Returnal - 2021 - Versione Playstation 5
Returnal fu il primo gioco che installai sull'allora nuova arrivata Playstation 5. Ne avevo sentito parlare molto bene, avevo anche sentito dire che era una grande sfida e che richiedeva molto tempo per ottenere progressi, oltre al fatto che le partite non potevano essere interrotte (grosso problema per un giocatore attempato come me). D'altra parte però tanti giocatori entusiasti descrivevano la bellezza del gameplay e della realizzazione tecnica di questo gioco, per cui fu quasi una scelta obbligata installarlo, anche se sapevo che i giochi "action" non sono proprio il mio massimo, o per lo meno non lo sono più come un tempo.
Resta il problema non da poco che se muori definitivamente (al netto di alcuni oggetti e bonus che ti salvano la pelle), devi ricominciare tutto da capo. E questo forse è il punto di difficoltà che può scoraggiare i più. Anche se ci sono delle scorciatoie che ti permettono di saltare avanti senza dover ripercorrere i livelli da inizio a fine, è sconsigliabile farlo: ogni moneta, ogni potenziamento, ogni singola briciola che si possa raccogliere nel percorrere i livelli è indispensabile per poter progredire ed eventualmente superare i boss di fine livello. In parole semplici: se si muore si deve ricominciare da capo. Sei disposto a farlo?
Io non lo ero tantissimo, anzi ho avuto diversi momenti di scoraggiamento. Però il gameplay è talmente studiato bene e, soprattutto, l'atmosfera che sprigiona Returnal in ogni suo ambiente è talmente avvolgente che mi sono sempre ritrovato a riprovarci. La trama misteriosa invece non mi ha smosso più di tanto. A me la trama nei giochi interessa come quella dei film porno, cioè zero. Se poi racconta drammi più o meno personali allora posso completamente evitarla che ci guadagna anche il gioco.
Dal punto di vista tecnico Returnal è notevole, ma è l'aspetto artistico che spacca. Anche se non tutte le ambientazioni sono allo stesso livello, questo gioco è comunque qualcosa di davvero unico e caratteristico. L'aspetto sonoro fa il suo dovere egregiamente senza mai eccedere al suo ruolo, ma raggiunge una vetta di eccellenza nell'approcciarsi al boss del quarto livello, quando metro dopo metro una sinfonia suonata all'organo si amplifica arricchendosi di armoniche, dando un tocco tanto drammatico quanto celestiale allo stato d'animo del giocatore (e quindi trasferendoci lo stato d'animo della protagonista). Una sequenza di gioco che va provata!
Per concludere Returnal è un grande gioco, molto meno difficile di quanto possa sembrare durante le prime ore di gioco, ma che va affrontato con caparbietà, pena il rischio di mollare troppo presto. L'unico vero difetto di questo gioco è l'inizio troppo lento, con una carenza di azione nelle prime fasi del gioco e uno sviluppo dell'avatar decisamente soporifero. Ma forse è proprio questo che può rendere, come è successo a me, Returnal un'esperienza memorabile.
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RispondiEliminaPoi ripreso pure nella puntata successiva 😉
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