giovedì 17 novembre 2022

Cadaver



Cadaver - 1990 - Versione Amiga


Cadaver è uno tra i giochi più affascinanti mai usciti sull'Amiga, merito tanto di un'ambientazione d'atmosfera come se ne sono viste poche volte sul computer della Commodore, quanto di una grafica isometrica fantastica nello stile e dettagliata nei particolari, di quelle grafiche che basta guardare una schermata per farti venir voglia di tuffarti nell'esperienza di gioco. Oggi come trent'anni fa Cadaver mantiene indubbiamente il suo fascino, purtroppo però i difetti che riscontrai all'epoca, e che mi fecero ad un certo punto desistere, mi sono ritornati tutti agli occhi e anzi li ho trovati ancora più fastidiosi ed importanti per il tipo di giocatore che sono diventato oggi.



Il problema più grande di questo gioco sta nell'interfaccia. Il nostro omino può saltare, raccogliere, depositare e lanciare oggetti, usarli, esaminarli, spostarli e fare tante altre azioni, oltre al fatto che - in tutto questo - deve anche combattere contro i nemici sparsi per le varie stanze del gioco. E tutto questo chiaramente non è gestibile con un joystick ad un solo tasto, obbligando il giocatore a tenere sempre una mano sulla tastiera, anche solo per vedere la mappa o per scorrere gli oggetti nell'inventario. Oggi, emulando il gioco e impiegando un buon pad ricco di tasti, si può ovviare a questa scomodità, ma resta il fatto che l'interfaccia di gioco rimane eccessivamente macchinosa. Penso che se Cadaver fosse stato gestibile solo con mouse e un'interfaccia totalmente ad icone probabilmente avrebbe guadagnato un sacco di punti e non mi avrebbe spinto a mollare a metà l'avventura.



A questo si aggiunge che, per mio gusto personale, da un titolo di questo tipo mi aspetterei uno sviluppo del personaggio un po' più marcato di quanto invece ci viene concesso dal gioco, e questo non mi ha certo incentivato a proseguire. Tra l'altro il gioco è piuttosto lungo ed è decisamente impegnativo, è proprio uno di quei giochi in cui il sottoscritto si trova a voler salvare quasi ad ogni passo per la paura di dover ripetere fasi di gioco già superate. Ma questo cavolo di Cadaver ti permette di salvare solo se hai raggranellato abbastanza soldi, limitando di fatto la quantità totale di salvataggi che puoi fare nell'arco dell'avventura, e questa secondo me è una vera bastardata! Per fortuna che ora ci sono i savestate infiniti grazie all'emulazione, ma nel 1990 c'erano solo lenti dischetti su cui salvare e ricaricare le partite pagando con la moneta del gioco.



Molti dei problemi che ha Cadaver oggi sono quindi superabili grazie alle facilitazioni permesse dagli emulatori. Tuttavia non risolvono in toto la questione, cioè il fatto che questo titolo non sia poi così avvincente quanto ti trovi a lottare con l'interfaccia per spostare botti, raccogliere oggetti minuscoli, o evitare che i nemici ti danneggino. Insomma Cadaver, oggi come allora, mi ha regalato un'esperienza che viste le premesse si è rivelata deludente.



In tutti questi anni mi sono chiesto a volte cosa mi avesse fatto allontanare da un gioco che esprime, dalle sue immagini statiche, così tanto fascino. Oggi ho ritrovato la risposa a questa domanda, ed è una risposta che mi spinge a non consigliarti di ripescare Cadaver, ma di lasciarlo al suo posto nella bara, senza andare a scomodarlo.



2 commenti:

  1. Secondo me siamo anche noi ad essere invecchiati e abbiamo perso un bel po' di manualità (oltre al fatto che detestiamo perdere tempo rifacendo più volte le stesse sessioni di gioco e quindi giù di save a ruota....): Io sto giocando order of ecclesia e, nonostante sia sempre stato bravino con i metrovania, ho delle difficoltà ad andare avanti senza dover rifare interi pezzi da capo causa prematura dipartita del mio personaggio (soprattutto con i boss che sono dei maledetti clamorosi). Quindi o sono diventato un cesso io oppure sto gioco è più difficile degli altri!

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  2. E' un discorso abbastanza complesso visto che ritengo che ci siano diversi fattori che concorrono a creare questa situazione. Sicuramente siamo invecchiati e questo non solo comporta una certa la perdita di manualità ma anche una certa perdita di pazienza e, in generale, poca voglia di sprecare (prezioso) tempo rigiocando fasi già viste. Questo dipende anche dal fatto che molto spesso, almeno nel mio caso, ormai non cerco più appagamento dal puro gameplay quanto invece lo cerco nella soddisfazione di progredire nel gioco, di superare il livello ecc., ben sapendo che non mi divertirei a dover ripetere fasi già viste. Probabilmente non vale lo stesso per un ragazzino di 14 anni, e sicuramente non valeva per quando avevo 14 anni io, che avevo molti meno giochi a disposizione e mi divertivo principalmente giocando. Invidio sinceramente la tua passione per i metroidvania, un genere sulla carta molto affascinante ma che, vista la natura platform del gameplay, proprio non fa per me.

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