sabato 20 gennaio 2024

L'Amiga in 10 schermate



Le 10 immagini storiche che per me fanno l'Amiga!

Se penso all'Amiga mi vengono subito in mente delle immagini, se vedo certe immagini mi viene subito in mente l'Amiga. Ci sono tante schermate emblematiche che legano a doppio filo il computer della Commodore e i ricordi che ho di esso, del tempo passato insieme o anche sognando di averlo (quando ancora non l'avevo comprato), immagini rimaste impresse nella memoria per lo più grazie alle riviste dell'epoca, ma anche alle lunghe esperienze vissute in compagnia del mio amato home computer. Ho voluto quindi stilare un elenco di quelle che sono per me le 10 più significative. Iniziamo quindi con:



I - Workbench

Credo che non esista nulla di più emblematico dell'immagine del Workbench, rigorosamente coi colori standard blu/bianco/nero/arancio e, soprattutto con L'OROLOGIO che tutti abbiamo aperto, deformato e poi moltiplicato a dismisura in quanto, lo ricordiamo, l'Amiga era sempre in modalità grafica, aveva il multitasking e noi volevamo goderci queste strabilianti caratteristiche anche solo ammirandole in modo assolutamente improduttivo! 




II - La maschera di Tutankhamon

Non c'è stata rivista sul globo terraqueo che non avesse pubblicato almeno una volta quest'immagine per parlare delle eccezionali capacità grafiche dell'Amiga. E se non l'avesse fatto, ci sarebbe stata comunque la pubblicità del Deluxe Paint su qualche pagina di quella stessa rivista, il software di disegno che aveva in copertina proprio quest'immagine.




III - I castelli di Defender of the Crown

Quando invece quelle stesse riviste volevano farci cadere la macella mostrandoci i giochi della "nuova generazione" che giravano solo su Amiga, capitava sempre che pubblicassero qualche schermata di Defender of the Crown, e il più delle volte l'immagine scelta era il "paesaggio con castello" che puoi vedere qui sopra. Credo che qualunque ex utente Amiga la riconoscerebbe ancora oggi senza indugio (anche nella sua versione con catapulta).




IV - Il doccione di Fish!

Fish! è la mia avventura testuale preferita e prima o poi ne parlerò anche su queste pagine. Per il momento posso dire che, pur non trattandosi di un gioco in esclusiva per Amiga, l'immagine che rappresenta il doccione (che vedi qui sopra) mi è rimasta impressa nella testa sia perché compariva su quasi tutte le riviste dell'epoca (fine '88), sia perché mi lessi questa stessa pagina di C+VG Inglese almeno 20 volte prima di comprare il gioco, sognando di giocarci. Sono passati più di 35 anni ma questa grottesca immagine ancora rimane la mia schermata Amiga preferita ed è uno dei motivi per cui amo ancora questo gioco!




V - Il tram di Jinxter

Visto che ho parlato di Fish! non potevo non parlare anche di Jinxter, che ho già recensito recentemente, e che pur avendo delle schermate grafiche tutto sommato nella media, iniziava con quest'eccezionale immagine del tram (che vedi qui tratta da Zzap!), talmente artistica e pittorica da comparire praticamente su tutte le riviste dell'epoca, anche su quelle più professionali. Diversamente dal doccione di Fish!, che è un'immagine che quasi nessuno ricorda, questa bella schermata di Jinxter probabilmente è rimasta nella memoria di tutti.




VI - Protracker

Penso di aver trascorso almeno il 50% del mio tempo passato con Amiga su questo software, il mitico sequencer con cui venivano prodotti il 99% dei brani che potevi ascoltare nei giochi e nelle demo. Ho scritto qualcosa come 100 canzoni con questo programma, oltre ad una cinquantina di brani musicali. Insomma questa schermata per me è l'Amiga più di qualunque altra cosa.




VII - Il campo di Kick Off

Kick Off è rimasto nel cuore di tutti, e ancora oggi chi non ricorda "(c)artellino gaillo" e "calcio d'angalo"? Basta un'occhiata di sfuggita a quest'immagine perché riaffiorino alle memoria pomeriggi interi con gli amici a giocare con squadre e nomi improbabili. In questo gioco tutta l'essenza dell'Amiga ad iniziare dal suo "scrolling" fluidissimo.




VII - I panorami frattali di Captain Blood

Non ho mai capito bene perché ma questo gioco mi ha da sempre stregato, fin da quando vidi la locandina pubblicitaria che compariva sulle riviste, costruita in stile "manifestino da film", dove svettava un "musica di Jean Michel Jarre" in caratteri cubitali. In ogni caso la musica campionata (male) e gli effetti sonori particolari, uniti ad un comparto grafico stranissimo, iconico e inquietante, hanno lasciato un segno indelebile nella mia memoria, per cui mi basta un'occhiata ad una schermata come questa qui sopra per ripiombare mentalmente nella mia cameretta con la tastiera dell'Amiga sotto i polpastrelli.




