giovedì 27 febbraio 2020

Prince of Persia


Prince of Persia - 1990 - Versione Amiga


Secondo me Prince of Persia è un tipico esempio di videogioco sopravvalutato che deve la sua fortuna semplicemente nell'aver introdotto/applicato un sistema, per l'epoca, innovativo. Mi riferisco ovviamente al sistema con cui l'autore ha disegnato le animazioni del personaggio, che risultavano essere straordinariamente naturali. Ricordo benissimo la prima volta che vidi il gioco, stava girando su un pc nel laboratorio della facoltà di Scienze dell'Informazione a Genova, e tutti i miei compagni di corso erano estasiati nel vedere come l'omino si muovesse in un modo mai visto prima. Peccato che il contorno facesse abbastanza pena. 


E con  "contorno" non intendo solo l'aspetto grafico dei restanti elementi presenti nel gioco, che erano già abbastanza scarni e ripetitivi per gli standard del 1990, e neppure mi riferisco al sonoro quasi inesistente e assolutamente trascurabile. I problemi di questo gioco sono anche a livello concettuale e di realizzazione. Premesso: a me non piace il genere, per cui sicuramente il mio parere si basa totalmente sui miei gusti personali. Resta il fatto che se non fosse stato per le eccellenti animazioni, ne sono convinto, questo gioco non lo avrebbe considerato quasi nessuno. Perché, per iniziare, i salti tra le piattaforme sono difficilissimi da gestire, vanno anticipati di parecchio, altrimenti semplicemente il principe non salta. E cadere significa morire, e morire significa ri-iniziare il livello da capo, con conseguente perdita di tempo. E finito il tempo (un'ora per arrivare in fondo) è game over. Quindi in sostanza bisogna imparare i percorsi a memoria, avere la fortuna di azzeccare tutti i salti (cosa a volte difficoltosissima quando bisogna attraversare 4 o 5 baratri prima che una grata si chiuda) e, soprattutto, uscire indenni e in fretta dai combattimenti.



Già, perché il percorso è disseminato di guardie, scheletri e altre amenità pronti ad infilzarci o a buttarci giù da un baratro. Probabilmente c'è più di un metodo standard per affrontare e sconfiggere questi nemici (bene o male ci si riesce, anche se non ho ancora trovato un metodo veloce), ma alla fine si fa sempre nello stesso modo, per cui a che serve?



Per concludere: un sistema di gioco macchinoso nei controlli, noioso negli scontri, che necessita di imparare percorsi e passaggi a memoria, corredato da una grafica scarna e ripetitiva. Per contro un personaggio animato benissimo e c'è qualche idea interessante sparsa qua e là (ad esempio, l'alter ego che esce dallo specchio). Il risultato è un gioco noioso, difficile e capace di dare soddisfazioni solo a chi non ha altro da fare se non ripetere all'infinito, partita dopo partita, gli stessi percorsi.
Per me è un gioco che non vale la pena, oggi come allora, di essere giocato.


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