martedì 6 ottobre 2020

Death Stranding

 

Death Stranding - 2019 - Versione Playstation 4


'Immaginati un gioco dove, fondamentalmente, devi trasportare beni da una stazione all'altra, viaggiando per lo più in luoghi solitari e desertici, incontrando di tanto in tanto malintenzionati che vogliono rubarti il carico e a cui, a tua volta, se decidi di non scappare puoi tentare di portare via il loro carico. In questo gioco piano piano acquisti sempre più fama e puoi così accedere a missioni sempre più importanti e a mezzi di trasporto sempre più veloci.'



Questo è l'incipit del mio articolo su Elite Dangerous, e lo copio pari pari qui in quanto si sposa perfettamente anche con il "Death Stranding" di cui ti sto parlando oggi. La grande differenza tra i due giochi è che qui ovviamente non siamo ad attraversare lo spazio celeste, ma una più classica America post apocalittica, e che le vicende di Death Stranding sono accompagnate da un'appassionante storia a sfondo fantascientifico, una di quelle fantascienze molto "giapponesi" dove fisica e metafisica si intersecano costantemente.



Tutti quelli che si strappavano i capelli davanti al "geniale Maestro Kojima", lo dico fuori dai denti, sono degli emeriti imbecilli: il gioco è bello, ben realizzato, pieno di ottime idee e i personaggi sono quasi sempre memorabili, ma non è nulla di così straordinario come per mesi ho sentito dire, e soprattutto ludicamente parlando siamo di fronte a meccaniche già viste e straviste. Tanto di cappello a chi, dietro al nome altisonante di Kojima, è riuscito a convincere così tanta gente a cimentarsi con un titolo che, se lo avesse proposto pari pari la Ubisoft, probabilmente non avrebbero avvicinato nemmeno sotto tortura.



Ripeto: il gioco è ottimo, ma non c'è nulla di più o meno geniale di tante altre produzioni viste in questi anni. La storia è interessante e il finale sarebbe anche toccante (oltre ad essere in grado di chiudere tutti gli interrogativi) se non fosse rovinato da una lentezza esasperante in cui, in tre ore di orologio, si susseguono spiegoni e titoli di coda: una scelta "registica" inspiegabile e assolutamente snervante.



Così come snervanti sono i menù di gestione del carico, assolutamente criptici in prima istanza, ed estremamente macchinosi. Così come sono criptici e assolutamente dispersivi i recap a fine missione, con una sequela di numeri che ti vengono sparati sullo schermo e la cui sostanza, stringi stringi, non è abbastanza ben rimarcata.



A parte questo, l'unico appunto che mi spingo di muovere verso questo gioco è la sua eccessiva necessità di tornare sempre e comunque negli stessi posti. Avrei preferito una mappa estesa il doppio (e magari più densa) in modo che anche fare la consegne opzionali potesse diventare un po' più vario. Oltre a questo ho gradito abbastanza poco le sezioni "spara-spara" obbligatorie, ma per fortuna accadono solo 3 volte in tutto il gioco (per la cronaca, il mio gameplay è fermo sulle 70 ore).



Concludo quindi consigliano questo gioco a tutti quelli che amano esperienze un po' stranianti e "solitarie". Tieni presente che il gioco è tutt'altro che noioso ma certamente non ha moltissima varietà da proporre: fondamentalmente si viaggia evitando (o combattendo) nemici di due o tre tipi diversi. Se ti sembra poco dai comunque una possibilità a questo gioco perché è comunque confezionato con uno stile unico e molto accattivante.



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