lunedì 20 marzo 2023

Spazio 1999

 


Spazio 1999

Raramente parlo in questo blog di cose che non siano Lego o Videogiochi, ma oggi sento l'esigenza di scrivere due righe riguardo a questo telefilm. Lo vidi per la prima volta quando ero un bambino molto piccolo, probabilmente avrò avuto cinque o sei anni; poi sicuramente lo rividi anche in un giro di repliche trasmesse un paio di anni dopo, ma da allora, cioè da almeno quarant'anni, non ho mai avuto l'occasione di rivederlo. Tutto questo per dire che fino ad oggi non ricordavo quasi nulla di questo telefilm, se non qualche immagine sfuggente o qualche mostro che mi aveva particolarmente impressionato (ebbene sì, oggi fa ridere, ma all'epoca un bambino di 5 anni poteva restare impressionato da un programma di questo tipo). Ovviamente non avevo dimenticato le tre sigle, tra cui la prima, la sigla iniziale della prima serie, resta a mio parere una tra le migliori sigle della storia.

Approfittando della presenza della prima serie su RAI Play, ho proposto a mio figlio tredicenne di guardare la prima puntata e gli è piaciuta talmente tanto (incredibile) che ci siamo fatti tutta la prima e e ora siamo quasi alla fine della seconda serie (quest'ultima su You-tube). Io sinceramente non capisco come possa piacergli così tanto questa serie, con tutti gli evidenti limiti che presenta (vogliamo parlare degli effetti speciali imbarazzanti? o dalla lentezza della regia? o dalle sceneggiature piene di buchi e incongruenze?) ma la cosa mi fa molto piacere perché è bello condividere qualcosa della mia infanzia con mio figlio.

Rivedere questa serie ha risvegliato in me tanti ricordi che erano confusi nella mia testa, come le immagini di mostri che mi avevano particolarmente impressionato, o altri elementi che magari avevo mischiato nei miei ricordi in un'unica puntata ma che invece erano sparsi in diversi episodi. Ho visto mio figlio ridere per alcune battute di fine episodio che ricordo avessero fatto ridere anche me e mia sorella quando, da piccoli, eravamo insieme sul divano davanti allo schermo. Ma oltre a questo, lentamente, episodio dopo episodio, ho preso coscienza anche di qualcos'altro.

Nel 2023 ho scoperto che devo moltissime delle mie passioni proprio Spazio 1999! Partiamo della cosa più ovvia: i Lego. La mia passione per i Lego è nata nei confronti della primissima serie Legoland Spazio, che si ambienta sulla Luna, in mezzo a crateri e astronavine, macchinette che trasportano materiali, astronauti colorati, parabole che girano e pezzettini colorati trasparenti. Questi primi set hanno tutti quanto lo stesso identico feeling della fantascienza espressa da Spazio 1999 (essendo peraltro figli entrambi della metà degli anni 70) e ora mi è chiaro il ricordo di come, giocando coi Lego, mi sentissi parte di quell'universo fantastico che seguivo in Tv.

Ma non solo: la stessa componente elettronica presente (in modo abbastanza ridicolo) nella serie televisiva, con quelle lucine colorate che si accendevano in modo casuale, e con i vari suoni sintetici emessi quando i personaggi premevano degli interruttori, se non addirittura il font usato per le scritte sui muri, mi spinse ad essere affascinato verso tutti quei dispositivi elettronici che furono successivamente pubblicizzati in tv o su Topolino: prima quei giochi elettronici della Mattel, basati su piccoli led e cicalini gracidanti, poi verso dispositivi più complessi come la pistola Super Thur, fina ad arrivare all'Atari VCS. La fascinazione causatami dall'iconografia presente in questa serie, insomma, mi ha spinto a formare le mie passioni verso quei passatempi che ancora annovero tra i più importanti della mia vita. Ormai non passa puntata in cui tutto questo non mi si palesi, come succede a Neo quando alla fine vede i numerini al posto della finta realtà creata in Matrix. Rivedo in ogni oggetto, in ogni rumore, in ogni scritta, l'origine dell'amore che provai e che provo per quella tecnologia che si affacciava timidamente agli occhi di me bambino e che mi spinse ad appassionarmi ai Lego Spazio e ai giochi elettronici. In un certo senso era un modo in cui mi proiettavo con l'immaginazione verso il futuro, che è una cosa assolutamente naturale nei bambini. Il problema semmai è che ancora adesso mi ritrovo a naufragare in questo mare di segnali affascinanti, ma ovviamente con un atteggiamento nostalgico di chi all'epoca era il "futuro", ma che oggi si sta dirigendo a diventare inesorabilmente il "passato".

Alla fine di tutto questo ragionamento non so se essere più preoccupato o più riconoscente del fatto che la persona che sono lo è diventata anche grazie a Spazio 1999 (oltre che ad Heidi, ma magari di questo ne parlerò un'altra volta). Ed è stata una bella sorpresa scoprilo, dopo quarant'anni, assieme a mio figlio.


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