martedì 14 gennaio 2020

Ennesimo Kingdom Hearts: Dream Drop Distance HD



Kingdom Hearts: Dream Drop Distance HD - originale del 2012 - Versione PS4


Continuo la saga di Kingdom Hearts arrivando a questo titolo con un po' di (comprensibile) stanchezza. E infatti al primo lancio del programma, dopo essermi trovato dinnanzi al solito sistema di gioco, alla solita interfaccia, alla solita ambientazione (la Città di Mezzo) e alla novità del Fluimoto (che rende il titolo ancora più action dei suoi predecessori), mi sono ritrovato leggermente preso dallo sconforto. In realtà, perseverando, ho scoperto che è Dream Drop Distance è un titolo validissimo, molto ben fatto, con le ambientazioni che vanno migliorando di "mondo" in "mondo", alcuni dei quali arrivano addirittura ad essere migliori di quanto visto in Kingdom Hearts 2.



Sorvoliamo sulla trama, ormai completamente fossilizzata sui soliti personaggi buoni e cattivi della Square (ma non c'è più traccia di Final Fantasy), con i giusti - ma trascurabili - innesti Disney. In un tripudio di gente che è senza cuore, ne ha solo un po', individui che sono il nessuno di quell'altro, quello ha il cuore legato all'altro, mentre l'altro ancora era cattivo da vecchio ma ha parlato con il se stesso buono da giovane, e via delirando, non si capisce più una mazza di niente.



In quest'ottica adesso trovo patetico l'espediente, ormai sempre presente in questi titoli, di disseminare in giro dei "diari" da collezionare, dove vengono riassunte le trame e le relazioni dei vari personaggi nei vari giochi: una serie di nozioni assolutamente inutili che non spiegano niente, semplicemente ti dicono che si sono verificate queste o quelle vicende. Mah, sono un vera occasione sprecata!



Se solo tutto fosse un po' più chiaro (ad iniziare su cosa sia veramente Kingdom Hearts e perché la gente lo cerca, o lo vuole aprire, o lo vuole chiudere...), giocare sarebbe più interessante. In questo modo invece alla fine ci si interessa solo alle meccaniche di gioco, e le lunghissime scenette di intermezzo iniziano ad essere stucchevoli contrattempi. O magari - è sempre meglio sottolinearalo - sono idiota io.



Nello specifico, in questo gioco, c'è una caratteristica molto interessante che a volte però ha conseguenze abbastanza fastidiose: il gioco, che è diviso in 7 o 8, lo si affronta con due personaggi distinti, ciascuno con le sue vicende e le sue interazioni con i personaggi Disney. Il problema è che il passaggio da l'uno all'altro è imposto dal gioco quando finisce il tempo a disposizione. In altre parole, dopo circa 20 minuti che si gioca, ad esempio, con Sora, si è obbligati a mollare a metà quello che si stava facendo per passare a Riku. Questa meccanica è una vera menata, perché ti ritrovi a fare cose o affrontare situazioni di cui nemmeno ti ricordi, e ci vuole un po' per rituffarsi (è proprio il caso di dirlo) nuovamente nell'azione di quel personaggio abbandonato precedentemente, per portare a termine quanto lasciato sospeso.



Una meccanica invece molto particolare, e che personalmente ho largamente apprezzato, è quella relativa ai "pet". Esattamente come in Pockémon si possono collezionare ed allevare un buon numero di mostri, tra i quali se ne possono scegliere 3 per volta per metterli nel party, combatteranno cioè due alla volta col personaggio attivo del gioco, dandosi il cambio in qualunque momento. Ogni mostro, combattendo, sale di livello e può sbloccare, se lo si coccola a dovere e lo si utilizza in battaglia, delle abilità e delle azioni che vanno a potenziare Sora e Riku, oltre a poter scaricare grossi attacchi combinati.


Il sistema di potenziamento di questi mostri ("acchiappasogni") passa anche attraverso delle sezioni di "coccole", in cui i mostri vanno accarezzati o toccati nei vari punti del loro corpo, oppure si può dare loro dolci o farli partecipare a dei mini giochi, per scatenare in loro un maggior attaccamento verso di voi. La cosa è divertente per un po', ma molto lenta. In tutta la mia partita, durata 30 ore, ho massimizzato non più di 12 mostri, quando credo che ve ne siano a disposizione almeno tre volte tanto. Certo, se uno vuole può dedicarsi 200 ore in questa attività. Ma perché? Per avere i potenziamenti maggiori, per poter affrontare i boss supplementari... possibile, ma ne vale la pena?


Il gioco comunque è divertente e, come detto, alcuni mondi sono bellissimi. Anche i mostri si sono rinnovati nell'aspetto e alcuni scontri con i boss sono memorabili. Resta il problema che, in ogni caso, succedono sempre le stesse cose, ci sono sempre gli stessi discorsi, e le battaglie funzionano bene o male sempre allo stesso modo (pur con l'introduzione del Fluimoto, che rende tutto ancor più confuso), per cui la noia - da questo punto di vista - è sempre pronta a fare capolino.



In definitiva il gioco non è affatto male, ma avendolo giocato troppo a ridosso di tutto il resto, mi sono trovato ad annoiarmi un po' di fronte le ennesime scenette piene di bla bla inutili. Anche se probabilmente non è il miglior gioco della serie, mi ha comunque sorpreso per la cura con cui è stato realizzato, in particolare nella realizzazione dei mondi, ma anche nei i vari mini giochi (uno di questi si svolge durante i titoli di coda e ti permette di sbloccare un extra!). Da giocare solo se si è pronti a sorvolare sulla trama e, soprattutto, se non si è già saturi di tutto quello che riguarda Kingdom Hearts.




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