venerdì 28 febbraio 2020

Kiki Kaikai




Kiki Kaikai  - 1986 - Versione arcade



Di questo semplice spara-spara arcade ricordo pochissimo perché ci ho fatto giusto 3 o 4 partite. Era in un bar vicino al mio liceo ma dal momento che gli sparatutto non erano un tipo di gioco che mi attirava moltissimo preferivo tenermi le monetine per qualcosa di più interessante. Tra l'altro penso che la macchina presente in quella sede non avesse nemmeno il titolo originale, perché mi sembra di ricordare che la schermata del titolo avesse un titolo in inglese (insomma, probabilmente era una copia piratozza).



La cosa che invece attirò un minom la mia attenzione su questo gioco fu la presenza, tra i nemici su schermo, di un sacco di mostrilli ridicoli provenienti dal folklore giapponese, alcuni dei quali li avevo già visti nel cartone animato Lamù (Lamù fu anche per me la prima cotta), come ad esempio ed in particolare il Karakasa (qui chiamato Kasa Beh), una specie di ridicolo ombrello con un piede solo (che ho poi rivisto, e mazzulato a morte, anche in Nioh). Tanto bastò per farmi ricordare un gioco altrimenti abbastanza dimenticabile.




Graficamente Kiki Kaikai è infatti abbastanza ripetitivo, le armi a disposizione del nostro bonzo sono fondamentalmente sempre le stesse due dall'inizio alla fine e il gioco, ben presto, diventa un inferno di proiettili e mostri che sbucano da ogni dove... il tutto abbastanza frustrante visto che non si può nemmeno continuare. Anche i boss che si incontrano alla fine di ogni fase, a ben vedere, sono poco interessanti e, secondo me, sono quasi più facili da sconfiggere di quanto sia invece facile  il percorso necessario per raggiungerli.



In definitiva il gioco è solo discreto, anche se abbastanza curato. Probabilmente potevano renderlo un po' più vario e avrebbe avuto maggiore successo. Oggi, dopo un paio di partite, viene a noia.


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