Labyrinth of Refrain: Coven of Dusk - 2018 - Versione Playstation 4
Ho comprato questo titolo aspettandomi grandi cose, sia perché mi piace il genere (anche nella sua declinazione Jappo, come in questo caso), sia perché sono un estimatore di questa piccola casa software, La Nippon Ichi, dei suoi artisti e dei suoi game designer, che in passato mi hanno regalato giochi veramente appassionanti. E posso dire di essere abbastanza soddisfatto anche questa volta!
Labyrinth of Refrain probabilmente non inventa nulla nel suo genere, anzi è sorprendentemente conservativo sia nelle sue meccaniche di base che nella direzione artistica, bellissima nello stile e molto piacevole durante il gioco, ma che praticamente riprende la stessa impostazione già vista in due decenni di giochi della stessa casa software; però nonostante questo resta un titolo al netto di tutto molto giocabile e capace di dare ore e ore di divertimento.... anzi, probabilmente anche troppe!
Infatti il gioco inizia un po' lento, come è abbastanza tipico in tutti i dungeon crawler a caselle con vista in soggettiva (e in quelli di origine nipponica a maggior ragione), ma per le prime ore l'esperienza è tutt'altro che noiosa. Tuttavia quando incominciano ad accumularsi 50 o 60 ore di gameplay praticamente sempre uguale a se stesso, allora questo titolo un po' di fatica inizia a farla per tcercare di tenere incollato il giocatore allo schermo.
Soprattutto perché le fasi giocate sono intervallate da lunghissimi dialoghi totalmente inutili, verbosi e poco interessanti, che dovrebbero spiegare la trama e motivare i giocatori, ma che in realtà finiscono solo per farti benedire l'esistenza del tasto "skip".
Labyrinth of Refrain non presenta quasi mai scogli insormontabili (giusto il boss finale richiede un po' di preparazione e un minimo di back-tracking per recuperare oggetti lasciati indietro nei primi livelli), ma purtroppo - e questo è forse il maggior difetto a mio parere, e anche la maggio delusione considerato che stiamo parlando di un gioco Nippon Ichi - non consente nemmeno un sano e puro powerlivelling, nemmeno quando si trovano posti, e meccaniche, capaci di farci guadagnare montagne di punti esperienza.
Si può arrivare al punto di essere molto forti e di non avere quasi alcun problema coi nemici normali, ma nessuna meccanica romperà mai il gioco consentendoci di diventare come dei in terra. Da questo punto di vista è molto deludente anche la festione degli oggetti, che si trovano in modo molto copioso, ma che anche fondendoli tra loro non ti daranno mai un oggetto super-uber pazzesco... o per lo meno, non mi sembra di aver trovato ancora il modo per crearne.
Si può quindi dire che la difficoltà è sempre ben calibrata, garantendo un'ottima progressione nel gioco, ma avrei voluto maggior libertà di potenziamento. Dal punto di vista tecnico il gioco è onesto, chiaramente è un titolo a basso budget, ma quello che deve fare lo fa molto bene. Il sonoro poi è sensazionale come sempre, con voci carine e soprattutto con le musiche di Tenpei Sato, un genio dallo stile inconfondibile.
In definitiva un buon titolo, ma solo per chi ama il genere, a patto di mettere in conto una trama trascurabile tanto nelle vicende che narra quanto, soprattutto, nel modo in cui viene narrata.
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