VIII - Le schermate di Agony

Se i giochi dell'Amiga hanno mai dettato uno stile, lo hanno fatto senz'altro con Agony, un gioco dalle sonorità e dall'iconografia molto peculiare, all'epoca definita addirittura "new age". Di Agony ho fatto la recensione un paio di anni fa, per cui non starò a parlartene di nuovo, ma vorrei citare il fatto che certe immagini - soprattutto quelle di intermezzo come quella mostrata nella foto - sono resistite ai lustri e ancora oggi ricompaiono di tanto in tanto su siti o riviste quale fulgido esempio della grafica, e dello stile, che poteva essere sfoggiata dall'Amiga nei suoi tempi d'oro.




IX - Gli "alberelli" di Dungeon Master

Non c'è nulla che più mi faccia venire in mente il mio primo Amiga (modello 500 con 512k di ram) come l'immagine dei mostri detti "alberelli" che infestavano il secondo livello di Dungeon Master. Per giocare a questo titolo, che tutti descrivevano come stupendo (e lo era eccome!), il mio Amiga andava espanso a ben UN MEGABYTE, per cui mi ritrovai a rompere il porcellino per acquistare la costosa espansione. Un'esperienza di vita che raccontarla oggi fa ridere i polli (persino il telecomando del mio cancello elettrico ha più di 512k di memoria) ma che nel 1989 era una questione importantissima (e terribilmente onerosa) per noi appassionati di videogiochi.




X - L'inizio di Monkey Island

Per molti Monkey Island (sia il primo che il secondo capitolo) fu un'esperienza fatta sull'Amiga, coi suoi numerosi (e lenti a caricare) dischetti da scambiare nel drive ogni trenta secondi. Questo aspetto che ci rendeva tutti come degli abili disc jokey ci ha lasciato uno dei ricordi più indelebili e tipici di questo home computer. Gli amici "ricchi" col pc non hanno conosciuto questo problema, visto che avevano di serie un bell'hard disc su cui installare il gioco per intero, ma non per questo noi amighisti eravamo meno felici di loro, anzi. Oltre a questo, la schermata inziale del gioco, in cui arriva per la prima volta Guybrush e si presenta dicendo di voler diventare un pirata, rimane probabilmente tra le più ricordate da un'intera generazione di videogiocatori, e per noi che ci abbiamo giocato con l'Amiga ha ancora un posto riservato speciale nel nostro vecchio cuore.

8 commenti:

  1. Che bella idea questo post e le immagini che hai messo: io sono stato un utente amiga ma non della primissima ora e quindi diverse di loro non mi dicono molto (ad esempio già c'era Eye of the Beholder e Dungeon Master chi se lo cagava più?? Ovviamente sbagliando...). Avrei quindi messo altre cose al posto tuo (come la presentazione di Harlequin o la schermata iniziale di Turrican 2). Sul workbench siamo d'accordo comunque ma non tanto su monkey island: il primo non era così terribile nello swap dei dischi che erano "solo" 4 e faceva la sua porca figura nei confronti della versione pc che non aveva ancora le meraviglie della vga a 256 colori... il secondo invece se non erro aveva ben 11 dischi ma cmq era stato convertito in maniera dignitosa e non sfigurava troppo rispetto al PC (li il disk swap era terribile in certi punti in effetti). Il peggio però per quanto riguarda il cambio di dischi rimane sempre Ultima VI (che era un macello) veramente convertito con i piedi!!!

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  2. Quando penso a Monkey Island, penso al disk swapping, anche se in effetti il primo M.I. non era così terribile. Ultima VI ce l'ho ancora in qualche armadio, ma non ricordo che fossero tanti dischi, ricordo però che dentro la scatola c'era la mappa e un cristallino viola :-)

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    1. Erano "solo" 4 dischi in effetti ma la suddivisione dei dati era così idiota da far pensare che fosse fatto apposta per marcare la differenza con la versione pc (graficamente erano praticamente uguali...): invece di suddividere i dati in zone ogni disco aveva una "funzione", quindi a seconda di quello che facevi dovevi inserire quello giusto... ti lascio immaginare quanto fosse fluido e giocabile...

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    2. Che bei tempi però... ogni byte, ogni singolo pixel su schermo, portavano con se l'amore e la cura di chi li aveva studiati e prodotti. E io li ammiravo. Altro che intelligenza artificiale.

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    3. Ma se la usi per le copertine dei tuoi podcast!!! In effetti la uso pure io ma a me escono certe zozzerie che quasi mi vergogno a pubblicarle sul mio blog.... comunque capisco quello che dici e un po' mi scoccia questa inevitabilita' sull'evoluzione del medium come se non si potesse comunque continuare a produrre giochi anche come in passato.... Vabbe' mi consolo sapendo che comunque ho tanta roba ancora da giocare che probabilmente non riuscirò mai a vederla tutta!

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    4. esistono però anche un sacco di giochi "indy" che ricalcano i titoli di altri tempi. Kingom 2 Crowns ad esempio sembra un gioco per amiga e come avrai capito mi è piaciuto tantissimo

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  3. Ne condivido molte, ma se penso ad Amiga, mio grande amore, mi vengono in mente le schermate di: X-Copy, Zack McKraken e soprattutto quella dove si selezionava l'avversaria in Hollywood Poker Pro... 😆

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    1. E concordo con Il Più Antico, gran bella idea per il post, tanta nostalgia 🥺

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