Populous - 1989 - Versione Amiga
Questo gioco è davvero una pietra miliare nella storia dei videogames, non c'è altro modo per definirlo, avendo creato di fatto un genere (il simulatore di divinità) e avendo gettato le basi all'ancor più prolifico genere degli strategici in tempo reale.
Sì, perché in Populous si deve aiutare una popolazione a proliferare fino a farla diventare più popolosa rispetto alla civiltà concorrente (l'eterna lotta tra gli omini blu e quelli rossi). Indossando i panni del loro dio, più insediamenti i nostri adepti riusciranno a costruire e più saranno gli adoratori che avremo, e di conseguenza questo accrescerà la nostra potenza come dei. Tutta questa potenza divina potrà essere scaricata modificando il territorio (in modo da favorire i propri adepti o per sfavorire gli insediamenti nemici), con una piccola serie di catastrofi a disposizione per essere ancor più terribili.
Oltre a questo potranno essere impartiti alcuni semplici ordini ai quali i nostri adoranti omettini saranno felici di obbedire, fondamentalmente per definire se occuparsi ad espandersi o a combattere. Infine, quando abbastanza potenti, potremo invocare l'armageddon, lo scontro finale tra le popolazioni, sperando che la nostra vinca.
Tutto qui. Per il resto il gioco agisce in autonomia, reagendo alle azioni che noi scateneremo sul territorio, che guarderemo dall'alto proprio come il miglior dio!
Se annienteremo le civiltà concorrenti, passeremo ad un modo più difficile. Essendoci centinaia di livelli per fortuna viene fornita una password per poter continuare la scalata verso l'ultimo livello in tutta comodità, visto che un singolo scenario può richiedere anche una mezz'ora di gioco per essere portato a termine.
Dal punto di vista tecnico questo gioco non brilla in nessun modo. L'interfaccia è abbastanza confusionaria, e persino scorrere lo scenario è davvero una pena, soprattutto perché la lentezza a cui il programma risponde ai comandi è veramente snervante. La grafica purtroppo non è molto pulita: alcuni scenari sono assolutamente incomprensibili, ad esempio quelli di "Lego" con la neve (c'è una foto qui poco sopra) dove capire le altezze del terreno è praticamente impossibile. Le animazioni sono poverissime e molto scattose, il sonoro è addirittura imbarazzante per un computer come l'Amiga.
Questa pochezza tecnica però non inficia nemmeno un po' il valore di Populous. Anche se questi problemi erano ben visibili a tutti nel 1989, nessuno li ha comunque rimarcati più di tanto, di fronte alla freschezza e la bellezza di un gioco come non se ne erano mai visti.
Personalmente rimasi molto affascinato da Populous, nel 1989, fin dalla prima partita. Ricordo il vero e proprio senso di meraviglia con cui avanzavo di livello in livello... ricordo però, lo ammetto candidamente, che dopo una dozzina di livelli sopraggiunse la noia e abbandonai il gioco verso il centesimo mondo.
Ma forse è successo semplicemente perché questa tipologia di giochi non è proprio nelle mie corde.
Nessun commento:
Posta un commento