mercoledì 27 marzo 2024

Gran Turismo il film

 


Il film di Gran Turismo - Anno 2023 - Recensione

Il mio approccio verso i film tratti da videogiochi è un misto di timore e di perversa morbosità, tipo quella che si prova quando si guarda il luogo di un disastro o di un incidente. Tu sai che non dovresti guardarlo, che la cosa ti potrebbe turbare, ma lo fai lo stesso e, nella migliore delle ipotesi, la cosa ti lascerà indifferente. Perché i film tratti dai videogiochi possono essere divertenti o meno, ma per il sottoscritto avranno sempre qualcosa che non va.
La premessa è che secondo il qui scrivente i film devono intrattenerti raccontando una storia, mentre i giochi ti devono intrattenere facendoti giocare. Le eccezioni ci possono essere, ma un film senza trama ti lascia con l'amaro in bocca, mentre un gioco che è solo trama semplicemente non è un gioco. E ammettiamolo: quei videogame tutto trama e niente sostanza ludica che vengono acclamati come capolavori alla fine raccontano storie che come minimo sono già state raccontate (e meglio) in libri, film o fumetti. Ti sfido a dimostrare il contrario. Non parliamo poi dei telefilm, che ormai non raccontano quasi più nessuna storia se non diluita in mille puntate inutili e inconcludenti (si sente molto la mancanza di telefilm in cui ogni puntata era completa e autosufficiente). Ma questo è un altro discorso.


Dopo tutta questa premessa torniamo ai film tratti dai videogiochi. Può un film di questo tipo intrattenere anche e soprattutto raccontando una storia? Vediamo: nel caso il film seguisse per filo e per segno la trama del gioco a cui si ispira, quel film saprebbe di già visto da chi ha giocato e, probabilmente, per tutti gli altri non sarebbe una pellicola all'altezza di una sala da cinema nel raccontare una storia, visto che storie nuove che siano anche decenti ancora non se ne vedono praticamente mai sulla Playstation. Nel caso invece il film si ispirasse soltanto a personaggi e situazioni pescate dal gioco, sarebbe una visione deludente perché volenti o nolenti ci aspettiamo sempre che il film sia un adattamento di quello che abbiamo vissuto del gioco, e invece ci ritroveremmo davanti ad una cosa che saprebbe di  fanfiction. Se per finire invece facessero una pellicola anche molto fedele al gioco originale per personaggi e situazioni, ma che raccontasse una storia nuova se pur con numerosi rimandi a quanto visto nei giochi, rimarremmo comunque delusi perché (per semplificare) "insomma, sembra un po' un minestrone, potevano anche lasciare la storia originale per fare questa accozzaglia che è incoerente con quanto visto lì e là". Aggiungiamo il fatto che - esattamente come negli adattamenti di libri o altre opere letterarie - gli attori non mettono mai tutti d'accordo, perché si alzano sempre voci di chi pensa che non dovrebbero avere quella faccia lì, dovrebbero essere biondi e non "afro" e via dicendo. Insomma, a mio parere questi film sarebbe da evitare sia di vederli che anche di farli.


Gran Turismo invece non è un gioco con trama o personaggi. E' un gioco di guida e basta, per cui farci un film sembra un'idea tanto pazza quanto, potenzialmente, perfetta per evitare questo scontro tra originale e adattamento. Naturalmente il film una trama ce l'ha ed è, per quanto possa sembrare assurdo, la storia vera di un giocatore sfigato che diventa un pilota di una certa caratura. Naturalmente la narrazione è un po' romanzata, naturalmente vi è un carico di forzature presenti per tutta la pellicola. Ma il protagonista, che è dipinto come un bimbominkia bullizzato persino dai suoi famigliari (ed essere bullizzato da una ex Spice-Girl la dice tutta), rappresenta bene quell'idiota presente in tutti noi che giocando a Gran Turismo - anche senza ammetterlo a se stessi - immagina di essere un pilota vero che arriva a far mangiare la polvere a tutti. Questo è il bello di giocare a Gran Turismo, fin dal primo capitolo, anche quando non si gioca online. Questo è il sentimento che il film cerca di trasmettere.

E quindi viene ripercorsa la storia di questo pilota che riesce ad emergere grazie alle sue doti e alla sua voglia di riscatto, riuscendo a dimostrare al mondo intero che è un uomo vero, capace persino di perdere la verginità (con una fidanzata interpretata da un'attrice dal sorriso talmente ebete che ricorda Karen Allen in Animal House), che poi affronta il drammone, che è capitato davvero e che lo stava per far capitolare, ma ne emerge più forte di prima fino ad arrivare a riabilitare completamente se stesso e tutti i piloti virtuali del mondo.

Purtroppo tutto questo è raccontato in modo talmente stereotipato e carico da risultare un filo indigesto e/o imbarazzante per chi ha, facciamo, almeno venti anni o che non sia un appassionato di manga o comunque un nerd piuttosto convinto. Del resto questo film racconta di un adolescente nerd che diventa un vincente, per cui il target del film era abbastanza ovvio, mi pare. Tuttavia non è affatto un brutto film, la produzione è ottima e soprattutto l'interpretazione dei protagonisti (lasciamo perdere il doppiaggio) è dosata nel modo giusto, anche grazie alla bravura dei due interpreti "adulti", che sono attori di prim'ordine. Ma quello che mi è davvero piaciuto è la regia, che non solo nelle scene "normali" è efficace, affatto banale e tutto questo senza farsi notare (per me questo è un pregio), ma che nelle fasi di corsa fa addirittura il miracolo di mischiare scene prese dal gioco a quelle che sono (per così dire) riprese reali, in un montaggio fitto e talmente calibrato che non si capisce dove finiscano le une e inizino le altre. Questo secondo me è il vero punto di forza del film, questo fa diventare il gioco il vero protagonista della storia, più di quel pilota (che tra l'altro fa da controfigura all'attore che lo interpreta nelle scene di guida vera), più di tutti gli altri. 

Il risultato è quindi un film che è un po' infantile, come detto, ma che ha il grandissimo pregio di mettere il videogioco su un piedistallo illuminato, al punto che alla fine mi è venuta voglia di andarmi a comprare GT7 per (re)interpretare la parte dell'uomo qualunque che diventa il più grande pilota del pianeta.


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