lunedì 18 febbraio 2019



Mario Bros - 1983 - Versione VCS e C64


Dopo aver parlato della versione arcade, con la quale ho giocato davvero pochissime volte, voglio spendere due parole invece riguardo alle due versioni casalinghe sulle quali invece ho passato ore: quella per il Commodore 64 e, soprattutto, quella per l'Atari 2600.



Devo ricordarti che all'epoca, mentre i giochi per il Commodore li si poteva avere praticamente gratis, quelli della console Atari costavano molto cari, fino a 90.000 lire ciascuno - oggi circa 130 euro - pertanto se in qualche modo capitava in mano una cartuccia (comprata, scambiata con amici, presa in prestito ecc) si finiva per giocarci fino alla morte, perché magari non si sarebbero visti altri giochi per almeno un mese, e quindi bisognava sfruttare quella preziosa cartuccia il più possibile. 



Questa semplice considerazione spiega perché si riuscisse a giocare a lungo a titoli che oggi forse non prenderemmo nemmeno lontanamente in considerazione (e non solo per il mero aspetto tecnico). Non era però questo il caso di Mario Bros. La sua verisone per Atari 2600 era dignitosa e, soprattutto, divertente da giocare. Io non impazzivo per questo titolo, ma ci ho giocato comunque volentieri, un po' proprio perché - come spiegato - questo passava il convento, ma anche perché, oggettivamente, il porting non era per niente fatto male.



Certo, la grafica era pietosa, con bestie monocromatiche, Mario un po' sproporzionato, gli altri elementi grafici fatti a blocchetti monocromatici, nessun scenetta di intermezzo (e le monete, buon Dio, quadrate a strisce colorate!). Ma il gioco c'era tutto, ed era assolutamente godibile. Piccola nota: questo titolo aveva comunque una seppur semplice schermata col titolo (foto in alto), fatto piuttosto raro nei giochi per VCS, e questo fatto contribuiva a valorizzare la cartuccia agli occhi di noi giovani giocatori.



La versione successiva, che arrivò con il Commodore 64 era molto più simile all'arcade, per lo meno la grafica gli si avvicinava, pur non essendo certo allo stato dell'arte. Anche in questa versione mancavano le scenette di intermezzo e le piattaforme non si deformavano se colpite da sotto (grave mancanza), ma le bestiole erano davvero carine, e il gioco risultava forse leggermente più giocabile rispetto alla versione Atari, in quanto Mario scivolava un po' meno (in questo titolo l'inerzia del personaggio è molto marcata).



In definitiva la versione migliore resta quella arcade, assolutamente inarrivabile dai due porting casalinghi appena illustrati. Tuttavia anche queste due versioni meritano un certo rispetto, perché ottimamente realizzate tenendo presente le macchine su cui furono programmate.

Nessun commento:

Posta un commento