racer 3 e di dar fondo all'acceleratore.