mercoledì 15 marzo 2023

Legacy of Kain: Soul Reaver



Legacy of Kain: Soul Reaver - 1999 - Versione Playstation

Quando uscì questo gioco mi venne subito da catalogarlo come un "Tomb Rider versione vampiresca", in quanto si vedevano subito i punti di contattato tra i due giochi, avendo un personaggio in 3d visto di spalle e che saltella in un mondo 3d texturizzato, con un gameplay ricco di componenti platform (orribili a mio parere), combattimenti (mille volte migliori di quelli di Tomb Rider) e una storia interessante a tenere insieme il tutto. Certo, oggi si notano molti meno punti di contatto tra i due giochi di quanto non ci sembrasse 24 anni fa, ma resta il fatto che anche adesso approcciandomi a questo gioco mi è torna quella stessa identica sensazione di "Tomb Rider coi vampiri".



Del resto Soul Reaver è figlio del suo tempo, e lo è fino al midollo. All'epoca ci sembrava tecnicamente eccelso in quanto, è innegabile, per tutti noi l'introduzione della grafica a solidi 3d negli action-adeventure era una gran bella novità, un cambio di paradigma che ci faceva sembrare i giochi in bitplane come tecnicamente arcaici. Eppure oggi la sensazione che si ha è diametralmente opposta: Soul Reaver, così come anche Tomb Raider e compagnia cantante, hanno un aspetto orribile agli occhi di un giocatore del 2023, con texture impastate e traballanti, colori scialbi e una giocabilità invecchiata malino, mentre tanti altri giochi dello stesso periodo ma fatti in pixel-art sembrano decisamente più piacevoli da giocare.



Non che Legacy of Kain: Soul Reaver sia brutto preso di per sé. All'epoca eravamo tutti concordi che fosse un bel gioco e ne fummo rapiti. Io stesso, che non amo il genere e in particolare non amo le sezioni a piattaforme, mi impegnai per terminarlo e mi comprai addirittura il suo seguito per Ps2. Eppure oggi non riesco a trovarlo appagante in nulla, a prescindere dall'aspetto grafico. Anzi trovo fastidiosa e ridondante la necessità di passare obbligatoriamente tra un "piano esistenziale" e l'altro, negli stessi ambienti, per riuscire progredire. Probabilmente sono diventato pigro, ma non è una cosa così divertente... e forse l'avrei pensato anche all'epoca se fossi andato un po' oltre al piacere di esplorare un'ambientazione così originale (benché molto spoglia) e ai divertenti scontri con i boss.


Per concludere devo aggiungere che è terrificante dover manovrare la telecamera solo utilizzando i due grilletti (non è previsto il controllo analogico con la seconda levetta), che è una cosa ormai talmente naturale da essere imprescindibile, per cui non sono riuscito a giocarci per più di un paio d'ore e non mi sento di consigliare di provarci a nessuno, a meno che non si voglia armare di tanta pazienza e amore verso l'archeologia videoludica.
Legacy of Kain: Soul Reaver è stato un grande gioco, per cui ricordiamolo per quello che ci ha dato ma lasciamo il cadavere nell'abisso dove è stato gettato implacabilmente dal tempo. Non stiamo a riesumarlo. Faremmo altrimenti solo del male a lui e a noi.



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