Rune - 2000 - Versione Pc
Oggi classica recensione per rivista:
Povero Ragnar: oggi finalmente è diventato un uomo, superando la Prova che ne ha decretato per lui il raggiungimento dell’età adulta. Ora, come tutti gli altri uomini suoi compagni, il giovane vichingo ha il dovere di difendere la sua casa e il sacro tempio di Odino che si innalza al centro del villaggio. Tuttavia il destino si è accanito contro di lui e di tutta la sua gente: il giorno di festa è stato infatti rovinato dall’attacco di una nave di guerrieri rinnegati, guidati dal traditore Conrack, che su ordine del malvagio dio Loki hanno dato assalto ed annientato il piccolo villaggio vichingo. Il tempio è stato distrutto e tutti gli abitanti di Ragnarock uccisi, compreso il padre di Ragnar. Ragnar stesso sarebbe affogato in seguito all’affondamento della sua imbarcazione, se non fosse stato per la benevola mano del dio Odino, che ha scelto di farlo vivere perché potesse vendicare l’affronto e sconfiggere il suo malvagio antagonista.
Ha così inizio l’epopea del giovane eroe vichingo che lo porterà ad attraversare i luoghi più impensati e misteriosi e a combattere contro una folta schiera di mostri terrestri e marini, di non-morti e di guerrieri malvagi. Fortunatamente il nostro eroe è abilissimo nell’uso delle armi: asce, mazze e spade sono per lui di uso semplicissimo, a giudicare dalla facilità con cui è in grado di far volteggiare le lame decapitando gli zombie che gli si parano davanti, o da come schiaccia i gusci degli enormi insetti che popolano le caverne, saltando su di loro con la mazza ferrata. Il corpo a corpo sembra essere l’unico tipo di lotta che è in grado di praticare (niente attacchi a distanza con archi e frecce, dunque), ma questo non gli impedisce di affrontare, grazie a colpi multipli e alla potenza della forza magica delle rune che raccoglierà sul suo cammino, anche più nemici contemporaneamente. Ovviamente una buona tattica di sopravvivenza gli consiglierà di attirare i nemici ad uno a uno per affrontarli singolarmente, ma le già citate capacità magiche (legate al tipo di arma impugnata) potranno essergli di grande aiuto anche nelle fasi più concitate, consentendogli di essere invisibile, di creare fiamme o fulmini e così via. Oltre a questo il nostro eroe può anche contare sull’utilizzo di scudi sempre più grossi e resistenti con cui parare i colpi del nemico.
Il buon Ragnar non è però solo capace di combattere: è anche un provetto scalatore in grado di compiere balzi di lunghezza notevole, di arrampicarsi su liane e catene, di nuotare in apnea e di azionare, qualora vi sia necessità, leve e meccanismi. Il suo lungo cammino verso il campione del male lo porterà ad esplorare complessi mondi (in parte sotterranei), caratterizzati da mappe enormi e dal design eccezionale, ricchi di tesori ed armi da raccogliere e, perché no, oggetti da distruggere: l’interazione in questo senso è molto avanzata, visto che il buon Ragnar può abbattere porte ed aprire brecce nei muri, oltre a poter spaccare mobili e rocce. E’ anche possibile appiccare fuoco a nemici e suppellettili utilizzando le torce, un’azione che lo toglierà spesso e volentieri dai guai. Le torce permettono inoltre di illuminare gli anfratti più scuri, grazie al sistema di illuminazione integrato nel gioco che è di primissima qualità. Il sistema permette inoltre di proiettare sul pavimento e le pareti circostanti le ombre del protagonista e dei nemici in maniera eccezionalmente realistica per l'epoca. L’aspetto grafico del gioco è comunque di prim’ordine per un gioco del 2000, l’insieme è veramente fantastico, con alcune caratteristiche, come l’acqua e la lava, che mi avevano veramente lasciato senza parole.
Purtroppo vi è una carenza quasi totale di musica di sottofondo, una mancanza che – è proprio il caso di dirlo – si fa sentire e che avrebbe contribuito a rendere l’esperienza ancor più coinvolgente. Tuttavia i rumori ambientali sono ben curati e fanno di Rune un gioco tutt’altro che silenzioso.
Una caratteristica molto originale del gioco è il fatto che si può passare dalla visuale in terza persona (alla Tomb Raider) a posizioni sempre più ravvicinate, fino ad arrivare alla prima persona: agendo magari sulla rotellina del mouse – caratteristica inedita all'epoca in campo videoludico – è possibile quindi ravvicinare od allontanare la telecamera virtuale dagli occhi del protagonista, attraverso diversi passaggi intermedi. La visuale in prima persona può forse essere indicata per le fasi esplorative, ma non è consigliabile in caso di combattimento, visto che non vengono mostrati sullo schermo gli arti dell’eroe (come avviene al contrario in tutti i giochi in prima persona in cui l’arma impugnata è sempre in bella mostra) ed è quindi difficile capire se riusciamo o meno a colpire i nemici. Una visuale leggermente più arretrata, direttamente alle spalle di Ragnar, risulta più indicata e viene di fatto facilitata poiché il corpo del nostro eroe, che riempirebbe gran parte dello schermo, è visualizzato semitrasparente. La visuale migliore resta comunque quella più distante (alla “Vampire”), consentendo di muoverci con la maggiore precisione possibile soprattutto nelle fasi di scontro corpo a corpo.
I livelli di gioco si susseguono con ritmo incalzante, spesso inframezzati da qualche siparietto in cui il buon Odino ci sprona a proseguire, oppure qualche nemico più grosso del solito (i cosiddetti “boss” o mostroni di fine livello) tenta di sbarrarci definitivamente la strada. Anche se i mondi da esplorare sono enormi e ricchi posti da scoprire, la sensazione “di progresso” è sempre molto elevata e di fatto sprona al proseguimento del gioco senza mai annoiare. Rune è insomma uno di quei giochi con i quali il tempo vola senza nemmeno che te ne accorgi, e credo che non ci siano altre parole per attestare la validità di un simile prodotto. In definitiva Rune risulta ottimo sotto tutti i punti di vista ed è per questo consigliato a tutti gli amanti dell’action-adventure che vogliono provare qualcosa di diverso dal solito Tomb Raider.
Si me lo ricordo Rune ma non mi sovviene come riuscì ad ottenerlo: o era in bundle con la scheda grafica che comprai ai tempi oppure me lo procurai perché la sfruttava molto bene (non ricordo manco che scheda fosse, se una geforce o una 3dfx). Contraria a quanto hai scritto, però, a me venne a noia dopo un po' e anche se lo portai a termine non l'ho mai più giocato da allora.... Cmq ti vedo attivissimo ultimamente: ma quante ore riesci a giocare per portare a termine tutti questi titoli?
RispondiEliminaIo l'ho giocato e finito due volte all'epoca, tanto mi era piaciuto e ti ricordi bene: sfruttava la 3dfx! Per quanto riguarda i titoli da giocare, effettivamente sto portando avanti tante cose insieme, ma fondamentalmente gioco ogni giorno un paio d'ore la mattina presto quando tutti dormono :-)
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